74. Mostra del Cinema di Venezia. ‘Our Souls at Night’ con Robert Redford e Jane Fonda
I Leoni d’oro alla carriera a Robert Redford e Jane Fonda, protagonisti di Our Souls at Night. Il film e la premiazione. Semplicemente unici!
Alla 74ª Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia sono approdati, per ricevere entrambi il Leone d’oro alla carriera, Robert Redford e Jane Fonda, icone hollywoodiane del ventesimo secolo, e non solo, con il film Our souls at night (fuori concorso) .
Ad aprire il cerchio cinquant’anni fa La caccia, di Arthur Penn. Nel film emergono tutte le contraddizioni del sogno americano, dal razzismo al perbenismo, attraverso il ritratto degli abitanti di una piccola cittadina del Texas. Nella quale torna, per errore, l’evaso Bubber Reeves (Robert Redford), marito della bellissima Anna (Jane Fonda) che ama Edwin Stewart (Robert Duvall), vero responsabile dell’arresto di Bubber. Il coscienzioso sceriffo, interpretato da Marlon Brando, cerca di salvare il fuggitivo dalla furia dei cittadini frustrati dall’alcool e dissolutezza.
La stretta intorno al celeberrimo A piedi nudi nel parco – cult movie per antonomasia del cinema sentimentale – si allenta nel ’79 con Il cavaliere elettrico, ennesima collaborazione con il regista Sydney Pollack. Sonny Steele (Robert Redford), cowboy di rodei relegato a pubblicizzare una marca di cerali, viene incaricato di cavalcare Rising Star, uno splendido stallone imbottito di tranquillanti. Sonny decide, fuggendo, di rimetterlo in libertà, aiutato dalla splendida e ambiziosa presentatrice televisiva Hellie Martin (Jane Fonda) che finisce per innamorarsi di lui. Paradosso del consumismo: il servizio di Hellie va in onda, aumentano le vendite dei cereali pubblicizzati da Sonny che, come Rising Star, si ritira.
Si chiude oggi, teneramente, con un tripudio all’amore senza età: Our souls at night. Ultimo film romantico della coppia più sognata d’America, distintasi non solo per le notevoli capacità artistiche ma anche per l’impegno civile e politico speso nell’arco di un’intera vita a favore dell’ambiente e contro un sistema che elude la meritocrazia e condanna il popolo a rinunce.
Entrambi vedovi, Addie (Jane Fonda) e Louis (Robert Redford), due anziani vicini di casa, sfidano con singolare audacia le proprie solitudini concedendosi momenti di intimità e di affettuosità nonostante gli iniziali imbarazzi. Nasce così un legame che coinvolge anche i rispettivi figli, attraverso i quali emerge il vissuto di ognuno. Questo porterà a un inaspettato epilogo che, al contempo, offre numerosi spunti di riflessione sulle diverse modalità di vivere l’amore in tarda età.
“Dopo cinquant’anni – dice Jane in conferenza stampa – Robert bacia ancora meravigliosamente!”
In Our souls at night si vede come l’amore, il desiderio migliorino con l’età, non si ha più paura dei propri sentimenti e si conosce meglio il proprio corpo.
Jane, raggiante ed affettuosissima con ‘Bob’, spiega come sia stata molto felice di interpretare questo ruolo di donna “matura” che non vuole rinunciare a vivere una relazione d’amore. “Dopo il Sundance e il cambiamento di questi anni volevo rinnamorarmi di nuovo di lui” dice Jane.
Redford, più riflessivo e meraviglioso nella sua rugosità, ribadisce il rapporto professionale che lo lega a Jane da molti anni. “Con lei c’è sempre stata sintonia, fin dall’inizio della carriera e Our souls at night mi ha permesso di lavorare di nuovo con Jane. La complicità e gli ideali comuni mi hanno portato a credere nel Sundance Institute, un’organizzazione no-profit che mira a sostenere il lavoro di registi indipendenti. Perché quando raggiungi il successo è necessario creare qualcosa per gli altri. Dare un’opportunità ai giovani, che dopo la formazione non saprebbero dove andare e come muoversi, restando indipendenti.”
A chi avrebbe voluto indurlo a parlare d’altro, lui risponde: “Non sono venuto per parlare di politica, non porto l’arte (il cinema) nella politica. Il sogno americano? Non spetta a me rispondere, ci vorrebbe un questionario da sottoporre a tutti i cittadini americani. Abbiamo delle responsabilità nei confronti delle generazioni future”.
Del film dichiara: “quando sei giovane non pensi che diventerai vecchio. E ora il corpo non risponde più come prima e per me è difficile da gestire. Da giovane non pensi ai figli, li abbandoni e quando lo capisci è tardi”.
“Quando si è giovani si è presi da se stessi e quindi si fanno molti errori – condivide Jane – ma se poi la vita ti concede una seconda possibilità per rimediare a quegli errori non perseveri e la cogli. Vorresti diventare quello che avresti voluto essere”.
La giornata di gloria dei due artisti, alla 74ª Mostra del Cinema di Venezia, si è conclusa con la premiazione serale del Leone d’Oro alla carriera nella Sala Grande del Palazzo del Cinema. Jane Fonda, emozionatissima, ringrazia il pubblico e sente, nonostante siano trascorsi molti anni dall’ultima volta che ha partecipato al Festival, di aver appena cominciato. Robert Redford, disinvolto e divertente, predilige l’immagine della montagna per sostenere come sia la scalata a dare gratificazione e “quando raggiungi la vetta non puoi non pensare a chi è rimasto a valle. Per questo è nato il Sundance”.
Video premiazione di Marina Tittarelli
Trailer del film
Sito Mostra del Cinema: https://www.labiennale.org/it/cinema/2017