Sardegna 5. Cagliari un mare di storia e cultura
Spesso i porti sono considerati luoghi di transito, ma Cagliari è molto di più, è una città in cui fermarsi. Non solo un crocevia del Mediterraneo ma un palinsesto fatto di strati di storia e di popolazioni (pisani, genovesi, catalani etc.) che l’hanno abitata.
Una città bella, vivace, ricca sia dal punto di vista storico-artistico che gastronomico. Una tra le città più antiche del Mediterraneo (fondazione fenicia dell’VIII sec. a.C.) conserva i resti della necropoli punica di Tuvixeddu, l’anfiteatro romano, la stupenda basilica bizantina di San Saturnino, i bastioni pisani fino al palazzo Regio. Un capoluogo multiculturale ben disposto all’accoglienza. Come molte città di mare è aperta agli scambi e alla diversità. Lo scrittore latino Gaio Giulio Solino narra che Caralis (Karalis, ‘città rocciosa’) fu fondata da Aristeo, figlio di Apollo, giunto in Sardegna.
David Herbert Lawrence (suo L’amante di Lady Chatterley) nel 1921 la definì così: la “città di pietra, nuda e in salita, simile a una Gerusalemme bianca”. Questo è il suo volto quando inizi a scorgerla dal mare. Le sue mura, le architetture militari, le torri pisane (quella dell’Elefante, di San Pancrazio, dello Sperone e dell’Aquila) e il Bastione di San Remy. Più in basso la pietra dorata dei vicoli e i bacini rosa delle saline.
Nella chiesa di Sant’Eulalia c’è l’antico nome punico di Cagliari: KRLY (Karalis). Al di sotto di questa chiesa si estende un’area archeologica di circa 900 mq, interessante da visitare. Nel VII secolo d.C. il quartiere fu abbandonato e, nel tempo, ricoperto di terra. Nel 1326 i Catalano-Aragonesi arrivarono a Cagliari, costruirono nella zona un quartiere abitativo e la chiesa dedicata alla patrona di Barcellona: Sant’Eulalia. I lavori nella sacrestia (1990) portarono alla scoperta dell’abitato tardoantico.
Il Casteddu (Castello), costruito da pisani e aragonesi (1200), è una delle zone più antiche e fortificate e domina la città. Dalla medievale Porta Cristina si accede alla Cittadella dei Musei (Pinacoteca Nazionale e Museo Archeologico) dove ripercorrere la storia dell’isola attraverso bronzetti nuragici, antiche sculture e gioielli.
Poco più in basso la Cattedrale di Santa Maria (1257-1312), con strutture romaniche, ambone pisano (opera di Maestro Guglielmo) diviso in due e collocato ai lati dell’ingresso, cappelle gotiche e interni barocchi. L’attuale facciata in stile romanico pisano-lucchese sostituì, nel 1702, quella barocca.
La cripta, voluta dall’arcivescovo d’Esquivel per ospitare il maggior numero di reliquie sante al fine di creare un luogo privilegiato di devozione, è di forte impatto barocco con i suoi 548 rosoni, della volta a botte ribassata, tutti differenti.
La Cittadella dei Musei è affascinante. Il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari è pieno di meraviglie. Dalle dee madri dal corpo opulento, statuine in pietra e argilla del neolitico Medio (4800-4300 a.C.) ai reperti della civiltà nuragica (1700 a.C. al 730 a.C.), alla Stele di Nora con la prima trascrizione dell’antico nome della Sardegna del VII a.C.
La civiltà nuragica è caratterizzata dal suo monumento icona, il nuraghe, costruzione megalitica a tronco di cono, un unicum tra le civiltà mediterranee dell’epoca. Ancora oggi i 7000 nuraghi sfuggono alla totale comprensione degli studiosi. Sono sicuramente edifici fortificati dove sono stati rinvenuti oggetti di uso domestico.
Tra le manifestazioni artistiche del periodo nuragico ci sono gli straordinari bronzetti figurati del X secolo a.C.
Tra le opere stupefacenti del Museo i Giganti di Mont’e Prama (VIII sec. a.C.), le uniche sculture del periodo nuragico, ritrovate nel sito di Sa Marigosa (Sinis). Queste statue, ricavate da blocchi unici, potevano pesare fino a 400 kg. Raffigurano arcieri, guerrieri e pugilatori. Si rimane impressionati dal loro volto, naso e sopracciglia pronunciati e occhi enormi formati da due cerchi concentrici che fissano oltre. Sono state ritrovate in uno strato di terreno che copriva l’area funeraria con 33 sepolture singole a pozzetto circolare, coperto da una lastra, in cui i defunti erano posti rannicchiati in posizione verticale. Una variazione rituale significativa rispetto alla pratica delle sepolture collettive del mondo nuragico dell’Età del bronzo.
Tra il IX e VI secolo a.C. erano presenti sull’isola insediamenti nuragici e fenici. In questo periodo i nuraghi iniziano a essere smantellati e riutilizzati per la costruzioni di case. L’incontro con la cultura fenicia sviluppa sull’isola forme di scambi commerciali incentrate sulla scrittura, usata anche in ambito religioso. La Stele di Nora, tra i documenti più antichi ed enigmatici, contiene la prima menzione scritta del nome dell’isola “SRDN” e quella di Nora “NGR”. Il trattato tra Cartagine e Roma (509 a.C.) sanciva l’egemonia cartaginese sulle coste sarde.
Bellissima la collana a pasta vitrea, parte di un corredo funerario, costituita da 18 elementi, probabili amuleti raffiguranti animali e testine umane, alcune con barbe a boccoli.
Una delle attività piacevoli da praticare a Cagliari è passeggiare nei vicoli con il naso all’insù, vedere i suoi palazzi e la collezione di artistici balconi in ferro battuto.
La basilica di San Saturnino, dedicata al patrono della città (suppliziato sotto Diocleziano 304 d.C.), è il più antico edificio paleocristiano (V sec.) della Sardegna. Ricostruita in epoca romanica (XI secolo), con quattro bracci a tre navate ciascuno e abside rivolta a est, ingloba una necropoli paleocristiana sulla quale è stata eretta. Durante la ricostruzione fu usato parecchio materiale di spoglio di epoca romana.
Quello che non consumarono i secoli fu danneggiato dal bombardamento aereo della seconda Guerra Mondiale ma dal 2004 è stata riaperta al pubblico. La sua facciata ad archi e le palme che la incorniciano le conferiscono un suggestivo aspetto mediorientale.
Non abbastanza apprezzata dai cagliaritani, che hanno a pochi chilometri spiagge da fare invidia ai tropici e l’hanno goduta in tempi migliori in cui la sua sabbia era candida, la spiaggia del Poetto, lunga oltre quattro chilometri, dovrebbe essere protetta come un’oasi.
Una striscia di sabbia a perdita d’occhio pedonale e ciclabile e all’interno, al di là della spiaggia, le saline di Molentargius dove fanno sosta al tramonto i fenicotteri rosa. Il mare limpido, la musicale brezza marina e i vari chioschi garantiscono relax e aria di vacanza.
HOTEL
Il Sardegna Hotel rappresenta un’ottima scelta per un soggiorno a Cagliari per i molti punti a favore. Camere spaziose, dotate di ogni comfort, arredo elegante, stile hi-tech, pavimento in legno-parquet. La suite è all’altezza delle aspettative, preferibile anche per il suo prezzo leggermente superiore a quello delle altre tipologie. Consigliabili le camere al sesto e ultimo piano per la luminosità e le ampie finestre panoramiche con vista sul golfo di Cagliari.
L’hotel non è centralissimo ma si trova in una posizione strategica, ben servito dai mezzi pubblici: a 5 minuti in macchina dal centro storico e dalla Cittadella dei Musei, a 5 chilometri dall’aeroporto e a 15 minuti dalla spiaggia del Poetto. Rappresenta una buona base per scoprire Cagliari e raggiungere facilmente le località turistiche della Sardegna meridionale.
Gli ospiti del Sardegna Hotel possono usufruire della prenotazione e convenzione con lo Stabilimento balneare Emerson del Poetto, dotato di comodi gazebo ombreggiati, sdraio, ombrelloni, docce, spogliatoi, servizi, bar, ristorante e un’area per bambini in spiaggia. In hotel il parcheggio interno e le biciclette sono gratuiti. L’accoglienza è gentile e professionale.
FOOD
Tra i piatti tipici cagliaritani: fregola (palline di grano duro e acqua, lavorate a mano e tostate al forno) con le arselle, gli spaghetti ai ricci di mare, i malloreddus (gnocchetti sardi), la cassòla (zuppa con il pescato del giorno), l’anguilla, gli orziadas (anemoni di mare fritti) e le famose sebadas (crepes di farina di semola ripiene di formaggio, scorza di limone, fritte e ricoperte di miele).
Non solo un progetto che ci piace, la riqualificazione professionale per persone in difficoltà, ma anche un ristorante onesto e di qualità, La Locanda dei Buoni e Cattivi. Nato ad opera della onlus Domus de Luna si è distinto nel corso del tempo per l’accoglienza gentile e la qualità. Nel menù i piatti tradizionali e una cucina fresca e leggera, attenta alla stagionalità. Ai piani superiori le stanze della Locanda dove poter soggiornare.
Abbiamo gustato il Tris di antipasti: cozze ottime e saporite; il tortino di formaggio croccante e il formaggio all’interno, caldo e filante al punto giusto, e frittini di verdure buoni. Tagliatelle al nero di seppia con pasta fatta in casa spessa e gustosa, pomodorini saporiti, le arselle non erano appaganti e la bottarga era piuttosto insapore. L’insalata con calamari al vapore era ottima, sapori ben amalgamati, calamari freschi e saporiti. La pecora è risultata un po’ grassa ma ben cotta, sapore delicato in cui non si avvertivano le note selvagge.
Di ogni città che vedo per la prima volta mi piace visitare il mercato. Quello di San Benedetto, a Cagliari, si stende su una superficie di 8.000 mq. I reparti ortofrutta e carni al piano superiore e quello ittico al piano terra. I banchi in travertino conferiscono un aspetto ordinato e pulito alla struttura anni Cinquanta (in funzione dal 1957). Interessante soprattutto la mattina presto, quando l’assortimento è maggiore e sono esposti tutti i prodotti della gastronomia della Sardegna sia di terra che di mare. Tra le specialità: bottarga, formaggi, verdure e molto altro.
Originis, già la sua vetrina fa venire l’acquolina in bocca: mignon, lieviti, fette di torta, cioccolateria. Il locale di Gianluca Aresu, situato al centro della città, non ha orari, va dalla colazione all’aperitivo fino alla cena. La pasticceria resta il suo punto di forza. Gestisce anche una scuola di pasticceria al piano superiore.
Davanti alla sua esposizione di dolci viene in mente Oscar Wilde: “Posso resistere a tutto tranne che alle tentazioni”.
Il Caffè Svizzero si trova in uno dei palazzi più antichi e belli di Cagliari. L’espresso è a regola d’arte, aromatico con retrogusto alla nocciola. Buona la pasticceria e ottima l’offerta per l’aperitivo con assortimento di salati. Buona la lista di vini alla mescita e la lista di cocktail.
L’evento che trasforma la città in una festa di suoni, profumi e colori è quella di Sant’Efisio (primo maggio). Un cocchio, scortato dai miliziani, trasporta il Santo lungo via Roma, tappezzata di petali di rosa, per raggiungere l’antica chiesa di Sant’Efisio a Nora (luogo del martirio) dove, nella navata sud della chiesa, una scala conduce a una cappella votiva costruita sul luogo della sepoltura del Martire (martyrium). La processione è preceduta da cavalieri, suonatori di launeddas (strumento a fiato di origini antichissime), confraternite, autorità, uomini e donne in abiti tradizionali.
Foto di Marco De Felicis
Dove dormire
Sardegna Hotel
Via Lunigiana, 50 – Cagliari
Tel. 070 286245 (8 linee)
Camera doppia 125 euro
email info@sardegnahotelcagliari.it
Sito web www.sardegnahotelcagliari.it
Dove mangiare
La locanda dei buoni e dei cattivi
via Vittorio Veneto, 96 – Cagliari
Prezzo: 35 euro
tel. 070 734 5223 email: info@locandadeibuoniecattivi.it
sito web: www.locandadeibuoniecattivi.it
Framento – pizzeria
corso Vittorio Emanuele
tel. 070 682013
Sito web: www.framento.it
Il nome deriva da su frammentu (lievito madre)
Originis
Largo C. Felice, 16 – Cagliari
tel. 070 2043938 – chiuso lunedì
www.originis.it
Caffè Svizzero
largo Carlo Felice, 6 – Cagliari
Tel. 070 653784
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Dove comprare
Sapori di Sardegna
Vico dei Mille, 1 09124 Cagliari
T: +39 070 6848747
Sito web: https://www.saborescagliari.com/site/
Storico negozio nel centro di Cagliari con un assortimento di specialità gastronomiche isolane. Si possono acquistare i formaggi sardi a latte crudo, i salumi di maiale nero, il pane carasau cotto nel forno a legna, i vini regionali e le birre artigianali.
Mercato Civico di San Benedetto
Via Francesco Cocco Ortu, 50 – Cagliari
Orario: dal lunedì al sabato dalle 07.00 alle 15.00