La Marca di San Michele, terra di confine di vini bio

Le #Marche continuano a fare grandi passi avanti sulla strada virtuosa del vino biologico. La Marca di San Michele di Alessandro e Beatrice Bonci, a Cupramontana, punta sulla qualità dei propri vini, risultato di due soli vitigni del territorio: Verdicchio e Montepulciano.

‘Marca’ fino al 1815 identificava i territori di confine che, successivamente unificati, formarono Le Marche. I vigneti si trovano su morbide colline tra gli Appennini e l’Adriatico. I nonni di Alessandro e Beatrice facevano il vino. I nipoti, tornati dalla città, hanno ripreso a fare vino, condividendone il piacere con gli amici e contaminando questa attività con altre artistiche, fumetti e fotografia, per le quali organizzano eventi. Oltre ad Alessandro (che si dedica alla produzione) e Beatrice (addetta all’amministrazione), Daniela Quaresima si occupa delle manifestazioni, fiere e degustazioni.

La Marca di San Michele, i vigneti

Le vigne sono a 350 slm in Contrada San Michele. I vigneti del Verdicchio, sulla sinistra, sono tutti nella zona del Classico (di più antica tradizione) classificati nel tipo DOC (Superiore) e DOCG (Riserva). Le operazioni in vigna vengono effettuate manualmente e la lavorazione meccanica sottofila evita i disseccanti. Come concime è utilizzato un sovescio di leguminose. Contro la peronospera e altre malattie viene usato zolfo puro e rame in dosi minime.

Verdicchio

Per il Verdicchio in bottiglia viene preso il ‘mosto fiore’, dalla prima spremitura a caduta, il restante è venduto sfuso. I lieviti usati sono certificati bio. Il vino dopo una sosta di 6 o 9 mesi (riserva) viene chiarificato per decantazione, filtrato con l’argilla naturale (bentonite) e poi imbottigliato.  Il Montepulciano fermenta con i propri lieviti in vasca d’acciaio, resta in macerazione e non viene filtrato.

Cabina nella vigna

Il nome del Capovolto, Verdicchio dei Castelli di Jesi DOC Classico Superiore pluripremiato in diverse annate (a mio parere le migliori: 2010 e 2013), deriva dal metodo di allevamento della vite dei nonni quando, per una maggiore produzione, il tralcio (capo) veniva curvato (volto) per disporre di maggiore superficie e uva. Il vino è fresco, elegante, con sentori fruttati e floreali e note saline. Buono il rapporto qualità/prezzo: 13 €.

I vini con etichette in edizione limitata

Anche Alessandro si definisce ‘vignaiolo’ ed è associato alla FIVI (Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti). Castelli di Jesi Verdicchio Riserva Cl. Passolento 2014 (produzione limitata: solo 5.000 bottiglie) racconta con il suo nome le caratteristiche evolutive di un vino che proviene da una vigna vecchia. Matura in botte grande di legno minimo 9 mesi e affina in bottiglia altri 9 mesi. Al naso è il tipico Verdicchio con note di pesca e finale sapido. Buono il rapporto qualità/prezzo: 22 €.

Questa giovane azienda si differenzia non solo per l’attenzione al biologico e alla sostenibilità (le loro bottiglie leggere garantiscono una minore emissione di CO2) ma anche per la promozione di iniziative sociali o bioculturali. Questa propensione alle contaminazioni culturali è evidente anche nella ricercatezza delle etichette a edizione limitata, opera di artisti, a supporto di progetti culturali.

Foto di Marco De Felicis

La Marca di San Michele

Via Torre, 13 – Cupramontana (AN)

Tel. 0731 781183

Web: www.lamarcadisanmichele.com 

Email: info@lamarcadisanmichele.com