Madama Butterfly, geisha a stelle e strisce
Alle Terme di Caracalla va in scena l’ultima opera del cartellone lirico estivo del Teatro dell’Opera di Roma, Madama Butterfly di Giacomo Puccini il 6 e l’8 agosto (ore 21).
Successo confermato per il secondo anno alle Terme di Caracalla di questa edizione di Madama Butterfly con il moderno allestimento firmato dal regista Àlex Ollé de La Fura dels Baus (compagnia teatrale sinonimo di innovazione, eccentricità e trasgressione, in equilibrio tra natura e artificio). Àlex Ollé, attualizzando la tragedia, ha messo in scena neoliberismo, profitto e colonialismo che tutto travolgono. All’epoca della prima rappresentazione (1904, un fiasco forse pilotato) i poteri avevano colonizzato i continenti e agli interessi economici si mescolavano forme di esotismo che alimentavano fantasie sessuali, sconfinando dal possesso territoriale a quello carnale.
Il libretto della tragedia giapponese (1903) in tre atti è di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa. È tratto dalla storia originale dell’americano John Luther Long adattata da David Belasco per il dramma che Puccini vide a Londra (1900) e di cui decise di farne un’opera, contattando perfino rappresentanti dell’ambasciata giapponese. Il personaggio del tenente della Marina americana B. F. Pinkerton, e la sua storia, ha come fonte il romanzo autobiografico del francese Pierre Loti: Madame Chrysantème del 1887 (poi messo in musica). Lo scrittore, ufficiale della Marina francese a Nagasaki, stipulò con una ragazza del luogo un contratto di matrimonio di qualche mese.
Dramma nel dramma, in un’epoca di modernizzazione, Madama Butterfly arriva a ripudiare religione e tradizioni in nome di un mito americano, finendo, all’inseguimento della ricchezza da lui sbandierata, per soccombere. Il benessere economico, il boom americano è ben rappresentato dalle scene di Alfons Flores, le luci di Marco Filibeck e i video di Franc Aleu che, genialmente, attraverso proiezioni sui resti delle rovine delle Terme di Caracalla creano verosimili grattacieli.
I costumi di Lluc Castells rispecchiano l’eleganza e la raffinatezza della cultura giapponese. Nel I Atto, i boccioli di rosa che svolazzano nel bosco e il bozzolo bianco (di farfalla) in cui è avvolta, alla sua apparizione, Madama Butterfly (troppo giovane per essere una geisha). Poi il capovolgimento con l’avvento e lo sbarco degli americani, la protagonista ripudia religione e tradizione per vestire shorts jeans e maglietta a stelle e strisce, un inno al liberismo che avanza e che la travolgerà inesorabilmente. Suona l’inno americano e a questo seguono whisky e sigarette. Il celebre coro muto, in un contesto così attualizzato, appare come l’interminabile processione dell’umanità, profughi mesti alla ricerca di una vita dignitosa, come Madama Butterfly.
Unico il cast per le repliche. Nel ruolo di Cio-Cio-San Svetlana Aksenova, il soprano ha fatto vibrare in diversi momenti le corde emozionali del pubblico. Buona l’interpretazione di Anna Pennisi nei panni dell’ancella Suzuki e di Angelo Villari nel ruolo di Pinkerton. L’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è diretta dal Maestro Yves Abel, a cui è affidata anche la direzione nel Barbiere di Siviglia (repliche giovedì 4 e mercoledì 10 agosto). Il Coro del Teatro dell’Opera di Roma è stata una impeccabile sutura tra il II e III Atto nel celebre ‘coro a bocca chiusa’ diretto dal maestro Roberto Gabbiani.
Per info: operaroma.it
Musica di Giacomo Puccini Tragedia giapponese in tre atti
Libretto di Luigi Illica e Giuseppe Giacosa
da John Luther Long e David Belasco
Direttore: Yves Abel
Regia: Àlex Ollé (La Fura dels Baus)
Maestro del Coro: Roberto Gabbiani
Scene: Alfons Flores
Costumi: Lluc Castells
Luci: Marco Filibeck
Video: Franc Aleu
Interpreti principali
Cio-Cio-San: Svetlana Aksenova
Suzuki: Anna Pennisi
Pinkerton: Angelo Villari
Sharpless: Stefano Antonucci
Goro: Saverio Fiore
Yamadori: Andrea Porta
Kate Pinkerton: Erika Beretti
Zio Bonzo: Fabrizio Beggi
Commissario imperiale: John Paul Huckle
Orchestra e Coro del Teatro dell’Opera di Roma
Allestimento del Teatro dell’Opera
con sovratitoli in italiano e inglese