Rewind, un film necessario. RomaFF14
Una ragazza su quattro e un ragazzo su sei subiscono abusi prima dei 18 anni. Il doloroso confronto con questa realtà.
Rewind, film autobiografico, doloroso ma necessario per liberarsi dal peso e dalla vergogna. Il quarantenne regista, Sasha Joseph Neulinger, ha iniziato la sua carriera nel cinema come attore ed è co-fondatore e direttore della Step 1 Films, casa di produzione specializzata in documentari.
Come si fa a tacere quando una ragazza su quattro e un ragazzo su sei subiscono abusi prima dei 18 anni? Molti sono compiuti tra le pareti domestiche, abusi perpretati da membri della famiglia. Il 90% degli autori di abusi sono stati a loro volta abusati da bambini. Tacere significa accettare questa triste realtà, subirla ed esserne complice. Solo rompendo il silenzio, soltanto esternando la propria esperienza, solo condividendola e vomitando il dolore che hai dentro è possibile elaborarla, superarla e guardare oltre.
È quello che ha fatto Sasha Joseph Neulinger: raccontare quello che aveva tenuto dentro di sè per anni. Ha dovuto coinvolgere per questo docu-film anche la sua famiglia. Una richiesta non da poco ma che forse è stata una vera e propria catarsi per tutta la famiglia, per sentirsi normali, per non vergognarsi, per non sentirsi in colpa per quanto subito e per accusare, puntare il dito contro i colpevoli.
Dopo sei anni di duro lavoro per portare alla luce la sua storia autobiografica, Rewind è stato presentato in anteprima mondiale al Tribeca Film Festival del 2019, dove ha ricevuto una menzione speciale della giuria ed è stato segnalato dalla stampa.
Il titolo del film deriva dai filmati registrati dal padre di Sasha, circa 200 ore, che documentano la vita familiare. Il suo passato, fatto di feste, compleanni, gite, momenti oscuri e rabbia inspiegabile, è documentato in quei nastri. Attraverso la rivisitazione della sua infanzia, degli eventi e dei personaggi che hanno infranto quell’ambiente familiare apparentemente normale e perfetto, il regista mette a fuoco quanto drammaticamente è accaduto nella sua vita.
Attraverso quello sguardo dietro la macchina da presa del padre vengono immortalate le riunioni di famiglia, le feste e i protagonisti di un segreto che è peggio di una maledizione. Una volta svelato, questo segreto diventerà un tornado, una battaglia giudiziaria e una resa dei conti in famiglia, tra chi non sapeva e chi avrebbe dovuto temere o immaginare. Attraverso questo archivio di immagini si apre il crepaccio tra finzione e realtà, tra apparenza e verità, tra normalità perversa e coraggio della diversità.