Sicilia 2. Il Duomo di Monreale, un fuoco d’artificio di mosaici
Nei seimila metri quadrati di mosaico che rivestono l’interno del Duomo di Monreale è raffigurata la Bibbia illustrata più completa del Medioevo.
A otto chilometri da Palermo il Duomo di Monreale, capolavoro di architettura e arte musiva, è anche frutto di una strategia politico-culturale. L’opera voluta da re Guglielmo II (detto il Buono) è sorta nel XII secolo in contrapposizione al vescovo di Palermo (Gualtiero Offamilio) schierato in modo evidente a favore degli interessi del pontefice. I sovrani normanni fecero rientrare la Sicilia nell’area culturale romana occidentale evitando una predominanza islamica o greco-bizantina.
La leggenda racconta che la Madonna in sogno indicò a re Guglielmo il luogo dove avrebbe trovato il tesoro per la costruzione di una chiesa a Lei dedicata. Al Duomo di Monreale si aggiunsero il monastero benedettino e il palazzo reale. L’architettura arabo-normanna è fortemente suggestiva già all’esterno, in particolare nelle decorazioni policrome dell’abside in tarsie di calcare e pietra lavica. La ‘porta del Paradiso’ in bronzo, (1186, di Bonanno Pisano) introduce la visione dello splendore dell’interno. Le formelle istoriate raffigurano episodi dell’Antico e Nuovo Testamento.
L’interno è pura estasi. Si rimane avvolti da bagliori d’oro, colori, un paradiso di forme e colori. Uno spazio di pura luce che sembra immenso. Il duomo rispecchia il modello architettonico romano a tre navate. Divise da nove colonne (tutte in granito tranne una), terminanti con tre absidi. Il soffitto è stato rifatto dopo l’incendio del 1811 seppure rispettandone l’antico disegno.
È stato usato un ‘repertorio’ – volti, gesti ed elementi architettonici reiterati – che conferisce omogeneità all’insieme. La Cappella Palatina di Palermo costituisce il suo illustre precedente (vedi le scene dell’Antico Testamento e quelle della vita dei Santi Paolo e Pietro). I mosaici illustrano la storia del mondo, dalla Creazione alla diffusione del Verbo grazie agli Apostoli e nell’abside il Cristo Pantocrator e la sua corte celeste.
Il maestoso Cristo Pantocrator, verbo fatto uomo, è alto sette metri e largo tredici, nella mano sinistra tiene il Vangelo di San Giovanni: “Io sono la luce del mondo, chi segue me non camminerà nelle tenebre”.
Sotto il Cristo sta Maria, a cui è dedicato il Duomo, che tiene nella mano sinistra un fazzoletto bianco, segno distintivo che indica il suo presiedere alle funzioni come gli imperatori quando tenevano nelle mani un oggetto che ne identificava il rango. È affiancata dagli arcangeli Gabriele e Michele, gli apostoli, i santi, tra questi l’arcivescovo di Canterbury (Thomas Beckett, riconoscibile dalla veste verde) assassinato nel 1170 e beatificato tre anni dopo.
Particolarmente significativi i mosaici nel presbiterio con l’incoronazione del re, Guglielmo II, per mano di Cristo e l’offerta, da parte del re, del prototipo (di fantasia) del Duomo alla Madonna.
Nella zona presbiteriale di destra fu posta, nella seconda metà del Cinquecento, la tomba di Guglielmo II.
In fondo alla navata sinistra si trova la Cappella del Crocifisso. Tipico esempio del barocco siciliano con dipinti, sculture, intarsi e iscrizioni che ricoprono la superficie del vano. Al centro il Crocifisso di legno del Quattrocento in stile tardo gotico internazionale.
Merita una visita il Chiostro con le sue 228 colonne tortili e i capitelli istoriati ricchi di dettagli.
Foto di Marco De Felicis
Sito web: https://www.monrealeduomo.it/