59. Esposizione Internazionale d’Arte, Eventi Collaterali. Persistence di Louise Nevelson

 

La sciamana Louise Nevelson emoziona ancora. In mostra fino all’11 settembre 2022

Venezia, 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, Evento Collaterale.
La Louise Nevelson Foundation promuove – nelle restaurate Procuratie Vecchie in Piazza San Marco, riaperte al pubblico dopo 500 anni – la mostra dell’artista ucraina, Louise Nevelson (1899 – 1988), figura rivoluzionaria dell’astrazione americana. L’artista ebrea, emigrata negli Stati Uniti (nel 1905), si trasferì a New York nel 1920. Nella grande mela ha vissuto in povertà recuperando scarti. Negli anni Trenta fu assistente di Diego Rivera. Nei primi anni Cinquanta viaggiò in Guatemala e in Messico per conoscere l’arte precolombiana.

Louise Nevelson, Untitled, 1985
Louise Nevelson, Untitled, 1985

Dopo questi viaggi, iniziò a creare le sue prime sculture in legno. Queste, prevalentemente monocromatiche, sono composte da diversi elementi astratti, disposti in compartimenti geometrici. I suoi assemblage, collage e lavori di gioielleria sono diverse espressioni del suo lavoro scultoreo. Una continua sperimentazione con la materia, con la forma e con lo spazio. Espressioni del suo interesse per materiali non convenzionali come legno grezzo, metallo, cartone, carta vetrata, pellicola di alluminio.

Louise Nevelson, Persistence, allestimento
Louise Nevelson, Persistence, allestimento

Louise Nevelson. Persistence dopo la mostra a Roma a Palazzo Sciarra del 2013 – segna il sessantesimo anniversario della partecipazione dell’artista alla Biennale Arte del 1962, quando fu chiamata a rappresentare gli Stati Uniti nel padiglione americano. Le sue opere tornano a Venezia per una mostra, curata da Julia Bryan-Wilson (autrice di una monografia sull’artista), che riunisce oltre sessanta lavori realizzati tra gli anni Cinquanta e gli anni Ottanta.

Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022
Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022

Al secondo piano delle Procuratie Vecchie affacciate su Piazza San Marco, riaperte al termine di un lungo restauro guidato da David Chipperfield Architects Milan (advisor della mostra), l’esposizione si sviluppa in nove sale. Qui sono esposte le celebri e monumentali sculture dipinte, insieme a esempi meno noti dei suoi collage. Questi sono stati realizzati con oggetti quotidiani come pagine di giornale, lastre di metallo, cartone, scope, alluminio, carta vetrata, tessuti. Questi lavori sono l’espressione della persistenza dell’impegno della Nevelson per una estetica ben precisa alimentata dall’etica del riutilizzo.

Louise Nevelson, Untitled (Sky Cathedral), 1970-1975
Louise Nevelson, Untitled (Sky Cathedral), 1970-1975

Oltre le grandi sculture nere in legno, pezzi iconici della produzione dell’artista, sono esposte anche le sue sculture bianche, come l’installazione multipla a colonna Dawn’s Presence – Three (1975). Oltre ad alcuni suoi rari lavori color oro, come The Golden Pearl (1962). Attraverso il recupero dell’objet trouvé l’artista procede all’assemblaggio di un vissuto intimo fino a distillarne poesia. A partire dal 1955 riordina gli oggetti, in spazi precisi. Teatri della memoria fatti di cassette di legno, tabernacoli o secrétaire. Armonizza poi tutto attraverso l’omogeneizzazione cromatica di contenuti e contenitori (nero, bianco e oro) e l’equilibrio di vuoti e pieni. Una scrittura fatta di ombre (“Architetto dell’Ombra” era una definizione che le piaceva).

Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022
Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022

Un processo creativo per il quale la critica italiana Carla Lonzi usò i termini “distruzione e trasfigurazione”. In un saggio pubblicato nel 1962 (anno della Biennale) Carla Lonzi, che in seguito sarebbe diventata un’importante attivista femminista, descriveva “la presenza nuova, proliferante, di un’ambiguità tutta femminile” nel lavoro della Nevelson. Il suo lavoro è connotato da una forte identità di genere. Lei stessa spiega che “la parola creazione è come la terra, i vulcani, una madre con i dolori del parto…”.

Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022
Louise Nevelson, Persistence, Procuratie Vecchie, Venezia 2022

Il suo riqualificare oggetti familiari (testate di letti, scope, sedie, palette) evoca la sfera domestica. Infatti è considerata come la genitrice di molte artiste femministe il cui lavoro si basa sul riuso di oggetti domestici recuperati. Sembra lecito associare il “nero” della Nevelson alla fase alchemica della nigredo e le sue opere color oro, dopo la rinascita, alla pietra filosofale (raggiungimento dell’indipendenza e dell’affermazione artistica). Oggi, a distanza di sessanta anni dalla sua Biennale Arte, emerge l’uso pionieristico e avanguardistico che l’artista fece degli ambienti spaziali immersivi e di oggetti considerati “di genere”. Persistence, disposta in modo non cronologico, intende riaffermare la rilevanza del lavoro della Nevelson per il pubblico contemporaneo.

Informazioni

Louise Nevelson. Persistence
Procuratie Vecchie, Piazza San Marco 1218/B
23 aprile – 11 settembre 2022
Istituzione organizzatrice: The Louise Nevelson Foundation