Josef Koudelka, “RADICI Evidenza della storia, enigma della bellezza” al Museo dell’Ara Pacis

 

A Roma la mostra fotografica di Josef Koudelka, prorogata al 26 settembre 2021

L’anno 2021 della cultura a Roma si apre, oggi, con una fotografica al Museo dell’Ara Pacis, “Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza“, una tappa unica in Italia. La mostra è il viaggio fotografico di Josef Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia nei più importanti siti archeologici del Mediterraneo con oltre cento spettacolari immagini panoramiche.

Josef Koudelka nel video della mostra

Una mostra che è di buon auspicio per la ripresa delle attività culturali e per il godimento di cultura e bellezza sempre, e tanto più, necessarie oggi. Il lavoro del famoso fotografo (celebri i suoi scatti della fine della Primavera di Praga durante l’invasione sovietica del 1968) è il frutto di un progetto unico nel suo genere, durato trent’anni. Con determinazione e continuità Koudelka ha visitato e fotografato circa duecento importanti siti archeologici del Mediterraneo.

Allestimento

Koudelka ha iniziato a fotografare la famiglia e il suo quartiere con un apparecchio 6 x 6 in bakelite. Nel 1961 tenne la sua prima mostra fotografica e successivamente lavorò come ingegnere aeronautico a Praga e Bratislava.

Allestimento mostra

Durante l’invasione sovietica Koudelka si precipitò in strada a fotografare quanto accadeva e i suoi negativi, attraverso canali clandestini, arrivarono all’agenzia Magnum Photos e le sue foto furono pubblicate su The Sunday Times, in maniera anonima con le iniziali P.P. (Prague Photographer).

Grecia, Micene (Argolide, Peloponneso) 2016 Porta dei Leoni (metà XIII sec. a.C.) – Roma, 2000 Foro di Cesare, capitello corinzio (tra il 51 e 40 a.c.)

Nel 1969 l’Overseas Press Club gli assegna, a titolo anonimo, la Medaglia d’Oro Robert Capa per la fotografia. L’anno dopo Koudelka lascia la Cecoslovacchia e richiede asilo politico in Inghilterra. Nel 1971 entra a far parte dell’agenzia fotografica Magnum Photos. Celebri i suoi progetti come quello sugli Zingari oppure Exils.

Turchia, Stratonicea, 2013 Teatro romano, scala della cavea (II sec. d.C.) – Turchia, Cauno 2011 Tempio dedicato a Zeus Soter (I sec. a.C.) – Grecia, Filippi (Macedonia) 1991 Basilica A. frammenti di una lastra del pavimento – Grecia, Delfi (Focide), Marmaria, 1991 Tholos del santuario di Atena Pronaia (primo terzo del IV sec. a.C.)

Gli scatti in mostra sono tutti in bianco e nero e sono stati realizzati dal fotografo ceco in una ventina di Paesi: Siria, Grecia, Turchia, Libano, Cipro (Nord e Sud), Israele, Giordania, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Portogallo, Spagna, Francia, Albania, Croazia e Italia. Il progetto è una sua riflessione sull’antico, sul paesaggio, sulla bellezza che “suscita e nutre il pensiero”.

Josef Koudelka nel video della mostra

La mostra, e il video, ben rappresentano la sua modalità di lavoro, fatta di attese: “Devi scoprire il posto dove l’immagine ti aspetta”. Non a caso il suo motto è: “Dare il massimo per prendere il massimo”. E da questo si comprende la durata, l’importanza del suo lavoro, teso tra enigma ed evidenza.

Pozzuoli, 2017 Anfiteatro Flavio, gallerie sotterranee con deambulatorio ellittico lungo le mura dell’arena (epoca dell’imperatore Vespasiano, 69-79 d.C.)

La sede dell’esposizione, l’Ara Pacis, è la perfetta collocazione per le sue opere, poste così in dialogo con un prestigioso monumento del passato, in un rapporto di rimandi di una memoria che a Roma diventa presente. Infatti non è al passato che il fotografo rivolge la sua attenzione ma all’azione dell’uomo e al futuro: “Le rovine non sono il passato, sono il futuro che ci invita all’attenzione e a godere del presente”.

Grecia, Eleusi (Attica), 2003 Terrazza del museo di Eleusi, Statua di un togato di epoca romana con, sullo sfondo, una moderna raffineria

La retrospettiva Radici è l’esplorazione dell’opera di uno dei grandi maestri della fotografia moderna che si è dedicato alla ricerca della bellezza delle rovine e del paesaggio antico, trasformati dal tempo, dalla natura, dall’uomo.

Tivoli, 2015 Villa Adriana, Canopo. In primo piano, statua del Tevere in marmo pario (118-125 d.C.)

Non molte le informazioni, in mostra, sul fotografo e il progetto ma l’allestimento è particolarmente curato e suggestivo. Lo sguardo “naviga” davanti sulle pareti, gira, si abbassa su una sorta di panche su cui sono posizionate le foto e si rialza. Movimenti che abbracciano queste fantastiche rovine e meraviglie archeologiche. Sembra di camminare tra la storia, dentro le nostre radici. Del resto il Mediterraneo è la culla della civiltà europea e Koudelka è il moderno Ulisse che lo naviga, lo attraversa e lo ritrae.

Turchia, Mira (Demre), 2013 Teatro di epoca elleistica ricostruito in seguito a un terremoto nel 141 d.C. in primo piano, decorazione a rilievo del proscenio

La sua esplorazione del Mediterraneo è iniziata da Delfi quando lavorava in analogico ed è terminata con il digitale. Nel 2021 la Leica creò una macchina fotografica panoramica appositamente per lui.
La fotografia è la cosa più importante della sua vita e quando non fotografa pensa alle foto. Per lui la fotografia è una battaglia con la realtà e ogni bella foto che lo soddisfa è una vittoria. Le sue foto rettangolari (formato panoramico), alcune gigantografie, lasciano a volte a bocca aperta.

Algeria, Timgad (Thamugadi) 2011 Arco di Traiano e colonnato (inizio del III sec. d.C.)

Quanto Koudelka riesca a penetrare un luogo, la sua luce e la sua storia risulta evidente nella sua foto della via Appia Antica. Una strada percorsa dai romani chissà quante volte, immortalata in infinite immagini, ritratta in lungo e in largo, difficile inventarsi uno scatto nuovo, una nuova inquadratura.

Località visitate e fotografate

Eppure Koudelka riesce ad offrirci una nuova prospettiva. Ci pone davanti all’anima, al cuore di questa via: il basolato romano. Le pietre nere che connotano questa via rese traslucide e specchianti dalla pioggia. Chissà quante volte ha passeggiato su questa via? Chissà quanto tempo ha impiegato a scoprire il posto dove quella immagine lo aspettava?

Alessandra Mauro direttrice Editoriale Contrasto – Lorenza Fruci assessora alla Crescita culturale di Roma capitale – Maria Vittoria Marini Clarelli, direttrice della Sovrintendenza Capitolina ai Beni culturali

Il catalogo “Radici” è pubblicato da Contrasto. Un libro che documenta con precisione lo straordinario viaggio fotografico di Josef Koudelka alla ricerca delle radici della nostra storia.

Alessandra Mauro direttrice Editoriale Contrasto

Video di Marco De Felicis

Informazioni

Titolo mostra: Josef Koudelka. Radici. Evidenza della storia, enigma della bellezza
Luogo: Museo dell’Ara Pacis – Lungotevere in Augusta (angolo via Tomacelli) – 00186 Roma
Apertura al pubblico: 1° febbraio 2021 – Prorogata fino al 26 settembre 2021
Orario: Dal lunedì al venerdì, ore 9.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Biglietti: Biglietto “solo Mostra” 11,00 € biglietto intero; 9,00 € biglietto ridotto; 4,00 € biglietto speciale scuola ad alunno (ingresso gratuito ad un docente accompagnatore ogni 10 alunni); 22,00 € biglietto speciale Famiglie (2 adulti più figli al di sotto dei 18 anni).

Promossa da: Roma Culture – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali
Contrasto – Magnum Photos
Organizzazione: Contrasto e Zètema Progetto Cultura
Con la collaborazione di Villa Medici. Académie de France à Rome – Centro Ceco
Catalogo: Radici, pubblicato da Contrasto
telefono: 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 19.00)
www.arapacis.it; www.museiincomune.it; www.zetema.it