Venezia 76. Ema, il rivoluzionario film di Pablo Larraín
Ema, vincitore del Premio ARCA CinemaGiovani come miglior film Venezia 76, in programma “Da Venezia a Roma”. All’Adriano giovedì 19 e al Savoy venerdì 20 settembre.
Ema di Pablo Larraín è in programma, per la rassegna Da Venezia a Roma, al cinema Adriano alle 22.30 giovedì 19 settembre e al cinema Savoy alle 20.00 venerdì 20 settembre.
Il regista cileno Pablo Larraín (“Neruda”, “Jackie”) torna ad ambientare il suo nuovo film in Cile. Non più nel passato ma nell’anonima e contemporanea città portuale di Valparaiso. Qui vive Ema (Mariana Di Girolamo), una giovane ballerina di una compagnia di danza sperimentale guidata dal marito, il coreografo Gastón (Gael García Bernal). Però Ema è tormentata dal senso di colpa per aver abbandonato Polo, il figlio adottivo che tanto aveva voluto. Questo la porta a lasciare Gastón e a condurre una vita fuori dagli schemi. Passa le giornate in strada a ballare il reggaeton con le amiche, incendia macchine e va alla disperata ricerca di nuovi amori.
La trama sembra confusa e a tratti disorienta. Tutto ruota intorno a Ema e alle sue azioni apparentemente insensate, ma alla fine del film viene svelato il segreto che spiega le scelte della protagonista e tutto diventa chiaro inaspettatamente.
Ema è un film in cui il genere drammatico e il musical si fondono, dando vita a un nuovo linguaggio cinematografico. Il tema reale, profondo, è il bisogno primordiale di maternità che passa attraverso una diversa idea di famiglia. Protagoniste assolute sono Ema e le sue amiche, giovani donne che si muovono in branco, esprimendo la loro forza ed emancipazione, attraverso balli sensuali e intrattenendo rapporti liberi.
La musica, del compositore cileno Nicolás Jaar, è l’altra grande protagonista del film. Gusti permettendo, come ha chiarito il regista, essendo un film contemporaneo è stato appositamente scelto il genere del reggaeton per esprimere i gusti delle nuove generazioni cilene. Ma guardando il film è facile convincersi del fatto che nient’altro avrebbe potuto esprimere meglio l’energia primitiva e il senso di libertà impersonificato dalle donne del film.
Ema è un film diverso, originale ed esteticamente fantasioso ma curato nei minimi dettagli, dal montaggio alla fotografia. Un’opera audace e trasgressiva che demolisce ogni convenzione sociale e cinematografica ma anche, riproponendo le parole del regista Pablo Larraín: “Una meditazione sul corpo umano, sulla danza e sulla maternità”. Una ipotesi di famiglia alternativa e di un benessere fuori dagli schemi. Ema attraversa la vita come una delle sue fiammate ed è un inno all’autodeterminazione della donna. Di fronte alla sua affermazione l’uomo rimane spaesato.
INFORMAZIONI
Biennale Cinema 2019
Da Venezia a Roma, i film della Biennale Cinema fino al 24 settembre 2019