S. Maria della Pace in tutto il suo splendore
Giovedì 18 giugno il Segretario Regionale del Lazio, Daniela Porro, e il Direttore dei lavori di restauro, Lucia Calzona, hanno presentato il risultato dei lavori di restauro della Cappella Rivaldi.L’intervento di restauro è costato allo Stato italiano 70.000 euro ed è stato realizzato in tempi brevi. La cappella presbiteriale e l’altare maggiore furono realizzati intorno al 1611 a spese del notaio Rivaldi.
Tale ampliamento trasformò la chiesa voluta da Sisto IV nel 1482. Il pontefice la fece edificare, quale voto per una guerra scampata, sul luogo dove fu vista sanguinare l’immagine della Madonna
La chiesa ospita i magnifici affreschi di Raffaello, da troppo tempo visibili unicamente da una finestra al primo piano dell’attiguo Chiostro del Bramante. I lavori della cappella furono commissionati a Carlo Maderno e i dipinti ai suoi lati furono eseguiti dal Passignano: l’Annunciazione e l’Annuncio ai pastori. L’ultimo intervento di restauro nel presbiterio non fu risolutivo e la cromia generale si presentava fortemente alterata. Per garantire una corretta leggibilità dell’opera era necessario eliminare le cause del degrado. Il presbiterio presentava molte lacune nei dipinti laterali e i colori erano fortemente opacizzati. Ciò a causa di infiltrazioni dal tetto e dal terreno – umidità di risalita proveniente dai sotterranei in cui l’acqua è presente a una profondità di soli 5 metri – e da una luce troppo forte che entra dal finestrone di destra della cappella. Gli intarsi marmorei sono straordinari e i colori dei dipinti sono tornati alla loro lucentezza e intensità. Il notaio Rivaldi riuscì ad ottenere, nel 1611, il patronato di questa cappella, che divenne cripta sepolcrale, per lui e i suoi familiari. Era così potente da riuscire a collocare nella cappella (sculture sopra l’altare) la Giustizia e la Pace, lui è ritratto nel tondo sulla parete di sinistra.
Nella calotta absidale compare l’Eterno nell’atto di inviare l’arcangelo Gabriele a fare l’annuncio a Maria e sulla volta è raffigurata l’Assunzione della Vergine. Papa Alessandro VII commissionò il restauro della chiesa, nel 1656-67, a Pietro da Cortona che realizzò la sua splendida facciata, come una quinta teatrale, con le due ali laterali che includono due vie, famoso capolavoro di architettura barocca.
La chiesa, molto frequentata in passato non è stata visitabile per parecchi anni. Era stata assegnata da Sisto IV ai canonici lateranensi che l’abbandonarono nell’800 a causa di difficoltà economiche, . Fu utilizzata anche come sede dell’Università La Sapienza, poco distante. Il Passignano si sforzò nei suoi dipinti, di competere con i colori degli intarsi marmorei creando una materia coloristica che ha la compattezza di una pittura su lavagna o pietra.
Oggi la cappella è tornata al suo antico splendore e ci auguriamo, vivamente, che possa essere ammirata dagli studiosi e da quanti desiderano conoscerla.