Siena, un mondo d’arte: Cattedrale, Cripta, Battistero e Museo dell’Opera

Una Cattedrale che vale un viaggio. Ben lo sanno gli stranieri che incontri in ogni periodo dell’anno a Siena. Per tale motivo è bene goderne fuori stagione, in inverno, quando un’affluenza più contenuta consente ai tempi di ognuno di dilatarsi. Attualmente un ricco programma di eventi e visite guidate permette di approfondire la conoscenza di questo universo artistico.

I primi documenti rintracciabili della Cattedrale risalgono al 1227. Della facciata solo il progetto della parte inferiore è da riferire a Giovanni Pisano, che dal 1284 è il Magister dell’Opera del Duomo. La dicromia dello stile romanico e gotico toscano, all’interno e all’esterno, è dovuta alla serpentinite (colore che va dal verde al quasi nero). Le magnifiche colonne del portale originali, con putti alati che escono dai girali di acanto, si trovano al Museo dell’Opera, come le statue originali (13) di Giovanni Pisano di profeti, sibille e filosofi (Aristotele e Platone) che con i loro cartigli prefigurano la venuta del Cristo, mentre quelle in facciata sono copie. Straordinaria l’autonomia di ogni statua seppure inserita in una sacra conversazione.
Il campanile alto 77 m risulta inglobato nell’edificio e la cupola era già terminata nel 1263, poiché a questa data risale l’acquisizione di piombo e rame per il suo completamento, la ‘mela’ di coronamento.
Sopra il portale d’ingresso, a destra, sta un’iscrizione in versi latini, incisa nei luoghi più importanti della via Francigena. I versi erano recitati dai pellegrini diretti a Roma : “Annus centenus Rome  semp(er) e(st) iubilenus, crimina laxantur cui penitenza ista dona(n)t(ur), hec declaravit Bonifatius et roboravit” (il centesimo anno a Roma è sempre giubilare, i peccati sono rimessi e condonati a chi si pente, questo dichiarò e confermò Bonifacio). Il primo giubileo fu indetto, il 22 febbraio 1300, proprio da papa Bonifacio VIII.
Una volta entrati, a destra, una scala a chiocciola conduce ai sottotetti da dove è possibile ammirare dall’alto la Cattedrale e i panorami all’esterno. L’interno, a croce latina, presenta un rivestimento a fasce alterne, sull’altare maggiore trovava posto la Maestà di Duccio di Boninsegna (ora al Museo dell’Opera), dalla parte opposta, sulla parete della facciata, sta la vetrata con L’Ultima Cena del 1549 di Pastorino de’ Pastorini.
All’ingresso della navata centrale si è accolti da un monito: “castissimum virginis templum caste memento ingredi” (ricorda di entrare castamente nel castissimo tempio della Vergine). Dall’alto ci osservano le teste di 172 papi e 36 imperatori.

Cattedrale, pavimento, La lupa senese tra i simboli delle città alleate

Lo straordinario pavimento marmoreo è un viaggio simbolico, estetico, sapienziale e storico-artistico che si snoda lungo le 56 tarsie i cui disegni, tranne uno del Pinturicchio, sono di artisti senesi: Domenico Beccafumi, Sassetta, Domenico Di Bartolo e Matteo di Giovanni. I temi vanno dall’antichità classica e pagana, nella navata centrale, alla storia del popolo ebraico nel transetto e coro. Cristo non è mai raffigurato ma evocato ed è presente sull’altare.
La tecnica usata era il graffito: solchi eseguiti con lo scalpello e il trapano sul marmo, poi riempiti con stucco nero. Successivamente venivano aggiunti marmi colorati accostati, tra cui il pregiato broccatello (giallo con venature nere). Tra i personaggi illustri raffigurati: Ermete Trismegisto (tre volte grande) – i cui testi erano tradotti da Marsilio Ficino – colui che donò lettere e leggi agli Egiziani; le Sibille, cinque per lato, presentate da una scritta con la loro profezia. La Sibilla Cumana con ai piedi i libri sibillini di cui solo 3 furono acquistati da Tarquinio Prisco e conservati per secoli nel tempio di Giove Capitolino sul Campidoglio. La Sibilla Ellespontica, dopo la morte del Cristo la terra fu avvolta dalle tenebre per tre ore, tanto che il cane/lupo e il leone divennero amici. La Sibilla Tiburtina è l’ultima che profetizzò, secondo la Legenda Aurea, ad Augusto la nascita di un bambino più grande di lui che avrebbe dovuto adorare. Sul luogo dell’apparizione Augusto fece costruire un altare (dove oggi sorge Santa Maria in Aracoeli).

Cattedrale, pavimento, Strage degli innocenti

Al centro del pavimento, la lupa(simbolo di Siena) che allatta Romolo e Remo davanti all’albero di fico, dove li trovò il pastore Faustolo – una copia, pochi frammenti dell’originale si trovano al Museo – è l’unico spazio realizzato a mosaico, forse il più antico. Segue il Monte della Sapienza del Pinturicchio con la personificazione della Fortuna/quies, come descritta nell’Iconologia di Cesare Ripa. Il cammino verso la Sapienza, in cima, è arduo ma: O uomini, affrettatevi a venire quassù, salite l’aspro colle, un valido premio alla fatica sarà la palma che dà la serenità. Segue la Ruota della Fortuna e i filosofi del mondo antico (Epiteto,  Aristotele, Euripide e Seneca) che recano in mano sentenze sul disprezzo delle ricchezze.
Nel pavimento del transetto sinistro sono raffigurate: La strage degli innocentiLa storia di Giuditta di Francesco di Giorgio Martini.

Cattedrale, cupola

In tale consesso di artisti non poteva mancare Michelangelo, autore, nella cappella Piccolomini realizzata in marmo di Carrara, di quattro sculture: San Paolo, San Pietro, Sant’Agostino e Gregorio Magno.

Libreria Piccolomini

Sul lato sinistro l’entrata della Libreria Piccolomini, i cui affreschi furono commissionati nel 1502, da Francesco Tedeschini Piccolomini a Bernardino di Betto (Pinturicchio), e portati a termine nel 1508. La libreria è un’autentica enciclopedia pittorica. All’interno è rappresentata la vita di Pio II e all’esterno l’incoronazione di Pio III. La vita di Enea Silvio è raffigurata nelle dieci arcate della finta loggia marmorea. Sulla parete destra rispetto alla porta: Enea Silvio parte alla volta di Basilea; Enea Silvio tiene un’orazione alla corte del re di Scozia; Enea Silvio è incoronato poeta ed Enea si riconcilia con Eugenio IV. Nella parete corta, sud-est: Enea Silvio, vescovo di Siena, presenta all’imperatore la futura sposa ed Enea Silvio viene nominato cardinale.  Sull’altra parete lunga: Enea Silvio, nominato papa, fa il suo ingresso nella basilica di San Pietro; Pio II tiene un’orazione alla Dieta di Mantova; Canonizzazione di Santa Caterina (con ritratti di Raffaello e Pinturicchio) e Pio II indice la spedizione contro i turchi ormai prossimo alla morte.

Libreria Piccolomini, volta

La volta preziosissima include scenette mitologiche e nelle vetrine sono esposti i lussuosi corali miniati della Cattedrale.
Nella cappella di San Giovanni Battista il nostro sguardo è attirato dalla statua del santo di Donatello.
Purtroppo il meraviglioso Pulpito (1265-68), che merita un articolo a parte, è attualmente in restauro ma domenica 28 febbraio è in programma la Visita al cantiere di restauro del Pulpito di Nicola Pisano (vedi sotto).
Sul lato destro del presbiterio si trova la Cappella della Madonna del Voto, la cui tavola del tardo Duecento, in occasione del Palio d’agosto, viene collocata sull’altare maggiore per essere adorata dai contradaioli vittoriosi che intonano il Te Deum. La direzione artistica per la decorazione interna venne affidata, nel 1661, a Gian Lorenzo Bernini che inserì la tavola della Madonna in una cornice in bronzo barocca, eseguì la cancellata e le due statue di San Girolamo e  Santa Maria Maddalena.

Battistero

La supervisione del progetto del fonte battesimale fu affidata a Lorenzo Ghiberti. La vasca esagonale presenta alla sua base sei formelle in bronzo dorato intervallate da sculture raffiguranti le virtù. Due formelle furono commissionate al Ghiberti, due a Jacopo della Quercia, che non rispettando i tempi di esecuzione si vide togliere, nel 1423, la commissione di una formella affidata a Donatello, il quale portò a termine due statue delle virtù (Fede e Speranza), a causa di un mancato accordo sul prezzo tra la committenza e il Ghiberti, e due angioletti. Vedere a confronto i rilievi del Ghiberti e il Banchetto di Erode di Donatello è una lezione di storia dell’arte.

Battistero, formelle di Ghiberti e Donatello

I capolavori di Duccio di Buoninsegna, la vetrata (1288), la Pala della Maestà (1308-1311), molte sculture e rilievi, come la Madonna col Bambino e quattro cherubini (1458 circa) di Donatello, sono conservati nel Museo dell’Opera. Da non dimenticare la salita al Facciatone – residuo del progetto del Duomo Nuovo, demolito nel 1357 – che consente una veduta di Siena a volo d’uccello.

Museo dell’Opera, Duccio di Buoninsegna, vetrata con l’Assunzione della Vergine al centro

Le sculture di Giovanni Pisano fanno girare la testa, volti che ti guardano, ti scrutano, come fossero persone vive. Straordinaria la modernità dei loro volti, delle loro espressioni, sembrano personaggi contemporanei, non atteggiamenti stereotipati.

Museo dell’Opera, Giovanni Pisano, Simeone (1285 – 1296), proveniente dalla facciata

La Cripta, inaccessibile per molti secoli, conserva un ciclo di affreschi della seconda metà del XIII secolo con semicolonne e capitelli dipinti. Il pavimento della Cattedrale poggiava su materiale di risulta, detriti, mentre ora sta solido su una struttura in acciaio. I colori degli affreschi emozionano per la loro vivacità, il volto di Maria, nel Compianto, appoggiato a quello del figlio morto come fossero una cosa sola, strazia e commuove.

Cattedrale, Cripta, Deposizione dalla croce e Deposizione nel sepolcro

Foto Marco De Felicis

Incontri, visite guidate, conferenze, occasioni di approfondimento culturale su temi inerenti il magnifico complesso monumentale della Cattedrale.
Il Saloncino – Un tè all’Opera”,
domenica 14: Raffaele Argenziano : «Le raffigurazioni dei Santi patroni senesi nella liturgia tra il XIII e il XIV secolo»
domenica 28 febbraio:  Louis Pierelli e Gabriella Tonini: «Visita al cantiere di restauro del Pulpito di Nicola Pisano»
Dalle ore 16:00,nella Cripta sotto il Duomo, con un ticket di € 5 a persona, sarà possibile assistere a conferenze su specifici argomenti relativi alla storia del Complesso Monumentale e degustare tè provenienti da tutto il mondo in un’atmosfera ispirata ai circoli culturali inaugurati da Vittorio Alfieri proprio all’interno del Museo dell’Opera.

«Risvegli d’arte».
Con un ticket di € 5 a persona, nei giorni di sabato 13, 20 e 27 febbraio, a partire dalle ore 10:30, nella Cripta sotto il Duomo, verrà offerta una colazione di benvenuto e una lezione di fronte ad alcune opere d’arte della cattedrale.
Il programma:
13 febbraio Marco Ciampolini «Le pale d’altare del Duomo di Siena»
20 febbraio Marilena Caciorgna «Donatello, Mater Gratiae Mater Misericordiae»
27 febbraio Claudia Sensini «Le tarsie di Fra Giovanni da Verona nel coro del Duomo di Siena»
Gli eventi sono promossi, in un periodo di minore affluenza turistica e maggiore godibilità, dall’Opera della Metropolitana di Siena con l’organizzazione di Opera – Civita Group.
Informazioni e prenotazioni:
Tel.  0577/286300 oppure opasiena@operalaboratori.com