Venezia. Hermann Nitsch, 20th Painting Action

 

L’unica painting action dell’artista, in un’unica collezione, presentata in Italia per la prima volta dalla sua realizzazione al Wiener Secession di Vienna nel 1987

Il 18 aprile 2022 ci ha lasciato Hermann Nitsch (n. 1938 a Vienna – m. a Mistelbach), uno degli artisti più controversi e discussi della seconda metà del Novecento. La sua ricerca artistica tendeva alla liberazione del corpo e dello spirito dal conformismo borghese. Respingeva ogni forma di tabù religioso, moralistico e sessuale. Pioniere della Performance Art è stato cofondatore, insieme a Joseph Beuys, del gruppo dell’Azionismo Viennese. Artisti che erano la più eversiva e cruenta espressione della Body Art europea. Usavano il proprio corpo generando azioni di impatto molto forte, esplorando territori che vanno dalla body action, all’happening, fino alla extreme body art incentrata sulla sacralità del sangue versato.

Hermann Nitsch

Entrare alle Oficine 800 (Giudecca) non lascia certo indifferenti. Una mostra potente, dal forte impatto. Un color sangue che ti invade, una musica sacra che dà la sensazione di assistere a un sacrificio e la dolorosa suggestione del sangue versato nelle guerre attuali. Una sola grandiosa opera in mostra: la 20. malaktion, ovvero la ventesima azione pittorica creata e presentata da Nitsch al Wiener Secession di Vienna nel 1987. Si tratta dell’unica azione pittorica dell’artista le cui opere fanno parte della stessa collezione. Per la prima volta dalla loro creazione è possibile vedere in Italia le opere di questa azione pittorica. Si ha la sensazione di partecipare a un rituale dai connotati molto forti. Una immersione in un ambiente azionista in cui tutti e cinque i sensi sono sollecitati.

Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987
Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987

La mente vacilla tra sacro e profano, tra dinamismo e contemplazione, tra realtà tangibile e simboli. Sembra di partecipare a una genesi, avvenuta tra “scoppi di furia scatenata e gesti delicati”. Lo spazio è riempito da un’opera di grande formato (5×20 m) realizzata con la tecnica del pouring (colatura) e collocata sulla parete frontale, e altri quadri splatter più piccoli. In proposito Nitsch ha dichiarato: “Volevo mostrare come le colature, gli spruzzi, le sbavature e gli schizzi di liquido di colore rosso possono evocare un’eccitazione intensa nello spettatore, portandolo a provare sensazioni molto forti”. L’azione pittorica ha lo scopo di innescare nel pubblico un’esperienza aumentata della realtà sensoriale inducendolo così a una riflessione sulla propria esistenza.

Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987, particolare
Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987, particolare

La sua azione è fortemente dionisiaca. Infatti l’artista era influenzato dalla tragedia greca, dalla filosofia di Nietzsche e Schopenhauer e dal concetto di “opera d’arte totale” elaborato da Richard Wagner. Nelle sue performance diverse forme d’arte convergono alla a realizzazione di un rituale catartico in cui vengono esasperati idee, sentimenti, emozioni e stati d’animo. Nitsch utilizzava i corpi come strumenti, la carne e il sangue traendo ispirazione dai riti orgiastici e dionisiaci dell’antica Grecia. Entravano in scena sesso e morte, erotismo e violenza, piacere e orrore, fino a una spasmodica eccitazione dei sensi.

Hermann Nitsch, la veste
Hermann Nitsch, la veste

È stato un “artista universale”: pittore, grafico, scenografo, scrittore e compositore. Celebre il suo Orgien Mysterien Theater (Teatro delle Orge e dei Misteri) che è la realizzazione della sua visione di opera d’arte totale che coinvolge tutti i sensi. A partire dal 1963 si dedica esclusivamente alle sue azioni, lavorando alla realizzazione del suo ultimo 6-Tages -Spiel (Teatro dei sei giorni). Per il suo Orgien Mysterien Theater acquista, nel 1971, il castello di Prinzendorf (Bassa Austria) dove realizza, dopo una preparazione durata decenni, la sua ultima (1998) azione di sei giorni. Nitsch concepisce le sue “azioni” come un gigantesco atto teatrale totalizzante, un’esperienza sinestetica della durata di diversi giorni. Tra i temi affrontati nel suo Theater ci sono: la storia di Edipo, la saga degli Atridi, la Passione di Cristo, la leggenda del Graal e quella dei Nibelunghi etc.

Hermann Nitsch, 20th painting action, 18.-21.2.1987, Secession, Vienna ©Hermann Nitsch Photo: Heinz Cibulka
Hermann Nitsch, 20th painting action, 18.-21.2.1987, Secession, Vienna ©Hermann Nitsch Photo: Heinz Cibulka

Ogni azione era un collage culturale in cui s’intersecavano religione e mito. Il suo obiettivo era l’intensificazione dell’esperienza vitalistica da cui deriva un’accresciuta gioia dell’esistenza. I suoi rituali rientrano nella sfera del paganesimo artistico. All’inizio degli anni Ottanta Nitsch ritorna all’action painting. La 20. malaktion del 1987 spicca per la sua potenza, la qualità e il significato soggettivo che Nitsch le attribuisce. Con la sua connotazione sacrale la sala centrale del Palazzo della Secessione contribuisce a dare a Nitsch ciò a cui aspira: la “sacralizzazione di tutta l’arte”. Per Nitsch “la pratica dell’arte corrisponde a un rito”. Così il “Tempio dell’arte” (1898) di Josef Maria Olbrich si trasforma in palcoscenico per un’azione artistica cultuale, celebrata da un altare.

Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987, particolare
Hermann Nitsch, 20th painting action, Secession Vienna, 1987, particolare

Sul portale del Wiener Secession di Vienna si legge: “A ogni epoca, la sua arte. All’arte, la sua libertà” (motto del critico d’arte Ludwig Hevesi). Solo pochi artisti hanno osato fino ai confini della libertà come Hermann Nitsch e per questo hanno patito accuse penali, proteste e minacce. Ma nonostante ciò Nitsch non ha mai rinunciato alla sua concezione artistica e alla sua idea di fusione di tutte le arti. Recuperando il carattere cultuale dell’arte ha operato una fusione tra arte e vita. Nelle sue “azioni” la pittura è puro colore e il gesto il suo solo accadimento. In conclusione il suo teatro di azione è il palcoscenico dove va in scena la sua grammatica artistica su una superficie pittorica, su cui cola, spruzza colore aggredendo la tela con un corpo che diventa protagonista.

A Napoli l’amico e mecenate Giuseppe Morra ha fondato (2008) il Museo Hermann Nitsch, che ospita soltanto le sue opere. L’artista ha realizzato più di 150 azioni in tutto il mondo.

Informazioni

Hermann Nitsch, 20th painting action
Vienna 1987 – Venice 2022
Oficine 800, Fondamenta S. Biagio, Venezia
Date: 19 aprile – 20 luglio 2022
Dal mercoledì al lunedì, dalle 10.00 alle 18.00
Chiuso il martedì. Entrata gratuita.
Fermata del vaporetto “Palanca”, linee 4.1/4.2 o 2
La mostra è realizzata grazie a Helmut Essl e Hermann Nitsch
Organizzata da Zuecca Projects e Galerie Kandlhofer
Con il gentile supporto della Hermann Nitsch Foundation