All’Opera di Roma ‘Andrea Chénier’ di Giordano con la regia di Marco Bellocchio
Nuovo allestimento, per la regia di Marco Bellocchio, dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano, in scena all’Opera di Roma. Da venerdì 21 aprile (ore 19.30) cinque repliche fino al 2 maggio.
L’Andrea Chénier, l’opera più popolare di Umberto Giordano (su libretto di Luigi Illica), va in scena al Teatro Costanzi. Il regista cinematografico Marco Bellocchio, che debutta presso la Fondazione lirica capitolina, è al suo terzo lavoro nel repertorio operistico. La direzione dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma è affidata ai maestri Roberto Abbado e Pietro Rizzo (2 maggio).
Il sovrintendente Carlo Fuortes, in conferenza stampa, ha sottolineato come: “Questo titolo mancava in Teatro da 42 anni. È quindi per noi un motivo d’orgoglio riproporlo oggi con un cast di grande livello, con la direzione di Roberto Abbado, che è ormai un interprete di casa all’Opera di Roma, e con la regia di Marco Bellocchio. Avevo già apprezzato il suo amore per l’opera quando anni fa aveva messo in scena a Bari un allestimento di Pagliacci ed ero sicuro che quest’opera sarebbe stata nelle sue corde. Voglio anche sottolineare che molti nostri allestimenti sono richiesti all’estero (La traviata è stata a Valencia e poi andrà a Buenos Aires, Tosca in Giappone, Il barbiere di Siviglia, nell’allestimento di quest’estate a Caracalla, andrà tra poco ad Hong Kong) un segno anche questo della qualità delle nostre produzioni.”.
L’opera è basata su un personaggio realmente esistito, Andrè Chénier (nato a Costantinopoli nel 1762) membro del club dei Feuillants. Un circolo politico che trasse il suo nome dal loro luogo di riunione: il convento della congregazione cistercense dei ‘Foglianti’ in Rue Saint-Honoré. Il circolo nacque a Parigi durante la Rivoluzione (1791) per la scissione dei moderati. I Foglianti contrastarono sia i reazionari che i repubblicani. Contrari alla destituzione di Luigi XVI, erano favorevoli a una monarchia costituzionale e parlamentare. La caduta del ministero e della monarchia (1792) segnarono la loro fine. Andrè Chénier, dopo la Rivoluzione in Francia durante il Terrore, fu arrestato e ghigliottinato a Parigi, il 25 luglio 1794. Solo tre giorni prima dell’esecuzione di Robespierre.
Nel libretto le vicende del poeta, rivoluzionario e poi proscritto da Robespierre, della nobildonna Maddalena e del cittadino Gérard si susseguono in un crescendo di colpi di scena. Con una tecnica che evoca i codici del linguaggio cinematografico.
Marco Bellocchio ha dichiarato di aver: “accettato questa regia non tanto perché mi piacciono le sfide, ma perché mi piacciono le cose nuove. Amo affrontare quelle in cui sono impreparato, perché mi piace scoprire. È chiaro che la regia d’opera è un lavoro nel quale sono cosciente di dare qualcosa, di dare la mia sensibilità, che è prima di tutto cinematografica, cercando di applicare questa mia esperienza ad un contesto, a un linguaggio che è totalmente diverso. Tante volte ti viene in mente una idea, ma sai che su un palcoscenico non puoi realizzarla. Però è come se allora la musica, il canto, il libretto mi aiutassero – per me è uno sforzo continuo – a combinare le immagini che mi vengono in mente, rispettando sempre i principi dell’opera”.
“Una cosa che mi ha sempre colpito dell’Andrea Chénier – spiega il maestro Roberto Abbado – è il suo taglio cinematografico… La costruzione drammaturgica di Illica e di Giordano ha molto di quella che sarebbe stata di lì a poco la tecnica cinematografica, così come il compositore ha molto influenzato la musica da film degli anni Quaranta e Cinquanta. Quella scritta da Giordano è un’opera molto varia, in cui è presente il lirismo ma anche una passione che definirei spudorata o addirittura viscerale”.
Per gli interpreti un cast internazionale: Gregory Kunde, il giovane poeta rivoluzionario Andrea Chénier; Maria José Siri la sua amata, Maddalena. Natascha Petrinsky (la mulatta Bersi), Anna Malavasi (Contessa di Coigny), Elena Zilio (Madelon), Roberto Frontali (Carlo Gérard), Duccio Dal Monte (Roucher), Graziano Dallavalle (il romanziero Pietro Fléville e Fouquier Tinville), Gevorg Hakobyan (il sanculotto Mathieu), Luca Casalin (un “Incredibile”), Andrea Giovannini (l’Abate). Inoltre, dal progetto “Fabbrica” – Young Artist Program del Teatro dell’Opera di Roma, Timofei Baranov (maestro di casa, Dumas e Schmidt). Maestro del Coro Roberto Gabbiani.
L’allestimento è in coproduzione con il Teatro La Fenice di Venezia. La ‘prima’ di venerdì 21 aprile verrà registrata e trasmessa sulle frequenze di Radio Rai3 in data da definirsi.
Dopo la ‘prima’ di venerdì 21 aprile (ore 19.30), Andrea Chénier verrà replicato domenica 23 aprile (ore 16.30), mercoledì 26 aprile (19.30), venerdì 28 aprile (ore 19.30), domenica 30 aprile (16.30) e martedì 2 maggio (ore 19.30).
LEZIONE DI OPERA
La “Lezione di Opera”, si terrà al Teatro Costanzi, domenica 23 aprile (ore 11). Il maestro Giovanni Bietti illustrerà il contesto e le particolarità del linguaggio musicale dell’Andrea Chénier di Umberto Giordano. Il costo è di 8 euro. Per maggiori informazioni e prenotazioni: tel. 06 48160312 – 532 – 533; fax 06 4872112; promozione.pubblico@operaroma.it; dipartimento.didattica@operaroma.it.
REGISTI ALL’OPERA
Gli incontri con i registi che curano gli allestimenti della stagione 2016/17 proseguono secondo il seguente calendario. William Kentridge, regista di Lulu, giovedì 18 maggio; Damiano Michieletto, regista de Il viaggio a Reims, lunedì 5 giugno; Giorgio Barberio Corsetti, regista di Fra Diavolo, lunedì 2 ottobre. Il biglietto per un incontro costa 5 €.
TEATRO DELL’OPERA DI ROMA
Per informazioni: operaroma.it