Melbourne, melting pot culturale
6. Australia. Melburnian lifestyle, sinonimo di qualità di vita e contaminazioni. Il futuro abita a Melbourne.
Melbourne, come altre realtà australiane, nasce a scapito dei nativi. Gli aborigeni, che abitavano da migliaia di anni la zona alla foce del fiume Yarra, vennero espropriati in poco tempo di tutti i territori di caccia e i pochi sopravvissuti vennero relegati in poveri campi. Oggi la capitale dello stato di Victoria è una metropoli di oltre cinque milioni di abitanti di diverse etnie, provenienze e religioni. Ciò la rende una città vivace, giovane e affascinante. Una tra le città del pianeta con una buona qualità di vita.
Infatti a Melbourne non mancano infrastrutture, ottime università, prospettive di lavoro post-laurea oltre l’80% e sicurezza.
Gli italiani a Melbourne sono il secondo gruppo etnico della città con oltre 60.000 residenti ed è facile incontrare personale italiano nei locali ed hotel. A Melbourne se cambi strada, piazza o ristorante puoi fare il giro del mondo.
Per abbracciare la città con uno sguardo salite all’88mo piano dell’Eureka Tower a Southbank, uno dei grattacieli più alti della città. Entrate nel cubo in vetro sospeso nel vuoto, The Edge. La modalità, per chi soffre di vertigini, sarà a “quattro zampe”.
Il centro storico, CBD (Central Business District), è il quadrante pulsante della città: arcade e gli eleganti passages ottocenteschi. Da notare gli interessanti e sfarzosi retaggi della corsa all’oro: pavimenti a mosaico, decorazioni in maiolica d’epoca.
Il più famoso luna park d’Australia si trova a Melbourne, dal 1912 è pronto ad accogliervi con la bocca aperta del suo faccione. Altra perla d’epoca della città è la Flinders Street Station, in funzione dal 1911. Le sue strutture in ferro battuto e suoi vetri sono seducenti arredi déco.
Ma il centro artistico di Melbourne è la Federation Square, forme geometriche in arenaria su un piano inclinato, di Bates Smart. Disegnata dallo studio LAB Architecture, e aperta nel 2002, è uno spazio pubblico vissuto a 360°, un’autentica agorà. Ospita mediamente 2000 eventi per circa 10.000 persone. Si trova qui anche l’Australian Centre for the Moving Image (o ACMI).
All’interno dell’ACMI è possibile esplorare e fare esperienza di tutti i generi di immagini in movimento, dal cinema, alla TV, ai videogiochi. L’interazione è la sua caratteristica principale. Un’esposizione racconta l’evoluzione delle immagini mobili, dalle origini fino a film contemporanei.
Tra gli imperdibili in città lo Ian Potter Centre: NGV Australia che ospita l’arte aborigena tradizionale e contemporanea. Stupefacente l’installazione di tronchi di legno cavi dipinti, alti circa due metri. I tronchi vuoti stanno a indicare i nativi morti, le perdite indigene durante i 200 anni di colonizzazione dei bianchi.
L’artista aborigeno, nel dipinto sotto riportato, ha mappato le fonti d’acqua e le principali forme del suo territorio (Walla Walla vicino a Kiwirrkura nel deserto di Gibson). I tre grandi tondi raffigurano le principali fonti d’acqua di Pilginya, Tingarijara e Porurunya, da cui spuntano chiazze di vegetazione. Le linee di contorno parallele rappresentano i cumuli di sabbia che dominano questo terreno. I cerchi concentrici più piccoli sono le pozze d’acqua. La linea grigia e bianca sta ad indicare le erbe che spuntano dopo le piogge e la linea curva rossa è un torrente. Sopra l’area erbosa si trova un gruppo di grotte sacre e piccoli billabong (pozze d’acqua stagnante); poi un’area dedicata alla medicina, per uomini di alto rango, marcata con linee nere.
Per comprendere l’anima underground di Melbourne recatevi nell’adrenalinica Hosier Lane, vicino a Federation Square (seconda via a sinistra dopo St. Paul’s Cathedral), per ammirare interessanti opere di Street Art. Tra tutte il gigantesco murale con un volto di un nativo e sotto dipinti di ogni genere. La creatività abita qui e agli artisti della bomboletta sono state concesse 15 strade da usare come tele.
Anche il disegnatore grafico, Orlando Marsone (nato a Roma, vive a Melbourne) ha dipinto una inquietante maschera rossa su un muro di Hosier Lane: “Ascoltare I Colle Der Fomento mentre dipingo dall’altra parte del mondo e sentirsi a Roma non ha prezzo. @collederfomento.official”.
Hosier Lane è un bombardamento di input e un fuoco d’artificio di colori. Messaggi lasciati sui muri per chi passa, per chi vuole capire o per il futuro. Un museo d’arte contemporanea a cielo aperto.
La mia anima ha trovato la sua casa, il suo tempio pagano della cultura, nella State Library Victoria. Un grande edificio neoclassico, con colonnato e timpano all’esterno, che è molto di più di una biblioteca. Questa ‘casa della cultura’ è straordinariamente accogliente nei suoi spazi: sale ampie, divani dove sostare o conversare, distributori d’acqua, connessione wifi gratuita, sale lettura maestose. All’interno anche collezioni di dipinti, come nella Galleria Cowen del 1892, o quella di scacchi, con 12.000 oggetti, di MV Anderson. La biblioteca, aperta a metà del XIX secolo, contiene 2 milioni circa di volumi e 350.000 tra manoscritti, mappe, giornali, foto e i carteggi di captain Cook.
La splendida sala di lettura costruita nel 1913, The Trobe Reading Room, a cupola ottagonale è alta sei piani. Può ospitare fino a 320 utenti tra lettori e altro. Al quarto e quinto piano sono collocate le mostre permanenti e dal sesto piano si ha una visione panoramica della sala. Resta l’obbligo di spiegare cosa si intende con “altro”, riferito agli utenti di una biblioteca. In questa sala nessuno richiamerà uno studente se si è addormentato su un leggio o se sta sfidando qualcuno a scacchi.
Esiste un angolo della sala dedicato agli scacchisti, così come zone dove i bambini, senza disturbare, possono giocare. Difficile vedere un luogo di cultura così accogliente, dove puoi trascorrere una giornata senza annoiarti. Le nostre biblioteche sono spesso paludate e respingenti.
A Melbourne puoi trovare una varietà di caffè incredibile, la cui qualità riesce a sbalordire anche noi italiani. Ci sono diversi modi per prepararlo e definirne le varianti: white, short, espresso, long black, cappuccino chocolate, flat etc.
Ma non finisce qui, c’è una vera e propria cultura per il caffè: torrefazioni eccellenti, macchinari all’avanguardia, miscele perfette, giusta tostatura, schiuma calibrata e milk art per chi lo preferisce macchiato. Non mancano sul tema libri, concorsi e discussioni nel web. A Melbourne la multiculturalità la ritrovi anche nei piatti e puoi scegliere tra le cucine nazionali che preferisci.
Qui non potrai dire di aver mangiato cucina australiana ma indonesiana, cinese, messicana, vietnamita, italiana etc. niente di più internazionale che il cibo a Melbourne. Noi abbiamo scelto un buon ristorante messicano ma cambiando ristorante puoi fare il giro del mondo.
Melbourne
Informazioni
COSA VEDERE
Ian Potter Centre: NGV Australia
Federation Square
Orari: 10 – 17
State Library Victoria
328 Swanston Street
Sito: https://www.slv.vic.gov.au/
The Trobe Reading Room 360 degree view
Orlando Marsone – Street artist
Facebook: https://www.facebook.com/graffitiartz.marsone
DOVE DORMIRE
Hotel Lindrum
26, Flinders St.
Sito: https://www.hotellindrum.com.au/
Edificio d’epoca in zona comoda e centrale
DOVE MANGIARE
Mamasita – ristorante messicano
Level 1/11 Collins St
Sito: https://www.mamasita.com.au/#home/about
Al primo piano di un edificio. Locale simpatico, accogliente, buon cibo messicano. Importante la prenotazione
Caffè e torrefazione
Market Lane Coffee
Sito: https://marketlane.com.au/