#RomaFF11 La cacciatrice con l’aquila
The Eagle Huntress, la storia avvincente di una tredicenne che, in Mongolia, diventa la prima donna nomade cacciatrice con l’aquila.
Un viaggio al seguito di una tribù nomade kazaca musulmana, in una terra dove la natura è ostile. Per questo i lavori più pesanti, a temperature a meno 30-40 gradi, sono ad appannaggio degli uomini. Una terra dove lavori e tradizioni vengono tramandate da padre in figlio da generazioni. Un detto kazaco lo spiega bene: “Ciò che un piccolo vede nel nido lo ripete quando è cresciuto”.
Aisholpan, la protagonista, guarda e segue il padre nelle sue attività, anche quando addestra la sua aquila. I Nomadi in Mongolia vanno a caccia con l’aquila. La accudiscono come in Occidente i cacciatori fanno con i cani da caccia. Aisholpan guarda, impara, si appassiona. Non sono poche le prove che deve affrontare: l’ostilità dei vecchi che rifiutano l’idea che una donna possa trascurare la famiglia e la casa, catturare un aquilotto da addestrare, dimostrare di riuscire ad andare a caccia con l’aquila tra i ghiacci dove anche i cavalli scivolano e cadono. I cacciatori selezionano gli aquilotti con gli artigli più possenti, normalmente le femmine perché più grandi e aggressive. Asholpan è determinata e si iscrive anche al Festival dell’Aquila, a cui partecipano tutti i cacciatori con l’aquila della Mongolia.
Il film è girato sui monti Altai, nel Nord-Ovest della Mongolia, una delle zone meno popolate del pianeta. In tutta la Mongolia, più grande della Francia, Spagna e Germania messe insieme, vivono circa tre milioni di persone. Presentato al Sundance Film Festival 2016 è il primo docu-film, girato tra il 2014 e 2015, di Otto Bell. I paesaggi sono di una bellezza sconvolgente e le aquile, in rapporto con l’uomo, mostrano tutta la loro intelligenza. Questi rapaci vivono circa trenta anni ma la tradizione dei cacciatori con aquile vuole che queste vengano lasciate libere a sette anni. Sono rimasti ancora solo 250 cacciatori di aquile sulla terra.
Sito: www.romacinemafest.it