74. Mostra del Cinema di Venezia, Cielo stellato sul Lido
La Mostra del Cinema di Venezia si presenta con un nuovo visual, la Virtual Reality, un nuovo sito web, un ricco programma e un red carpet glam che vedrà sfilare molte star per la gioia del pubblico.
Grande attesa alla conferenza stampa (che si è tenuta al cinema Moderno di Roma) di presentazione della Mostra del Cinema di Venezia che si svolgerà dal 30 agosto al 9 settembre. Il presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta ha precisato come la Mostra sia legata al principio dell’indipendenza e che è “un punto di riferimento per opere non destinate a clamorosi successi di botteghino ma che rappresentano momenti artistici e poetici degni di attenzione e quindi di essere conosciuti. Nel che sta una delle funzioni essenziali di un festival che voglia mantenere la stima del mondo”.
Il direttore Alberto Barbera ha illustrato le novità, prima tra tutte la sezione del Virtual Reality all’isola del Lazzaretto Vecchio (necessaria la prenotazione) con un concorso dedicato alla realtà virtuale che ha ricevuto oltre 100 proposte di cui ne sono state selezionate 22. Tra queste ci sono autori che nascono con la realtà virtuale. La VR è un nuovo linguaggio che non è una estensione del cinema ma qualcosa di altro che ha bisogno di spazi dedicati. A Venezia ci saranno postazioni di tre diverse tipologie: visione da seduti con visore, visione stand up (in modalità interattiva o meno) e installazioni tridimensionali.
Venezia sembra puntare sul Virtual Reality, per essere in pole position tra i festival internazionali, e su molti titoli e star stranieri per accrescere il suo prestigio tra le kermesse cinematografiche più accreditate.
Il concorso dedicato, con premi e giurie (presidente John Landis), e una sezione di cinema di sperimentazione e ricerca sono destinati a contraddistinguere la Mostra del Cinema di Venezia dagli altri festival. Barbera ha rappresentato le intenzioni della Mostra: “I film che proponiamo sono in un certo qual modo la percezione del futuro, l’indicazione di una o (meglio) di più vie che si aprono sul domani, testimoniano una rincorsa in avanti, scrutano l’orizzonte per avvistare un ‘dopo’.”
Inizio british, il 28 agosto all’Arsenale, con il war movie Dunkirk di Christopher Nolan. Il film di apertura è Downsizing di Alexander Payne con Matt Damon e Christoph Waltz, mentre quello di chiusura è Outrage Coda, di Kitano Takeshi (che sarà presente a Venezia), ultimo di una trilogia. La sezione Orizzonti presenterà in apertura Nico, 1988 di Susanna Nicchiarelli, sulla musa di Andy Warhol.
La sezione Classici quest’anno è particolarmente appetitosa, da Novecento a Idi Smorti di Elem Klimov. Nella serata di pre-apertura (29 agosto) in Sala Darsena sarà proiettato ‘Rosita’ di Ernst Lubitsch in una nuova copia restaurata dal MoMA con accompagnamento musicale dal vivo.
Quattro i film italiani in concorso insieme a importanti nomi e artisti stranieri. Il musical napoletano sulla camorra dei Manetti Bros, Ammore e malavita. Hannah di Andrea Pallaoro con Charlotte Rampling e André Wilms (sulla perdita di identità di una donna che non riesce ad accettare la realtà che la circonda). Una famiglia di Sebastiano Riso sul tema dell’utero in affitto e quello di Paolo Virzì. In proposito Barbera ha dichiarato: “Negli anni scorsi si lamentava lo scarto tra quantità e qualità del cinema italiano. Quest’anno devo dire l’opposto, i film sono tanti, di giovani, interessanti e di qualità”.
A Venezia tra i grandi autori italiani sarà presente solo Paolo Virzì, con The Leisure Seeker (primo film americano del regista) con Helen Mirren e Donald Sutherland, il titolo è il nome del vecchio camper con cui fuggono due coniugi anziani (in Italia il film uscirà con il titolo Ella & John).
Forse una piccola Nouvelle vague, si va dal cinema d’autore al cinema che cerca il dialogo con il pubblico.
I film italiani se la vedranno in concorso (21 i film candidati) con i grandi nomi stranieri. Suburbicon di George Clooney (sceneggiatura dei fratelli Coen) con Matt Damon e Julianne Moore.
Mother! di Darren Aronofsky con Javier Bardem e Michelle Pfeiffer. The Shape of Water di Guillermo del Toro, definito da Barbera ‘uno dei suoi più bei film’.
Sweet Country di Warwick Thornton, unico regista aborigeno, è una “sorta di western”. First Reformed di Paul Schrader, film drammatico su una comunità di fedeli. Human Flow dell’artista Ai Weiwei, viaggio di circa un anno in 23 Paesi sul tema della migrazione (65 milioni di persone sono state costrette a lasciare le loro case per sfuggire a carestie, guerre e cambiamenti climatici). Ex libris – The New York Public Library, itinerario nella biblioteca pubblica newyorkese di Friedrich Wiseman, documentarista ultraottantenne già premiato a Venezia con il Leone d’Oro alla carriera. Lean on Pete di Andrew Haigh, girato in America, è la storia del rapporto tra un adolescente e un cavallo.
Per le Proiezioni speciali “tre documenti”. Il film restaurato di Alessandro Blasetti (1962), La lunga strada del ritorno, prodotto dalla Rai. Racconta il periodo dal 1940 al 1945 con interviste ai protagonisti e ai sopravvissuti.
Barbiana ’65 la lezione di don Milani (1962) di Alessandro D’Alessandro, figlio di Angelo, l’unico che ebbe il permesso di filmare all’interno di Barbiana. Documenti che il figlio ha ritrovato e che a Venezia sarà possibile vedere, nell’anno della morte di don Milani. Concita De Gregorio ed Esmeralda Calabria presenteranno Lievito madre con diverse interviste.
Per Cinema nel Giardino anche quest’anno ci sarà un po’ di tutto. Manuel di Dario Albertini, in un contesto periferico desolato si muove un diciottenne che uscito da un istituto per minori scopre la libertà. Controfigura di Rä Di Martino, artista visuale che si cimenta con il cinema. Nato a Casal di principe di Bruno Oliviero e Suburra, prima serie in Italia prodotta da Netflix. Tueurs di registi belgi con un cast notevole, un film di genere, crime storytelling.
Per Venezia Classici Documentari saranno presenti in concorso: Anos Luz di Manuel Abramovich; Evviva Giuseppe di Stefano Consiglio, dedicato al più piccolo dei fratelli Bertolucci; La lucida follia di Marco Ferreri di Selma Jean Dell’Olio; L’utopie des images de la Révolution Russe di Emmanuel Hamon, un lavoro da topo d’archivio; The Prince and the Dybbuk di Elwira Niewiera, un regista polacco; La voce di Fantozzi di Mario Sesti con due interviste inedite e This is the War Room di Boris Hars-Tschachotin sulla sequenza del dr. Stranamore.
Sono 19 i film della sezione Orizzonti. Nico, 1988, film italiano di Susanna Nicchiarelli. Napadid Shodan, film iraniano di Ali Asgari, regista che vive a Roma ma ha girato a Teheran. The Rape of Recy Tailor, film americano che racconta un episodio razzista in Alabama, caso famoso di cronaca nera ricostruito in modo affascinante. Caniba, film francese di due autori di culto (lei di origine svizzera e lui americano) è la ricostruzione di un fatto cronaca nera: uno studente giapponese divora la ragazza di cui era innamorato (non fu mai condannato ma rimpatriato in Giappone, dove tentò di sfruttare economicamente la sua vicenda). Les Bienheureux è un’opera prima algerina che riflette sul fallimento delle primavere arabe. Marvin di Anne Fontaine, tratto da un romanzo di successo e semiautobiografico, è la storia di un giovane omosessuale nella provincia francese che diventa attore.
Brutti e cattivi, opera prima di Cosimo Gomez con un buon cast (Claudio Santamaria) è un film che si rivolge al pubblico scegliendo la cifra grottesca. The Cousin, film israeliano, sui rapporti tra israeliani e palestinesi. Ha Edut di Amici Greenberg racconta lo sterminio di ebrei in un villaggio austriaco.
No date, no signature, un altro film iraniano, di Vahid Jalilvand, è una riflessione sulla società iraniana e i conflitti etici. Los Versos del Olvido (cileno) racconta la storia di un addetto alle sepolture che si ostina a non riconoscere i cadaveri esito della repressione di Pinochet. La nuit où j’ai nagé – Oyogisugita yoru di Damien Manivel e Igarashi Kohei, è un film di sole immagini, 24 ore di un bimbo di sei anni, un film in cui non sembra accadere nulla, una flânerie di un bambino che cerca il padre di notte. Krieg il cui significato è nel titolo: guerra. West of Sunshine è un’opera prima di un regista australiano. Gatta Cenerentola, film italiano di animazione, è opera degli autori de L’arte della Felicità che ha riscosso un notevole successo. La vita in comune di Edoardo Winspeare è un film regionale, una commedia radicata nella realtà del Salento.
Nella sezione Fuori Concorso una pioggia di stelle e autori famosi. Si segnala Casa D’altri di Gianni Amelio, il suo primo cortometraggio girato ad Amatrice, sarà presentato giovedì 31 agosto in un evento particolare. Michael Jackson’s Thriller 3D restaurato, sarà presente anche John Landis e Making of Michael Jackson’s Thriller di Jerry Kramer. Out souls at night, prodotto da Netflix e fortemente voluto da Robert Redford, del regista indiano Ritesh Batra, che aveva partecipato alla Biennale College. Poi ha girato Lunchbox con cui è salito alla ribalta. Stephen Frears presenta, Victoria & Abdul (con Judi Dench), la storia vera della Regina Vittoria che si invaghisce di un servitore indiano. Una storia che fu rimossa finché non fu ritrovato in India il diario di lui.
Loving Pablo di Fernando León de Aranoa è la storia di una giornalista che si innamora di Escobar, protagonisti Javier Bardem e Penelope Cruz. Wormwood di Errol Morris è un caso di cronaca nera americana, uno scienziato che è stato suicidato. Diva! di Francesco Patierno narra la vita di Valentina Cortese. Il colore nascosto delle cose di Silvio Soldini è la storia di una coppia che entra nel mondo dei non vedenti. Brawl in Cell Block 99 si preannuncia come uno dei film più violenti mai visti, due ore di violenza pura girato in carcere, un film di mezzanotte. Cuba and The Cameraman di Jon Alpert è realizzato con le riprese dell’unico cameraman americano accettato da Fidel Castro che ha documentato le trasformazioni della società cubana seguendo un gruppo di persone nell’arco di 40 anni.
Piazza Vittorio di Abel Ferrara racconta il quartiere dove il regista vive. In The devil and father Amorth William Friedkin ha ripreso dal vero uno degli ultimi esorcismi per cui il sacerdote era famoso. Ryuichi Sakamoto: Coda è un viaggio nella creatività del compositore che sarà presente a Venezia. In Jim & Andy: the Great Beyond. The Story of Jim Carrey, Andy Kaufman and Tony Clifton di Chris Smith si vede Jim Carrey con una personalità disturbata. Happy Winter di Giovanni Totaro è girato sulla spiaggia di Mondello. L’insulte, film libanese girato a Beirut di Ziad Doueiri, regista già apprezzato al Sundance e a Cannes, racconta un forte scontro tra libanesi e palestinesi scaturito da un banale pretesto. La Villa di Robert Guédiguian è il racconto degli ultimi giorni di un anziano che raduna accanto a sé, nella sua villa, i suoi figli. Three Billboards outside Ebbing, Missouri di Martin McDonagh è una critica alla polizia che non fa abbastanza per catturare i colpevoli. Jusqu’à la Garde di Xavier Legrand è una storia di violenza familiare. Jia Nian Hua di Vivian Qu è un film sulla condizione femminile in Cina.
Questa edizione si differenzia dalle precedenti anche per il nuovo visual, personaggi neri che danzano su fondo blu, il richiamo è evidente e lo conferma il direttore Barbera: “È un fotomontaggio di “Cantando sotto la pioggia” elaborato graficamente. È un film riassuntivo della storia del cinema. Un film sul cinema, sulla sua storia, sulle sue potenzialità creative e di divertimento. Un film mitico che io considero tra i grandi capolavori del cinema”.
Non ultimo tutti i protagonisti dei film della Mostra sono attesi a Venezia, anche solo la metà delle loro presenze renderà il red carpet memorabile. Stay tuned!
Il nuovo sito: https://www.labiennale.org/it/cinema/2017