Giorgio Poeta, un mondo a strisce gialle e nere
#Marchedamare, Fabriano. Giorgio Poeta è un artista del miele, la sua mission è garantire alle api, sentinelle dell’ambiente, una vita migliore e più lunga possibile per produrre mieli da meditazione.
Anche se il miele non è la tua passione dopo aver assaggiato quelli barricati di Giorgio Poeta la conversione all’oro giallo è istantanea e dopo aver parlato con lui di api ti viene la tentazione di collocare un’arnia sul balcone. Giorgio, giovane con tanta esperienza e una laurea in Agraria, arriva all’appuntamento portando in mano un telaino, appena estratto da un’arnia, colante miele.
Ha iniziato la sua attività tredici anni fa e da quattro anni la sua produzione ha raggiunto numeri importanti, è possibile trovare i suoi prodotti da Eataly e oggi quattro persone lavorano in azienda. Tra i suoi clienti annovera chef stellati come Mauro Uliassi, Cristina Bowerman e Massimo Bottura (il suo ristorante, Osteria Francescana, è stato premiato quest’anno come miglior ristorante del mondo). Nel suo percorso di iniziazione all’apicultura ha avuto due maestri: “Sergio Stroppa, novantenne esperto di api e miele che pur non avendo la patente all’occorrenza interveniva se lo andavi a prendere e papà Antonio che si è sempre limitato a dire ‘ruba con gli occhi’ senza mai dare indicazioni a parole. Questo mi è servito molto con le api che non parlano e devi capirle”.
Ci racconta, in un flusso continuo, come le cellette del nido più grandi creano api più grandi che però consumano di più e producono meno. L’ape regina deposita circa 2.000 uova al giorno e nel periodo estivo le api vivono meno: 1 mese circa (in inverno dai quattro ai sei mesi). Questo perché lavorano durante le ore di luce e in estate sono stremate. Ci spiega come i trattamenti con gli insetticidi neonicotinoidi usati sulle mandorle, girasoli o colza hanno determinato la sindrome dell’abbandono dell’alveare (CCD, colony collpase disorder) determinando la sparizione delle api nel mondo.
Le sue 400 arnie sono collocate tra le colline incontaminate vicino a Fabriano (ex polo industriale). Quanto sia importante l’ecosistema per le api è dimostrato da un recente studio (pubblicato su Nature Communication), sviluppato lungo un arco temporale di diciotto anni (1994-2012). La ricerca ha confermato la stretta relazione tra la diminuzione di api selvatiche in Inghilterra e l’uso dei neonicotinoidi, con cui viene trattata la colza nel Regno Unito: “…exposure to neonicotinoids seed treatments have impacted upon the population persistence of wild bee communities foraging on oilseed rape… the evidence presented here shows that neonicotinoids were a contributing factor leading to reduced population persistence” (…l’esposizione al trattamento delle sementi ai neonicotinoidi ha avuto un impatto sulla persistenza della popolazione delle comunità di api selvatiche che si nutrono di colza… le prove presentate qui dimostrano che i neonicotinoidi sono un fattore che contribuisce alla conseguente riduzione della persistenza della popolazione).
Pertanto è auspicabile l’intervento della Autorità Europea per la sicurezza alimentare affinché vieti l’uso di tali sostanze che minano la biodiversità. Troppo spesso dimentichiamo che senza api non esisterebbe il miele ma soprattutto senza di loro che impollinano non esisterebbe l’agricoltura, verdure, ortaggi e frutta. In proposito a Terra Madre Salone del Gusto 2016 ci sarà uno spazio tematico, Let it bee, nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino e vari workshop, degustazioni guidate e conferenze su miele e apicoltura.
Giorgio lavora il miele a bassa temperatura, a mano e lo filtra. La sua cera è utilizzata per la copertura dei salami. Ma il suo miele dà carattere anche alla birra artigianale, Carato – Costa Est piacere fresco dal gusto persistente ed entra in sinergia con l’acqua nel suo I’M IdroMiele, bevanda antica ma completamente rivisitata.
Il suo miele di qualità, in varie tipologie (acacia, melata, millefiori, girasole, stachys), non subisce trattamenti (usa soltanto acido ossalico). Passione, ricerca e innovazione stanno però nelle sue creazioni.
La Stella è prodotto a maggio: tre stelle di anice stellato in infusione in un delicato miele d’acacia dalla consistenza liquida e retrogusto di liquirizia. Il Carato (prodotto a maggio e invecchiato per nove mesi in barrique) è vellutato ed elegante fa dimenticare l’attributo ‘smielato’ usato per questo prodotto. Evoca piuttosto il vino cotto con sentori di cuoio, tabacco e bruciato, retrogusto persistente dovuto alla tostatura del legno. Ultima creazione il Carato Gran Cru, invecchiato nelle botti del pregiato vino Kurni, miele da meditazione in cui perdersi.
L’azienda di Giorgio è stata premiata con l’Oscar dell’Agricoltura nella categoria “Innovazione” per aver creato Il Carato, l’unico miele al mondo invecchiato in barrique ma i suoi progetti non finiscono qui. Dal prossimo anno tutto il suo miele sarà certificato bio. Speriamo riesca a realizzare anche l’apiterapia per chi soffre d’asma: far respirare il contenuto dell’alveare a chi ne soffre tramite un tubo con filtro. Tra i suoi obiettivi anche la didattica e il dinamismo di Giorgio saprà tradurre i progetti in realtà.
Foto di Marco De Felicis (tranne dove diversamente indicato)
INFO Azienda Agricola Giorgio Poeta
Sede legale: Via Dante 71/E Fabriano AN, 60044
Laboratorio: Via Santa Croce 65 Fabriano AN, 60044
Telefono: +39 328 3787555
Sito web: www.giorgiopoeta.com
Email: info@giorgiopoeta.com
Prezzi dei mieli speciali da 6,50 € a 13 €