Blasi Cantine, dai salumi alle bollicine
Tutto è iniziato quando la Famiglia Blasi – originaria di Umbertide (l’Alta Valle del Tevere tinteggiata di boschi e vigne) – ha acquistato a fine anni Novanta parte della dimora dei Conti Bertanzi, secondo quanto ricordano gli abitanti del luogo. Bino Blasi, soprannominato Didi e nonno di Michele Serafini (che oggi coordina le cantine e si occupa dell’accoglienza), è il re della famosa porchetta, che a distanza di un secolo è ancora molto apprezzata. Oggi, con la stessa passione, impegno e obiettivo ‘qualità’, Anna e Mauro Blasi (figli di Bino) puntano anche a produrre vini che sfidano i vicini toscani.
I vigneti della famiglia Blasi hanno un’estensione di 29 ettari, 10 destinati alla produzione di vini bianchi e 19 per quella di vini rossi. Tra i vigneti spiccano cinque filari di Sangiovese di 25 anni. In undici ettari prevale un terreno argilloso-sabbioso, ideale per vini più freschi come lo Chardonnay, e in circa 10 ettari (a 450 m.s.l.m.) è presente un terreno argilloso adatto a vini più strutturati (15 gradi). I vigneti, anche visti dall’alto, appaiono geometrici, ordinati, simili a giardini grazie alla cura e alle attenzioni quotidiane. Per la coltivazione sono stati prediletti vitigni autoctoni (Trebbiano Spoletino, Grechetto e Sagrantino) e tra gli internazionali: Merlot, Cabernet Franc e Sauvignon.
La produzione annua è di circa 3.000 quintali di uva, 2.300-2.400 quintali di vino per circa 25.000 bottiglie l’anno. A questa si affianca quella di vino sfuso richiesto soprattutto dalla clientela locale. Ma vale la pena precisare che anche il Sauvignon sfuso mi ha stupito favorevolmente: piacevoli note fruttate, beverino, lascia la bocca asciutta.
La bella cantina dell’Azienda Blasi risale al 1742 ed è stata oggetto di una sapiente ristrutturazione conservativa e innovativa. Il forte legame con la tradizione e storia familiare è evidente soprattutto nei suggestivi ambienti storici con volte a botte e sotterranei che sembrano caveau con botti e barrique di rovere francese in cui riposano i vini più pregiati. Mentre la più recente cantina moderna, con le sue eleganti finiture in cristallo e acciaio, è destinata all’accoglienza e alle degustazioni. Queste ultime beneficiano dell’abbinamento con salumi e porchetta prodotti dalla famiglia Blasi.
Siamo stati accompagnati nella visita ai vigneti, e durante la degustazione, da Michele Serafini, nipote amato di Bino Blasi (Didi), che contagia con l’entusiasmo della sua giovane età, il suo attaccamento alla famiglia, la passione per il suo lavoro e per i suoi vini. Una piacevole sorpresa sono stati gli spumanti proposti in degustazione. Michele è nato nel 1997, l’anno in cui la famiglia Blasi ha acquistato parte della dimora dei Conti Bertanzi, quattro ettari di vigneto e cantina.
Didi (12 gradi), uno spumante metodo Charmat, affinamento prolungato di sei mesi a causa del lockdown (seconda fermentazione in autoclave di acciaio), è un extra dry (blend per il 70% Trebbiano Spoletino e 30% Chardonnay) ideale per l’aperitivo. Il nome è un omaggio di Michele al nonno, capofamiglia e fondatore dell’azienda. Al naso profumo di crosta di pane, leggermente agrumato, mela e fiori di acacia, piacevole e setoso al palato, freschezza, ottima acidità, piacevolezza e perlage equilibrato. Uno spumante versatile, agile, fresco e con un buon rapporto qualità/prezzo (bottiglia 9,50 euro in cantina).
A seguire il 1742, che celebra con il suo nome l’anno di nascita della cantina, è uno spumante metodo classico (70% Chardonnay e 30% Trebbiano Spoletino) 24 mesi di affinamento, 12,5 gradi (prezzo 18 euro in cantina). Al naso sentore di crosta di pane, frutta gialla matura e note agrumate. Al palato fresco e sapido.
Il Rogaie Bianco (60% Chardonnay, 20% Traminer e 20% Sauvignon blanc, 13 gradi) ha una struttura e freschezza che si presta a diversi abbinamenti, oltre che ai piatti di pesce. Colore giallo paglierino, al naso profumi di frutta fresca gialla (albicocca e pesca) e bianca ma con spiccate con note di erbe aromatiche, piacevole e fresco come una sera d’estate.
I vini rossi sono risultati perfetti complici degli ottimi salumi Blasi (prosciutto crudo, capocollo e salsiccia secca). Il Rogaie rosso, (70% Merlot 30% Syrah) è un vino giovane che, grazie al Merlot, rilascia profumi di frutti rossi (ciliegie e ribes) con una leggera speziatura. Il vino rosso di punta dell’azienda è l’Impronta, il ‘segno’ che la famiglia intende lasciare. Abbiamo degustato l’annata 2016 (40%, Sagrantino, 30% Merlot e 30% Sangiovese) un rosso di 14 gradi, affinamento di 24 mesi in barrique e riposa 24 mesi in bottiglia. Un bel colore rosso rubino, profumo di frutti rossi maturi, tannini equilibrati, vellutato, elegante. Dal 2018 il Sangiovese è stato sostituito con il Cabernet Sauvignon. Prezzo a bottiglia: 14 euro.
Una degustazione così appetitosa non poteva che chiudersi in dolcezza con un buon passito 2009 Mammamia (50% Malvasia), una produzione limitata di appena cinque caratelli. Raccolta manuale delle uve, i grappoli vengono adagiati su graticci e lasciati appassire in modo naturale. Colore ambrato, profumi leggermente esotici, note di mandorle e un lieve sentore vanigliato dovuto al legno. Senza eccessi zuccherini, dolcezza equilibrata, lascia la bocca asciutta.
Informazioni
Blasi Cantine
Loc. San Benedetto, Via Case Sparse, 64 – 06019 Umbertide – Perugia
Tel (Michele): +39 366 1428973
Tel (Mauro): +39 339 8697891
Email: info@cantineblasi.it