Vacanze a Ponza, i piaceri della vita
Ponza, di fronte a Formia e Gaeta, è l’isola più modaiola e trendy dell’arcipelago pontino. In atto il progetto di recupero di uno dei suoi gioielli: Chiaia di Luna
Ponza è preziosa e fragile, per questo riportiamo volentieri la buona notizia del progetto di restituzione ai piaceri dei bagnanti della sua spiaggia più famosa, Chiaia di Luna, chiusa da anni a seguito di crolli della falesia e della mancanza di adeguate vie di fuga (il tunnel romano). La giunta regionale del Lazio ha approvato il “Programma generale per la difesa e la ricostruzione dei litorali ed il quadro degli interventi prioritari per il 2019 – 2021”. In tale impegno finanziario, come ha dichiarato dal sindaco di Ponza Franco Ferraiuolo: “sono previsti 2,6 milioni di euro per l’ampliamento dell’arenile e la messa in sicurezza della spiaggia di Chiaia di Luna”.
Nel frattempo a Ponza si possono godere altre spiagge dall’acqua smeraldina. La spiaggia del Frontone, dove è consigliato trattenersi per l’aperitivo al tramonto, raggiungibile in dieci minuti con numerose barche che fanno servizio dal porto. Cala Feola, bella spiaggia attrezzata raggiungibile da terra, è famosa per le piscine naturali. A Cala Fonte si arriva attraverso una rampa di gradini. Oltre a queste ci sono numerose calette e spiagge a cui si arriva in barca.
Un’isola è sempre eccentrica rispetto alla terra ferma e viene percepita come un territorio con una maggiore libertà, lontano dalle regole della terraferma. Ponza, ex isola di confinati politici, oggi è legata alla bella vita, alle notti trascorse su una spiaggia o in barca, al piacere di un aperitivo al tramonto, un tuffo nelle sue acque turchesi o un pranzo di pesce ‘piedi nell’acqua’. Soprattutto evitando l’affollamento e il caldo d’agosto a Ponza si può assaporare il piacere della vita slow, a piedi, in barca o su due ruote, e il gusto di ritrovare ancora una natura selvaggia da contemplare da terra e da mare. Buona parte dell’isola è solcata da sentieri da dove è possibile ammirare panorami a volo di gabbiano.
Uno dei piaceri esclusivi di Ponza è il risveglio e la colazione alla villa Il Gabbiano, aprendo gli occhi vi sembrerà ancora di sognare. La gustosa colazione, su terrazza panoramica (nelle giornate migliori la vista spazia fino a Ischia), è particolarmente ricercata: oltre i salati e frutta, le torte salate e i dolci fatti in casa da Anna (che danno ‘dipendenza’ per la loro bontà), le marmellate e i sapori dell’isola, che si domina dall’alto. La villa, circondata da un giardino con i colori e profumi della macchia mediterranea, è curata nei minimi particolari. Altri piaceri garantiti sono la tranquillità, i panorami che si godono da terrazzi e porticati – arredati con salottini, sdraio e lettini – ideali per il relax e romantici tramonti in contemplazione di Palmarola all’orizzonte. L’accoglienza è ottima e il personale cortese farà del tutto per farvi sentire a casa vostra.
Se invece desiderate una sistemazione centrale, vicino al porto, ma allo stesso tempo volete stare tranquilli quando ne avete voglia, basta salire pochi gradini e soggiornare nel B&B La Limonaia di Anna Fendi, con un edenico giardino e panorama. Tra i piaceri di Ponza ci sono i sapori e i profumi dell’isola che troverete A Casa di Assunta. Ristorante (‘chiocciola’ da diversi anni delle Osterie d’Italia Slow Food) aperto nella casa di famiglia, fuori dagli affollati percorsi turistici e dalla cui terrazza si gode una vista panoramica che emoziona.
Assunta Scarpati, simpatica chef ponzese (nata negli Stati Uniti), ha iniziato la sua carriera a Palmarola quale executive chef da ‘O Francese’ (unico ristorante sull’isola, attivo da marzo a ottobre). Oltre al pescato locale, immancabile nel periodo estivo, Assunta sfoggia tutta la sua sapienza e conoscenza della tradizione – nonostante la sua giovane età (racconta: “porto il grembiule da 32 anni”) – nella preparazione dei legumi (cicerchie, lenticchie e fave) e delle verdure dell’isola.
Tra le attività di Assunta gli showcooking, la riscoperta di ricette tradizionali come A’ menesta i foglie con erbe spontanee e verdure che non si raccolgono più (la mamma Ida era un contadina), o quelle con la cucuzzella (della famiglia delle zucche, verde all’esterno a polpa bianca). Le materie prime sono stagionali. A settembre, a cena, abbiamo assaggiato: un tris con trancio di tonno sottolio, carciofini sottolio e cipolline di Tropea in agrodolce, equilibrio perfetto di sapori, carciofini di una tenerezza e dolcezza commoventi.
Spaghettoni con pesto di Palmarola (con mandorle, pomodoro, basilico e un ingrediente segreto di Assunta). La gentilezza della mandorla ben si sposa con il pomodoro, personalmente avrei ‘alzato il volume’ del basilico. Il raviolo ripieno di cernia salsato al pesto di pistacchi e ricotta di bufala. Pasta tirata a mano con un ripieno delicato e il carattere del pesto.
Polipo alla griglia con origano ponzese, consistenza perfetta e cottura impeccabile, rifinitura con l’origano un plus. Frittura di gamberi, calamari e alici, leggera, fragrante e profumata. E per finire in dolcezza: Crostata alla marmellata di ‘crisommole’ (tipiche albicocche locali).
Fino a luglio, quando il sole tramonta tardi, e se siete affamati di panorami e romanticismo, il ristorante giusto per la cena è Il Tramonto, il nome spiega tutto. Piatto consigliato: Ravioli ripieno di cernia (con pomodori secchi, olive, capperi, pachino e basilico). Piatto sostanzioso, ripieno delicato il cui sapore è acceso dai capperi e basilico.
Per un pranzo les pieds dans l’eau, dopo un bel bagno: La Marina di Cala Feola (o per i ponzesi: “da Aniello” o “da Gennaro”, il nome dei simpatici proprietari). Da una famiglia di pescatori di corallo che andava in Sardegna a una cucina basata su prodotti o tradizioni che solo qui puoi gustare. Parmigiana di pale di fichi d’India, dal gusto amarognolo e appetitosa. Trippa di pesce con lo stomaco dei pesci grandi, una vera specialità, sapore forte, con retrogusto piccantino.
Tartare di tonno con finocchietto, cipollina e zenzero. Piatto fresco su insalatina croccante, eccitato dallo zenzero. Spaghetti alle alici con formaggio. La freschezza delle alici al sapore di mare, sposata alle note agrumate del limone, titilla la lingua e stuzzica il palato.
Pesci pilota alla brace. Ottima carne (simile a quella del barracuda) di pesci di altura (seguono gli squali), soda, consistente, magra e dal sapore delicato. Anche i dolci non sono da meno, fichi d’India e crema alla ricotta, un piacere e una location extra-ordinari.
Tra gli avventori VIP anche un cormorano, che da intenditore di pesce fresco, frequenta La Marina nel tentativo di risparmiarsi la fatica della pesca.
Verso sera il rito dell’aperitivo si celebra, per i golosi di tramonti, alle Terrazze del Grand Hotel Chiaia di Luna oppure al porto che regala il piacere di una bella passeggiata. Per continuare a godere del passeggio e della vista sulle barche si cena sugli sgabelli ai tavoli dell’Oresteria, bistrot di Oreste Romagnolo affacciato sul corso principale. Potete scegliere tra la vista incantevole all’esterno, oppure gli arredi marinari all’interno, e gusto garantito.
La materia prima è una garanzia e l’antipasto misto è un cult, una tavolozza di colori e sapori. Nella foto in senso antiorario: dadolata di alalonga su insalatina di finocchi, il gusto deciso dell’alalonga stemperato dalla dolcezza dei finocchi; insalatina di calamaro in salsa verde di capperi, dolcezza dei calamari e sapidità dei capperi ben equilibrate; cous cous con parmigiano e basilico con gambero marinato, il Mediterraneo nel piatto; bretelle
di orata marinata su agretto di pomodoro, la delicatezza dell’orata sedotta dall’agretto; pesce spada marinato con olio piccante e mollica di pane tostata, equilibrio di sapori con il sottofondo del pane croccante esaltato dal gusto del pescato; al centro, chiudono questa sinfonia di pesce, le polpettine di pesce (merluzzo) al pomodoro.
Se poi siete in vena di una cena stellata anche questa a Ponza è possibile: l’Acqua Pazza (dal 2006 una stella Michelin).
Gli appassionati di archeologia potranno ricercare a Ponza le antiche vestigia romane, l’arcipelago era colonia romana nel 313 a.C. Raggiungibile via mare le Grotte di Pilato (sotto al cimitero) utilizzate per l’allevamento dei pesci e la riproduzione delle murene. Per i Romani le murene erano sacre e le utilizzavano per le arti divinatorie. Sopra le grotte i resti delle mura della villa imperiale di Ottaviano Augusto.
I Romani dotarono l’isola di quattro acquedotti. L’acqua, sorgiva e piovana, era fatta decantare e poi trasportata dai punti più alti fino al porto. Veniva accumulata nelle antiche cisterne, dislocate sull’isola. Oggi sono visitabili (rivolgersi alla Pro Loco) quella di Dragonara e del Corridoio. I Romani dotarono l’isola anche di una rete viaria e di gallerie, come il tunnel di Chiaia di Luna (attualmente chiuso) lungo 170 m.
Quando Elisabetta Farnese cedette i diritti sulle isole a suo figlio Carlo di Borbone iniziò, il 30 Ottobre 1734, la prima colonizzazione verso le isole. Quell’anno migrarono le famiglie (Migliaccio, Tagliamonte, Mazzella, Conte, D’Atri Coppa e Scotti) da Torre del Greco verso “Le Forna”. I primi coloni poterono scegliere i terreni migliori e più fertili, con una buona esposizione al sole e facilmente raggiungibili. Pertanto si dedicarono tutti all’agricoltura avendo notevoli estensioni di terreno a disposizione. A quelli venuti in seguito, a causa dell’eruzione del Vesuvio del 1771, toccò molto meno e con condizioni più svantaggiate per cui molti divennero pescatori. Le conseguenze di queste scelte si sono protratte fino agli anni Settanta, che hanno visto il boom del turismo.
Esiste un altro lato dell’isola, in parte destinata alla coltivazione (legumi e vitigni) dove la natura è incontaminata e i sentieri offrono viste spettacolari dell’isola, come quello che conduce al Fieno. Tra i piaceri dell’isola anche i suoi vini. A Pietro Migliaccio, proveniente da Ischia, fu assegnata la zona del Fieno, che, a differenza di altre che erano definite “a bosco” o “incolto”, risultava già terreno “vitato”. Fu lui a portare da Ischia i vitigni tipici: Biancolella, Forastera, Guarnaccia, Aglianico e Piedirosso. Punta Fieno resta, ancora oggi, una delle poche località ancora incontaminate dell’isola di Ponza, raggiungibile con un sentiero (40 minuti) da cui si gode un panorama spettacolare sull’intera isola.
Emanuele Vittorio Migliaccio ha riportato a nuova vita, salvandoli dagli sterpi che avevano già invaso i filari, gli antichi vitigni a piede franco, e fortificato le parracine (i muretti a secco di contenimento). Tanto impegno ha dato i suoi risultati e quest’anno il Fieno di Ponza Bianco delle Antiche Cantine Migliaccio (gli unici a imbottigliare sull’isola) ha ottenuto i Tre Bicchieri nella guida “Vini d’Italia 2019” del Gambero Rosso. Questo vino è l’espressione dell’isola, toni mediterranei e iodati, sentori erbacei di fieno, freschezza e note di fiori gialli (ginestra e mimosa), frutti bianchi (pera), minerale e sapido.
All’estremità sud dell’isola di Ponza spunta il Faro della Guardia, costruito nel 1886 su un promontorio a strapiombo sul mare (112 m. s.l.m.), il terzo in Italia per potenza di luce. È un faro ad “ottica rotante” a luce bianca, che ha una portata luminosa fino a 24 miglia marine e un’ampiezza di 225 gradi, soprattutto in direzione sud.
Al di sopra del faro si erge un piccolo altopiano con un vigneto, proprietà di Casale del Giglio, che dà il nome al suo vino: Faro della Guardia, Biancolella. L’azienda Casale del Giglio, che ha la sua maggiore estensione di vigneti e produzione di vino in provincia di Latina, ha una produzione sull’isola limitata a 6.000 bottiglie. Dai vigneti in zona Scotti si ammira un panorama a volo d’uccello sull’isola e la vista spazia sul Tirreno.
Il Faro Della Guardia 2017 (13,5 gradi), che nasce da vigneti a strapiombo sul mare, presenta un colore giallo con riflessi verdognoli, profumo intenso di frutta gialla (pesca-albicocca), con note floreali di biancospino. Mineralità e sapidità, espressione del territorio “vulcanico-calcareo” da cui nascono le sue uve. Il retrogusto persistente presenta note fruttate e agrumate e buona struttura. Il vino ha ottenuto i Tre Bicchieri nella guida “Vini d’Italia 2018” del Gambero Rosso.
Queste aziende svolgono uno scrupoloso controllo, salvaguardia e protezione del territorio. A ciò hanno provveduto, per secoli, agricoltori e viticoltori, autentici custodi dell’ambiente che hanno da sempre costruito parracine (muri a secco), sbarramenti del terreno per formare terrazzamenti, senza alcun uso di cemento, semplicemente sormontando e incastrando pietre in modo da far defluire l’acqua ed evitare frane.
Da non perdere l’occasione di una escursione a Palmarola (a sei miglia da Ponza) che Folco Quilici ha definito “una delle terre emerse più belle di tutto il pianeta”. L’isola è frequentata solo in estate, la distanza dalla terraferma ha reso difficile la speculazione edilizia. Il suo territorio è suddiviso in proprietà molto piccole e fino a 50 anni fa era coltivata. C’erano terrazzamenti con grano, orzo, uva, frutta e lenticchie e lì si pescavano perfino le aragoste. Superstiti le case-grotta disseminate sull’isola, scavate in più stanze nella roccia friabile, spesso seconda dimora dei ponzesi che raramente le affittano a turisti spartani. Per apprezzare i suoi faraglioni, scogliere basaltiche, grotte e calette si consiglia di circumnavigare l’isola in barca.
Foto e video di Antonella Cecconi e Marco De Felicis
INFORMAZIONI
DOVE DORMIRE
B&B Villa il Gabbiano
Via Panoramica – 04027 Ponza (LT)
Telefono: 0771 809886
Email: ilgabbiano@ponza.com
Sito web: www.ilgabbianoponza.it
Splendida terrazza a picco sul mare con vista su Palmarola
Prezzi doppia a partire da 90 euro
B&B La Limonaia
via Dragonara (seguire le indicazioni per l’antica cisterna)
Telefono: 0771 809886
Il b&b chic della stilista Anna Fendi. Centrale, solo pochi scalini e un terrazzo pensile su un panorama da gabbiano.
Solo cinque stanze, la preferita la Fenestrella, è la più piccola ma con una parete a vetri panoramica. Anche l’Anemone nelle tonalità azzurrine è molto accogliente. Prezzo per una doppia a partire da 85 euro.
Immobiliare Turistcasa
Affitti turistici sull’isola di Ponza.
Vasta scelta di appartamenti, ville, loft, B&B (Villa il Gabbiano e La Limonaia) e monolocali.
Via Roma, 2 – Tel. 0771809886
www.turistcasa.it
DOVE MANGIARE
A Casa di Assunta
Indirizzo: Via Giuseppe Aversa
Telefono: 0771 820086
Facebook: https://www.facebook.com/A-CASA-DI-ASSUNTA-82489709131/
La Marina
Cala Feola
Tel. 0771 808614 – 3386486110
www.ristorantelamarinaponza.it
Oresteria
Piazza Carlo Pisacane, 51,
Telefono: 347 301 1376
https://www.oresteria.it/
Il Tramonto
Via Campo Inglese – Le Forna
Telefono: 0771 808563
Consigliato il tavolo n. 8 d’angolo
Spaccio Birra
Via Banchina di Fazio
Birre artigianali e cartocci di pesce fritto: alici, calamari, patatine etc.
BAR – PASTICCERIA
Pasticceria Caffè Gildo
Corso Carlo Piasacane
Tel. 0771 80647
Qui la colazione è un autentico piacere. Sfogliatelle super e aragostine da leccarsi i baffi. Freschezza, fragranza e qualità al primo posto.
DOVE COMPRARE
Ventoinpoppa
Prodotti tipici ponzesi
Corso Pisacane s.n.c.
Tel. 3388746904
www.ventoinpoppaponza.com
Una Cooperativa che lavora prodotti prevalentemente del territorio: capperi selvatici, carciofi, lenticchie, finocchietto selvatico, fichi d’india e cicerchie. Produce anche Mirto selvatico di bacca bianca e rossa. Tipica dell’isola la ‘cucuzzella’, una specie di zucchina lunga che si gusta stufata. Inoltre cedrangolo, limoni, prugne e nespole. Per ritornare a casa con un sapore o profumo di Ponza.
COME ARRIVARE
PARTENZE
Da diversi porti:
https://www.ponzaviaggi.it/it/arrivare-a-ponza/orario-traghetti.html
DA Formia LAZIOMAR:
Orari: https://www.laziomar.it/formia-ponza
Per le visite sull’isola
Pro Loco
Indirizzo: Via Molo Musco
Tel: 0771/80031
https://www.prolocodiponza.it/
ESCURSIONI IN BARCA
La Cooperativa Barcaioli Ponzesi
Per informazioni e prenotazioni: Corso Carlo Pisacane (tunnel S. Antonio)
tel./fax 0771 809929
www.barcaioliponza.it