La VI edizione di LIBRI COME è inaugurata da Umberto Eco
Festa del Libro e della Lettura all’Auditorium Parco della Musica a Roma (12-15 marzo)
La scuola è il filo conduttore di questa edizione, inaugurata da Umberto Eco, che coinvolge studenti e biblioteche, con oltre 100 eventi (conferenze, presentazioni di nuove uscite, dialoghi, lezioni, mostre, laboratori e molto altro). La scuola come patria dei libri e speranza di cambiamento, così come ha dichiarato alle Nazioni Unite, Malala Yousafzai, la ragazza pakistana che ha lottato contro la discriminazione culturale nei confronti delle donne e l’oscurantismo talebano, insignita pochi mesi fa del Premio Nobel per la Pace: “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono fare la differenza e cambiare il mondo”.
In Sala Petrassi Umberto Eco (intellettuale, scrittore e umanista) e Marino Sinibaldi (direttore di Radio3) hanno aperto ufficialmente la manifestazione con l’intervento del Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Stefania Giannini, arrivata dopo la conferenza stampa sulla riforma del sistema scolastico approvata ieri dal Consiglio dei ministri (che prevede ‘la chiamata diretta’ dei docenti, per cui saranno i presidi a scegliere gli insegnanti). Ma è stato Umberto Eco ad ipnotizzare il pubblico, che ha riempito la sala, con la sua consueta verve e cultura, raccontando la sua esperienza formativa e i suoi insegnanti, tra cui la mitica signorina Bellini, che capovolse il suo percorso scolastico in prima media.
Mentre un paio di splendide lezioni (“esistenzialista cristiano”) del prof. Marino, professore di filosofia e storia, ispirarono la tesi di laurea dello scrittore su S. Tommaso d’Aquino. “Gli studenti sono animali che hanno un fiuto sottilissimo, se dicono che un professore è un cretino hanno sempre ragione! E se non è un cretino lo amano…”.
A proposito delle scuole italiane, lo scrittore, ha sottolineato i picchi di eccellenza: i nostri laureati all’estero brillano e l’università è il luogo dove si dibattono dei problemi venti anni prima che se ne occupano i mass-media. Ma ci sono università che vanno a rimorchio e invitano Schettino a un seminario! Anche i fumetti sono stati importanti per la sua generazione: “Sotto il fascismo, Topolino giornalista parlava della lotta per la libertà di stampa… e Flash Gordon combatteva contro i tiranni”.
A proposito della crisi della carta stampata Eco ha affermato che è iniziata con l’avvento della televisione negli anni Cinquanta, oggi i giornali non sanno più cosa raccontare e così creano la macchina del fango e raccontano storie pruriginose. Da Clinton in poi si va a vedere cosa fa un politico sotto le lenzuola. Oggi i giornali italiani parlano solo del pettegolezzo italiano e non si occupano delle vicende internazionali. Eco ritiene un dovere morale demistificare i complotti che servono solo a deresponsabilizzare (tema del suo ultimo romanzo: ‘Numero Zero’).
La televisione è stata maestra nei primi anni, oggi esiste il trash, prima c’era un solo canale e per le trasmissioni si selezionava il meglio, oggi la tv è stata uccisa dall’abbondanza dei canali e dalla competizione. In ultimo un appello alla memoria: il dramma di questa generazione è lo spazio brevissimo di passato che trattiene, i giovani non sanno più collocare un evento nel passato. “Il muscolo va tenuto in esercizio… leggendo, coltivando un ricordo… o, in mancanza di meglio, impari una ottava ariostesca ogni mattina a memoria!”. Si va in palestra per la cellulite degli arti inferiori imparare una ottava serve alla parte superiore.
INFORMAZIONI
Sede: Auditorium Parco della Musica
Viale Pietro de Coubertin (Roma)
Biglietti: 2 euro