Bordeaux, la Cité du Vin, architettura e viticultura
Il primo motivo di attrazione per visitare la Cité du Vin di Bordeaux è stato quello di vedere un’opera di architettura all’avanguardia, ma poi mi sono immersa, divertendomi, una giornata nella viticultura.
Mi chiedevo se un grande decanter in calcestruzzo, vetro e metallo, adagiato sulla Garonna via del commercio del vino, fosse paragonabile al museo Guggenheim di Bilbao. La Cité du Vin è situata a poca distanza dal centro di Bordeaux, 2,5 km dal palazzo della Borsa. Nel quartiere di Chartrons, dal XVII secolo zona con cantine, depositi e abitazioni di commercianti venuti dalle Fiandre.
Il progetto, come la Festa biennale del vino, ha preso vita grazie ad Alain Juppé (Primo Ministro e sindaco) e a Sylvie Cazes (consigliera comunale delegata). Il suo spirito innovativo e futurista è dovuto alla stretta collaborazione tra lo studio X-Tu (di architetti parigini, marito e moglie, Anouk Legendre e Nicolas Desmazières) e l’agenzia di scenografia londinese Casson-Masson.
Dopo la prima pietra nel 2013 in soli tre anni (inaugurazione 31 maggio 2016) la Cité du Vin ha aperto le sue porte. Dopo solo 5 minuti di tram (servizi di trasporto efficientissimi da fare invidia…) il profilo di questa architettura con i suoi giochi di riflessi, d’acqua e di sole, trasparenze di vetri, rotondità che rimanda a un continuo movimento, disegna l’orizzonte. Così Anouk Legendre ha definito l’idea ispiratrice: “dal basso verso l’altro, il vino che risale con queste rotondità senza cucito”.
Dietro i contenuti de la Cité du Vin hanno lavorato un centinaio di esperti. Un ufficio specializzato nella concezione di progetti turistici e culturali ha definito il progetto scientifico e culturale de la Cité du Vin. Nicolas Demazières: “La facciata è in movimento come il vino che gira in un bicchiere” il visitatore risale “fino al belvedere per sperimentare nuove sensazioni”. Il primo impatto, entrando, è l’ariosità e la luminosità degli spazi. La sala lettura con parete a vetro sull’esterno, le pareti sostituite da divisori di vetro. Al piano terra nella circolare Biblioteca dei vini del mondo sono esposte, e acquistabili, migliaia di bottiglie di vino (120.000) di tutto il mondo, 550 vini esteri e 70 paesi rappresentati.
All’interno la struttura dell’edificio è in legno, materiale primario nel vino (la vite, le botti etc.). Si procede dal buio, in basso, verso la luce in alto. La parte bassa dell’edificio è un enorme finestra aperta sull’esterno.
Sempre al piano terra un bar e un ottimo ristorante informale (a menù limitato) dove gustare ricche insalate con un calice di vino. Il percorso permanente descrive, attraverso postazioni multimediali e devices multilingue, le origini e gli usi del vino dall’antichità fino ai giorni nostri. Un viaggio completo dentro e attorno al vino. Dai vigneti intorno a Bordeaux all’interno del mondo del vino attraverso un viaggio multi-sensoriale.
Al primo piano le sale di degustazione. Al secondo l’esposizione permanente. Un ascensore risale la torre alta 55 m con 900 vetrate per arrivare al belvedere. Qui, in piena luce, si spalanca un panorama mozzafiato sul fiume e in lontananza i vigneti.
Non è un luogo chiuso ma di transito. Si può andare al museo, al bar, o acquistare una bottiglia di vino oppure solo al ristorante. Al settimo piano il ristorante gourmet panoramico, il 7, con 40 posti anche in terrazzo per la bella stagione.
I dispositivi della mostra permanente (3000 mq) sono multimediali e ludici. Diciannove moduli che propongono esperienze interattive che stimolano i quattro sensi. Non c’è un percorso prestabilito ma una circolazione libera. Si tratta di un’esperienza immersiva, onirica e multi-sensoriale.
Un ‘compagno di viaggio’, un apparecchio che si posiziona davanti al modulo, traduce i contenuti in otto lingue (tra cui l’italiano). ‘Il giro del mondo delle vigne’ è possibile farlo grazie a tre grandi schermi su cui è proiettato un video di un elicottero che sorvola 22 vigneti di 17 paesi.
Cinque sfere interattive propongono: la storia, le viti, l’economia, il clima, le vigne e il patrimonio. Su una grande tavola sormontata da schermi si proiettano i racconti di vignaioli di dieci regioni. Mentre sulla tavola si apre un libro virtuale che mostra cartine e immagini. Le ‘e-viti‘ sono viti stilizzate a cui sono appesi fogli interattivi che forniscono molte informazioni.
Le tappe della vinificazione sono proposte in strutture di legno, inox e vetro che consentono di vivere esperienze olfattive e sonore. Sei bottiglie giganti in legno presentano le sei grandi famiglie del vino (bianchi secchi, amabili, rossi, rosati, effervescenti etc.). Su un grande schermo testi, film, suoni e odori per conoscere la famiglia del vino. Per ‘i vini a filo d’acqua’ sei tavole animate illustrano i viaggi del vino sui fiumi e uno schermo gigante propone i viaggi in mare di diverse epoche.
Le culture del vino sono presentate in una galleria-labirinto: dal Caucaso (la più antica), dove la vite esisteva dal 6000-3000 a.C. In Georgia la fermentazione dell’uva risale al 5000 a.C. In Egitto Osiride, dio della fertilità, insegnava la potatura della vite.
La ‘credenza dei cinque sensi‘ è una delle sezioni più divertenti. Il visitatore deve scoprire gli odori, le nuances e i gusti del vino, mettere il naso in imbuti per riconoscere l’odore emanato. Su un divano circolare rosso ci si sdraia per vedere proiettate sul soffitto opere d’arte con Bacco e Venere.
Una sezione è dedicata agli effetti nocivi del bere, il vino può diventare un pericolo. La realtà virtuale di un ristorante stellato in cui si animano personaggi illustrano il vino e la gastronomia. Un diaporama racconta la nascita di ‘Burdigala’ (l’antica Bordeaux). All’ottavo piano il percorso si conclude con il belvedere. Sul soffitto migliaia di bottiglie e una veduta panoramica a 360 gradi. Inclusa nel biglietto la degustazione di uno dei tanti vini di tutto il mondo, ai minori i succhi di uva.
Tra i seminari di degustazione (costo non compreso nel biglietto di ingresso): ‘scoperte’ per conoscere come si degusta un vino e ‘per dilettanti’ dove si trattano temi diversi (anche gli abbinamenti cibo e vini). Consiglio lo spazio poli-sensoriale, dove vengono proiettate, su uno schermo circolare, immagini di mercati esotici, si ascoltano suoni e musiche locali, si respirano i profumi di quei luoghi e assaggiano vini di paesi lontani. Una esperienza unica e avvolgente dove ho degustato un ottimo vino algerino.
Al piano terra il viaggio nel mondo del vino può continuare fuori Bordeaux. Lo spazio “Information Routes du Vin” è gestito dall’ufficio del turismo. Propone, attraverso dei consulenti specializzati in enoturismo, almeno 80 circuiti, tra cui le sei strade del vino di Bordeaux. Attraverso il Wine Trip Planner il visitatore può creare il suo itinerario personalizzato. Portale digitale dell’enoturismo: www.bordeauxwinetrip.com
In uscita non manca un fornito concept store con ogni tipo di accessorio legato all’arte della tavola e del vino a prezzi medio-alti.
Foto di Marco De Felicis
Sito web: https://www.laciteduvin.com/fr
in inglese: https://www.laciteduvin.com/en
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