Il 6 settembre riempiamo L’Aquila di musica e di gente
“Il jazz italiano per L’Aquila”, 100 concerti con 600 musicisti
Paolo Fresu
La Woodstock del jazz italiano: 100 concerti con 600 jazzisti italiani che per 12 ore riempiranno di musica il centro storico della città. Un centro storico da vivere ma che mostra ancora le ferite evidenti del terremoto del 2009 e di una ricostruzione che rallenta. Nicola Trifuoggi, vicensindaco, ha precisato: “La città è stata ricostruita al 97-98% per quanto riguarda la periferia mentre è in ritardo la ricostruzione del centro storico…”.
Dario Franceschini, ministro dei Beni e delle Attività culturali e del turismo, ha presentato a Roma la manifestazione che si terrà il prossimo 6 settembre in venti luoghi suggestivi della città. All’evento è stato assegnato un contributo dal Mibact e dalla Siae, ma soltanto per le spese organizzative perché, come ha evidenziato Franceschini: “tutti i musicisti suoneranno gratuitamente in questa iniziativa di solidarietà”.
Enrico Rava
L’evento ha il fine di puntare i riflettori su una città che deve rinascere e sui nostri musicisti.
La direzione artistica della lunga maratona musicale è stata affidata a Paolo Fresu, noto esponente del jazz italiano, che si esibirà insieme ad altri jazzisti come Enrico Rava, Danilo Rea, Antonello Salis, Gianni Coscia.
Paolo Fresu ha dichiarato: “Rappresenteremo la ricchezza del jazz italiano nei luoghi più belli dell’Aquila, in mezzo ai cantieri, e speriamo di avere un pubblico numeroso. Il nostro jazz è molto variegato e credo possa trovare un suo spazio come lo hanno già trovato da molto tempo altri generi musicali. Invitiamo tutta l’Europa a venire il 6 settembre, non soltanto per manifestare la solidarietà a L’Aquila, ma anche per rendersi conto della ricchezza del jazz italiano”.
Il main sponsor della manifestazione è la Siae e la Rai garantirà una copertura con tutti i canali radiofonici, Rai cultura e Rai 5 e con dei servizi nei telegiornali.
E noi? Non possiamo mancare all’evento che deve dare l’avvio al Rinascimento dell’Aquila, perché la musica, l’arte e la cultura uniscono.