Sicilia 6. Il vino Marsala. Marco De Bartoli tra tradizione e futuro

Viaggio nel Marsala. In Contrada Samperi, arida terra calcarea ricca di minerali, l’azienda Marco De Bartoli ha scelto il ritorno alle origini del ‘vino di Marsala’.La nascita del Marsala è il risultato di una serie di eventi che indusse, alla fine del Settecento, alcune famiglie di mercanti inglesi a stabilirsi sulla costa occidentale della Sicilia per dedicarsi a proficui scambi commerciali con la loro terra madre. Ancora oggi Buckingham Palace si rifornisce di vino Marsala.
Marsala è una località unica – i mulini a vento, le saline e il sito archeologico di Mozia – dove oggi l’omonimo vino ha diverse personalità. Dalle cantine storiche al legame con la terra dell’azienda Marco De Bartoli con dodici ettari in Contrada Samperi.

De Bartoli, terreno con calcarinite e depositi marittimi

Il fondatore (1980) Marco De Bartoli è scomparso (2011) ma i figli hanno fatto propria la sua visione del Marsala.
Ancora prima dell’arrivo degli inglesi esisteva il Perpetuum, un vino bianco dall’alta gradazione alcolica che invecchiava in grandi botti. Ogni volta che veniva prelevata una determinata quantità di vino questa veniva sostituita con vino giovane. Il ripetersi ‘in perpetuo’ di tale operazione garantiva nel tempo una qualità costante indipendente dalla stagione. Puntando su questo tipo di vino, De Bartoli ha voluto dimostrare che un Marsala di qualità proviene da buoni vini base prodotti con ottime uve.

De Bartoli – vigneto

Negli anni Ottanta molte aziende acquistavano vini base scadenti che poi fortificavano (con alcol o acquavite) per renderli piacevoli. Fino all’invenzione, esportata nel mondo, del Marsala all’uovo. Un’alterazione della storia di questo vino che indusse Marco De Bartoli a dedicarsi alla realizzazione del Vecchio Samperi, ‘vino di Marsala’ a base Grillo 100% senza fortificazioni, invecchiato in botti di rovere e castagno mediamente venti anni. A tale vino, secondo il metodo tradizionale (perpetuo o solera), veniva aggiunto ogni anno il 5% di produzione fresca, vino giovane. 

De Bartoli

Di questo vino (in versione 10 – 20 – 30 e 40 anni) Luigi Veronelli ha scritto: “Il ‘Vecchio Samperi’ è un vino che non ha nulla cui poterglisi paragonare. Unico, arrogante, potente, spavaldo, ma senza disarmonia, irripetibile. Ed è questo vino – per fortunissima avventura non si poteva chiamare Marsala perché non è fortificato come il disciplinare del Marsala Vergine prevede – che lo ha portato sulla scena dei grandi ove subito ha avuto il ruolo del protagonista.”

De Bartoli, anfore

The Wine Sider Best Italian Wine Awards (idea di Luca Gardini e Andrea Grignaffini) ha inserito, sin dalla sua prima edizione (2012), il Vecchio Samperi, realizzato con Grillo in purezza, tra i 50 migliori vini d’Italia.
Come ci ha raccontato Giuseppina De Bartoli: “Il Baglio ‘Vecchio Samperi’ era dei bisnonni. Papà, dopo aver lavorato nell’azienda vinicola di famiglia, l’ha ristrutturato con l’intenzione di rilanciare il Marsala. Ha recuperato il vecchio metodo e valorizzato il vino”. Ha fatto un vino senza fortificazione, secondo la tradizione marsalese pre-britannica. Infatti fu John Woodhouse (commerciante inglese) a fortificare e poi commercializzare, ma non a scoprire, il Marsala.

Cantina, bottiglie

Marco De Bartoli considerava il Vecchio Samperi come il vero Marsala Vergine. Per tale motivo ha sempre contestato il disciplinare che non gli permetteva di usare questa denominazione riservata al vino fortificato con alcol o acquavite.
Giuseppina racconta come: “Intorno agli anni Sessanta Marsala era una delle città più ricche d’Italia. Poi durante la crisi degli anni Settanta molte cantine (circa 200) chiusero e De Bartoli acquistò le riserve”. Questo vino di Marsala raggiunge i 16,5 gradi. In questa zona con costante insolazione il Grillo può dare vita a vini che raggiungono facilmente i 17 gradi alcolici senza nessuna fortificazione. Non a caso è semi-secco e lascia la bocca perfettamente pulita.

L’azienda lavora in biologico in vigna (sovescio e favino) e in cantina (lieviti indigeni e fermentazione spontanea). Oltre il Vecchio Samperi – e i  vini di Pantelleria (sette ettari) tra cui il pregiato Moscato Passito – l’azienda produce anche Riserve e vini bianchi tra cui l’Integer (integro). Questo vino (Grillo 100%) è realizzato nel massimo rispetto del territorio e con il minimo intervento dell’uomo. La fermentazione spontanea della maggior parte della massa avviene, con bucce (vinificazione in rosso), in botti usate mentre una piccola parte fermenta (dal 2015) in anfora (argilla) 5 mesi su bucce. Il vino affina, almeno 10 mesi, sulle fecce in botti di rovere francese, senza filtrazione e solfiti aggiunti.

Vigna La Miccia e Marsala Superiore

Abbiamo degustato il Vignaverde 2015 (Grillo 100%), colore limpido, cristallino (basso contenuto solforosa), spiccata acidità, bouquet fresco e leggermente fruttato. Vecchio Samperi, il vino di Marsala (Grillo 100%) dall’originale bottiglia bassa, non è un vino liquoroso, non viene fortificato. Colore ambrato, caldo e avvolgente, frutta secca, note balsamiche, asciutto, lunga persistenza. Marsala Superiore Oro Vigna La Miccia (Riserva 5 anni – semi-secco) ambrato, bouquet olfattivo che spazia dalla frutta secca al caramello, avvolgente e sapido, leggera tostatura, persistente. Il Marsala Superiore Oro Riserva 10 anni (Grillo 100%) semi-secco fortificato con mistella (prodotta con mosto fresco, e acquavite ottenute dalla stessa uva da cui si ottiene il vino base), color ambra brillante, datteri, leggermente agrumato, nocciola tostata, sapido, note balsamiche, finale con sentori di cacao e vaniglia, persistente.
La Guida Slow Wine 2018 ha assegnato la Chiocciola, per il quinto anno consecutivo, alle cantine De Bartoli.

Foto di Marco De Felicis

MARCO DE BARTOLI
Contrada Fornara Samperi, 292
91025 Marsala TP  
Tel. 0923 962093
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