72. Mostra d’arte cinematografica di Venezia. ‘Francofonia’, il rapporto tra arte e potere.
I temi che affronta Aleksandr Sokurov (Leone d’Oro a Venezia nel 2011 con Faust), attraverso la ricostruzione di un episodio del passato, sono incredibilmente attuali e importanti.
Il regista (i cui film furono tutti messi al bando fino all’avvento della Perestrojka di Gorbačëv) ricostruisce l’incontro nel 1940 tra il direttore del Louvre (Jacques Jaujard) e l’ufficiale nazista occupante (Franziskus Wolff Metternich) per parlare di attualità.
Sokurov – autore dell’Arca Russa girato in un unico piano sequenza nell’Ermitage – ha scelto questa volta, per parlare d’arte, il Louvre e la Francia con i suoi valori repubblicani (libertà, fratellanza e uguaglianza). L’argomento che sta a cuore al regista è l’arte, la cultura e la bellezza, ovvero tutto ciò che connota una civiltà. Al cospetto del pericolo di una così grave perdita anche la guerra si ferma. Alla fine di un conflitto che resterebbe di una nazione, o di un popolo, che avesse perso irreparabilmente il suo passato, le sue radici o la sua arte?
Per questo il direttore del Louvre e l’occupante nazista trovano in qualche modo un terreno comune, l’arte e la cultura, uno spazio neutro dove incontrarsi, dialogare, rispettarsi e comprendersi. Entrambi lavorano per salvaguardare il patrimonio del Louvre, la cultura che è di tutti. Germania e Francia collaborano e la loro relazione, seppure conflittuale, ha portato a dei risultati.
La cultura è il vero terreno di incontro e dialogo tra i popoli.
Se quanto è accaduto durante il secondo conflitto mondiale, oggi non si ripete è perché l’Isis si autofinanzia con la vendita degli oggetti d’arte sottratti ai siti archeologici che distrugge. Vengono abbattuti non solo i templi ma millenni di storia e cultura.
Il film ha senz’altro il pregio di attirare l’attenzione sul pericolo di un ‘ritorno alla barbarie’, senza indagarne però cause e motivazioni. In alcuni momenti si sfilaccia, rallenta, per ritrovare un attimo dopo ritmo e brio con gli inserti di Napoleone che si aggira nel Louvre e dialoga con Marianne che, con il suo cappello frigio, rappresenta la Repubblica francese.
Francofonia ha ottenuto il Premio Fondazione Mimmo Rotella e il premio Fedora quale miglior film europeo del concorso Venezia 72.