RomaFF16. Belfast di Kenneth Branagh in corsa per gli Oscar®
Lo struggente film bicromatico Belfast si aggiudica sette nomination agli Oscar®, dal 24 febbraio al cinema
Belfast di Kenneth Branagh ancora prima di uscire in sala in Italia ha già fatto incetta di premi: quello del pubblico al Festival di Toronto, miglior regia (Alice nella città) alla Festa del Cinema di Roma e sette nomination agli Oscar®: come miglior film, regia, sceneggiatura originale, attrice non protagonista (Judi Dench), attore non protagonista (Ciarán Hinds), miglior sonoro e canzone originale Down to Joy Belfast.
Scritto, nelle prime settimane di lockdown, e diretto dal cineasta britannico Kenneth Branagh (1960) il film racconta la sua infanzia nella capitale nord irlandese. Dopo uno sguardo a colori arriva il bianco e nero che catapulta lo spettatore nel passato, negli anni Sessanta della televisione non ancora a colori. Il pregio del film, e anche il suo limite (non analizza le vicende politiche del conflitto), è la prospettiva con cui viene raccontata la tumultuosa Belfast di quegli anni, ovvero il punto di vista di un ragazzino. Belfast, chiusa in una strada (set minimalista e teatrale), è vista con gli occhi e la meraviglia di un bambino e questo è stato possibile grazie ai ricordi del regista di quando aveva l’età del protagonista.
Nell’estate del 1969 Buddy, Jude Hill (scelto da Branagh tra oltre 300 bambini per interpretare il suo alter ego di nove anni), sogna un futuro sereno. La sua famiglia, in cui è amato e al sicuro, appartiene alla classe operaia e così la sua infanzia scorre tranquilla. Buddy gioca insieme agli bambini in strada, nel cuore di una comunità unita e solidale. A Belfast si conoscono tutti. I suoi referenti affettivi sono Pa (Jamie Dornan) e Ma (Caitríona Balfe), e i suoi simpatici e fantasiosi nonni (Ciarán Hinds e Judi Dench). Ma il mondo che lo avvolge, stabile e amorevole, viene a essere sconvolto. Esplode un conflitto in tutta la città, ed è la religione la benzina che alimenta l’incendio. Cattolici e protestanti, fino allora amorevoli vicini, diventano acerrimi nemici.
Il conflitto esplode anche tra le pareti domestiche. I genitori di Buddy vorrebbero restare ma la situazione è così pericolosa da indurli al trasferimento in Inghilterra, dove il papà già lavora. L’aiuto, fatto di poche parole e tanto affetto, dei nonni (Hinds e Dench, interpretazioni da Oscar®) aiutano il bambino a comprendere e accettare quanto accade. La storia attinge direttamente dal vissuto del regista: “Ricordo che la vita si è capovolta in un pomeriggio, quasi al rallentatore, non capendo il suono che sentivo, voltandomi a guardare la folla in fondo alla strada, e la vita non fu mai più la stessa”. La famiglia di Kenneth Branagh, protestante, ha lasciato Belfast nel 1969 per trasferirsi in Inghilterra all’inizio dei Troubles (gli scontri fra Irlandesi Cattolici Repubblicani e gli Irlandesi Protestanti Unionisti).
“C’è chi in quel periodo ha sentito di dover avere il coraggio di andarsene; chi ha scelto di restare ed ha trovato il modo di adattarsi a quel mondo così diverso, costantemente in tensione, una scelta che ha richiesto un altro tipo di coraggio e chi abbiamo letteralmente perso… sono morte oltre 3000 persone nel conflitto lungo 30 anni dolorosi e tragici. Il film è dedicato a tutti loro – ricorda Branagh -. Io tengo i grandi temi politici sullo sfondo, e mi concentro su come una famiglia cosiddetta ‘normale’, trovi il modo di andare avanti con grandi e piccole scelte, di fronte a tali stravolgimenti e difficoltà”.
Lo spettatore è emotivamente coinvolto nel viaggio di iniziazione di un bambino attraverso le rivolte, la violenza e la gioia dei rapporti familiari o il declino del suo primo amore. Come non emozionarsi? Il film diverte, commuove e fa battere il cuore.
Nel film non mancano le danze, la musica e le risate degli irlandesi, un popolo destinato a emigrare. Una poesia che denota il legame del cineasta per Belfast e la nostalgia per quella comunità.
Un altro filo conduttore del film è l’amore del piccolo Buddy /Kenneth per il cinema. Rimane incantato in sala davanti al grande schermo, o davanti alla televisione, insieme a tutta la famiglia. Il regista spiega: “Volevo celebrare il cinema come via di fuga in quei giorni così difficili per tutti”.
L’uscita di Belfast nelle sale italiane è prevista per il 24 febbraio 2022 con Universal Pictures.
Dal 10 febbraio Kenneth Branagh è al cinema, anche come regista e protagonista, nei panni di Hercule Poirot in Assassinio sul Nilo.