La Strada del Vino in Alto Adige. I vini da stappare per le Feste

 

Alcune cantine, e vini tra i migliori, lungo la Weinstrasse (da Salorno a Nalles) sulla via della sostenibilità. Bianchi e rossi altoatesini per brindare.

LE CANTINE VISITATE
TiefenbrunnerElena WalchKalternSan Michele AppianoCantina GirlanCantina Terlano

Agenda 2030: verso la sostenibilità

La Südtiroler Weinstraße (Strada del Vino) è stata istituita nel 1964 dai comuni di Cortaccia, Termeno e Caldaro. Sul versante occidentale si stendono i filari dei vigneti (fino a 900 m) come preziose collane. Negli anni Sessanta in piccoli appezzamenti spesso venivano coltivate vigne per autoconsumo. Ora nel piccolo ma produtttivo territorio dell’Alto Adige ci sono 5.500 ettari vitati, che non coprono nemmeno lo 0,1% della superficie vinicola nazionale, con 5000 aziende che producono quaranta milioni di bottiglie di vino. Una piccola regione che riesce a classificare ben il 98 % della sua produzione come DOC.

Tenuta Tiefenbrunner

Ogni vignaiolo possiede mediamente un ettaro, motivo per il quale in Alto Adige sono sorte nel tempo molte cooperative. Lungo la Strada del Vino ci sono circa 70 cantine, che producono vini per il 62% bianchi e 38% rossi, che beneficiano di 300 giornate di sole annue. La coltivazione biologica è del 7% e il Consorzio Vini Alto Alto Adige ha deciso di puntare sulla sostenibilità.
Max Niedermayr, presidente del Consorzio Vini Alto Adige, sintetizza ciò che ha animato lo spirito dell’Agenda 2030, a cui hanno aderito i vignaioli altoatesini, lanciata a Bolzano: “Nel mondo si produce più vino di quello che si consuma, sicché chiunque operi in questo campo deve vedersela con una concorrenza agguerrita. E siccome non possiamo illuderci di battere la concorrenza sul prezzo, l’unico modo per riuscire ad affermarci, a riprenderci dalla crisi della pandemia e a consolidarci in futuro è puntare sulla qualità“.

Castello Turmhof

Se è vero che i consumatori guardano sempre di più alla sostenibilità nella scelta di prodotti da acquistare ne consegue – sempre secondo Max Niedermay – che questa “è diventata per noi una scelta economica obbligata”. L’Agenda 2030 prevede cinque ambiti di intervento (suolo, vigneti, vino, persone e territorio) con dodici obiettivi da raggiungere in tempi differenti, alcuni a breve termine. La difesa dell’integrità e delle risorse idriche, il SUOLO. Entro il 2025, i consumi organici e verdi sostituiranno completamente i concimi minerali azotati (traguardo 1). La microplastica e le sostanze sintetiche hanno quasi invaso l’ambiente e le imprese altoatesine si impegneranno a ridurre al minimo l’uso e i residui di questi materiali (traguardo 2). Il Consorzio applicherà tecniche di irrigazione deficitaria per stimolare le piante (traguardo 3).

Tiefenbrunner, Cantina

La protezione impianti e salvaguardia biodiversità, VIGNETI. La difesa dai pesticidi (traguardo 4). Dal 2023, sarà vietato l’uso degli erbicidi sintetici nei filari sottovigneto, riducendo a 30 centimetri la larghezza delle fasce diserbate (traguardo 5). Entro il 2023 i viticoltori avranno a disposizione un vademecum per promuovere la biodiversità nei vigneti (traguardo 6): l’aumento delle specie vegetali sui terreni sotto i vigneti contribuisce a dare vita a vini di maggiore pregio. Per spronare i produttori a fare meglio nel 2022 prenderà il via il concorso “Il vigneto più ecologico dell’Alto Adige” (traguardo 7).

Tiefenbrunner, vigneto
Tiefenbrunner, vigneto

VINO: conoscere l’impronta di carbonio nel settore vitivinicolo (attività in vigna, produzione di bottiglie e tappi, logistica, distribuzione e vendita) e stabilire misure per migliorare la difesa dell’ambiente e del clima (traguardo 8). L’obiettivo è ridurre le emissioni climalteranti entro il 2030 almeno della metà rispetto a oggi. “La difesa del clima è uno dei due pilastri del nostro programma per il clima” afferma l’ente consortile “che vogliamo elaborare e presentare entro il 2023” (traguardo 9).
PERSONE. La presentazione dell’Agenda 2030 e dei principi ispiratori ai viticoltori è un traguardo (il 10°) raggiunto, con il coinvolgimento dell’opinione pubblica mediante gli organi di stampa. Ma si cercherà anche di promuovere dei cicli di incontri pubblici (traguardo 11) per veicolare gli stessi messaggi alla filiera di settore: marketing, pubbliche relazioni, distribuzione.

Tiefenbrunner, Cabernet franc

TERRITORIO. Viticoltura e paesaggio sono elementi interconnessi. Entro il 2022, l’obiettivo (traguardo 12) è presentare un programma di interventi per dare vita e consolidare l’economia vinicola.

La Strada del Vino

Lungo la Strada del Vino si concentra il 90% della produzione del vino altoatesino. Ho fatto questo itinerario tra settembre e ottobre. La stagione ideale è, a parer mio, l’autunno con il suo variopinto foliage, i mesi della vendemmia, delle castagne (vedi il Sentiero delle Castagne) e di Törgellen (occasione per gustare le castagne arrosto e il vino novello). Il territorio sembra particolarmente vocato per la produzione di vini bianchi. Qui i vigneti beneficiano della notevole escursione termica fra giorno e notte per la vicinanza delle montagne, per le scarse piogge e per una quantità rilevante di ore di sole nel corso dell’anno. Qui si coltivano uve uniche: Kerner, Sylvaner, Müller Thurgau, Grüner Veltliner, Gewürztraminer, Riesling, da cui nascono vini freschi, sapidi, minerali, strutturati, in grado di sviluppare profumi intensi.

Tiefenbrunner, degustazione

I vitigni a bacca rossa sembrano prediligere, invece, le zone meridionali della vallata, a sud della città di Bolzano (la Schiava, lo Zweigelt e il Pinot Nero). Il nostro itinerario è iniziato da sud verso nord.

Tiefenbrunner – la tradizione

La tenuta Tiefenbrunner, a Cortaccia, è una delle più antiche dell’Alto Adige. Ci ha accompagnato nella visita e degustazione Christof Tiefenbrunner, che ringraziamo per la cortesia e disponibilità. La storia del castello Turmhof, struttura del 1200, è legata al vino sin dal XIII secolo. Di proprietà della famiglia Tiefenbrunner, da cinque generazioni in linea diretta, da quattro secoli vanta 25 ettari di vigneti intorno alla tenuta per una produzione di 700.000 bottiglie l’anno (80% vini bianchi). Anche la cantina – con vasche in cemento, acciaio e botti in legno – è nella tenuta, dove si svolge anche l’etichettatura delle bottiglie (dal 1968). Già nel 1910 il bisnonno aveva creato una centrale idroelettrica che però oggi non soddisfa l’intero fabbisogno aziendale. Il raffreddamento è controllato. Il terreno è sabbioso/calcareo. Non vengono usati diserbanti e concimi minerali ma organici. La parte più alta e ripida dei vigneti è riservata al Cabernet Sauvignon.

Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner ’18

Più in basso lo Chardonnay che può essere messo in barrique. Tutti i vini degustati sono in purezza.
Müller-Thurgau Merus 2019. Vigneti tra 750-900 m s.l.m. Fermentazione in acciaio più affinamento di quattro mesi sui lieviti in vasca cemento. Colore limpido, dal giallo al verdino, freschezza in bocca, leggere note di fiori bianchi, leggera speziatura (noce moscata), finale elegante e persistente. Buono il rapporto qualità/prezzo.
Anna Pinot Blanc 2018 (100% Pinot Bianco). Il nome è della figlia Anna nel rispetto della tradizione – dai tempo di Maria Teresa – del “maso chiuso”, secondo cui la proprietà deve rimanere indivisa e per questo passa in eredità al figlio maschio e alla figlia femmina viene assegnato il nome di un vino. Il 50% matura sette mesi in botti grande di rovere, il restante fermenta in cisterne di acciaio. Colore giallo con riflessi verdi, delicato bouquet floreale poco persistente, finale lungo e asciutto.

Christof Tiefenbrunner

Pinto Grigio Merus 2018 (premiato Guida Berebene 2020 del Gambero Rosso per l’ottimo rapporto qualità/prezzo). Colore giallo paglierino, note fruttate di pera, pesca bianca e canditi. Buona acidità e finale rotondo.
Sauvignon Blanc 2018 Turmhof Il 50% matura sette mesi in botti grande di rovere, il restante fermenta in cisterne di acciaio. Colore giallo con riflessi verdi. Sentori di sambuco, uva spina, note balsamiche menta e salvia. Note fruttate, mango e albicocche. Dal terreno vulcanico emergono sentori di pietra focaia. Sapidità, freschezza e buona acidità. Struttura e buon finale. Buon rapporto qualità/prezzo.

Müller Thurgau Feldmarschall von Fenner ’18 (Tre Bicchieri della Guida Vini d’Italia 2021 del Gambero Rosso; 91 punti Wine Spectator 2020; Tre Stelle d’Oro Guida Veronelli 2021). Terreno con marmo bianco, porfido e granito. Fermentazione metà in acciaio e l’altra metà in botti di legno. Dopo l’invecchiamento fa sei mesi in bottiglia. Ottimo vino anche grazie alla freschezza dei vigneti che si spingono anche oltre i 1000 metri. Colore giallo paglierino con riflessi verdi. Note di fiori bianchi e frutti gialli (pesca e albicocca). Note minerali, vino elegante di grande equilibrio e buona aciità. Finale lungo e persistente.

Elena Walch – un’azienda al femminile

Karoline Walch

Proseguendo più a nord abbiamo visitato a Termeno una tenuta di vini speciale, non soltanto per la sua eccellente produzione ma perchè è un’azienda al femminile e possiede dei vigneti particolarmente belli. Ci ha accompagnato nella visita e degustazione Karoline Walch a cui è affidata (quinta generazione della famiglia), insieme alla sorella più grande Julia , la conduzione aziendale. Come molte altre in Alto Adige, è a conduzione familiare. Promotrice di qualità e innovazione in azienda è stata l’architetta Elena Walch che ha sposato l’erede di una delle più antiche famiglie vinicole della regione, portando con sé una ventata di modernizzazione in un’azienda di stampo tradizionale. Questa, nel tempo, ha visto la riconversione dei vigneti a pergola nel più moderno guyot e l’estensione della produzione in altura per anticipare le conseguenze del cambiamento climatico. A seguito di tanta dedizione e passione nel 1988 l’azienda ha preso il suo nome.

Kastelaz, vista su Tramin

La filosofia aziendale è basata sul terroir. I vini devono essere espressione del terreno, del clima e del lavoro svolto in vigna. Il vigneto deve essere lavorato secondo i principi della sostenibilità e come tali lasciato in eredità alle prossime generazioni. Durante la visita alla Vigna Kastelaz Karoline ci ha spiegato alcune delle buone pratiche adottate: biodiversità, produzione di compost a Castel Ringberg, leguminose nei vigneti, la pacciamatura dei vigneti, rinuncia all’utilizzo di erbicidi, impianti idrici a goccia per l’irrigazione, che favoriscono un risparmio d’acqua, copertura del 45% del consumo energetico totale grazie all’installazione di un impianto fotovoltaico (energia solare) etc. Con 60 ettari vitati, tra i 250 e 1000 m s.l.m., Elena Walch si annovera tra le più importanti personalità vinicole dell’Alto Adige

Kastelaz, panorama

Della superficie vitata complessiva 28 ettari sono coltivati in modo biologico, in particolare Castel Ringberg a Caldaro e Kastelaz a Tramin. Quindici ettari sono distribuiti oltre i 600 m s.l.m. e ospitano Pinot Nero e Bianco.
I vini si distinguono per carattere, eleganza e spiccata personalità. Le favorevoli condizioni climatiche e la posizione eccezionale dei vigneti danno vita a vini bianchi freschi e fruttati, così come a vini rossi concentrati e morbidi.
La cantina storica (150 anni), fondata nel 1869, all’insegna dell’eco-sostenibilità è in pietra naturale, ricavata nel sottosuolo. Dal 2015 è stata ampliata con una nuova cantina sotterranea di fermentazione. L’uva arriva per caduta nei serbatoi di forma conica.
Le due “vigne” (le cui uve vengono vinificate separatamente per la produzione di vini puri “single vineyard“) di Elena Walch sono i vigneti storici, “masi chiusi”, di Kastelaz e Castel Ringberg.

Karoline Walch

Quest’ultimo è un castello rinascimentale, che sovrasta il lago di Caldaro, eretto dalla dinastia imperiale asburgica nel 1620. Con i suoi 20 ettari di estensione è il più grande vigneto dell’Alto Adige. Il clima mite, dovuto alla vicinanza del lago di Caldaro e l’altitudine ideale di circa 330 metri s.l.m. sono fattori importanti per la qualità delle uve, che vengono selezionate per la lavorazione nella cantina a Tramin. La varietà di uve coltivate sono: Pinot Grigio, Chardonnay, Sauvignon, Riesling, Cabernet Sauvignon, Lagrein.
I vigneti storici di Castel Ringberg e Kastelaz di Elena Walch, il cui motto è “massima qualità e provenienza, sul vigneto singolo”, hanno la denominazione di “vigna”, ovvero: rigorosamente delimitata, autorizzata e registrata in un apposito albo presso l’amministrazione provinciale. Garantendo, in tal modo, la vinificazione rigorosamente separata delle uve di questi due vigneti.

Vigna Kastelaz

Karoline Walch ha evidenziato, con comprensibile soddisfazione, come il mercato principale dei loro vini sia l’Italia (52%). Kastelaz è uno splendido vigneto, sovrastante il paese di Tramin, con una esposizione completamente a sud. Già nel 1214 il vescovo Friedrich von Wangen aveva concesso la costruzione di una cantina sulla collina di Kastelaz. Le bellissime vigne terrazzate, con una pendenza che raggiunge i 63° e posizionate a circa 360 metri s.l.m., sono impiantate prevalentemente a GewürztraminerMerlot. Il terreno di questo vigneto, che beneficia del vento secco ora che arriva dal lago di Garda dalle 14 alle 19, è formato da ciottoli calcarei, sedimentati nei secoli, e ricoperti nel tempo da humus e strati di roccia: granito e porfido. Al calar del sole il vento che scende dai monti lo sottopone a una notevole escursione termica.

Kastelaz, vigneto

Oltre a Kastelaz vigneti di proprietà Walch sono anche a Tramin e Caldaro con uve Syrah, Petit Verdot, Pinot Grigio, Gewürztraminer, Bronner, Pinot Bianco, Müller Thurgau, Sauvignon, Pinot Nero e Chardonnay.

Bronner 2019. Coltivazione della varietà bianca “Bronner”. Vino PIWI (viticoltura sostenibile) vitigno che grazie a un incrocio è altamente resistente alle malattie funginee, non ha bisogno di trattamenti specifici in vigna. La prima produzione risale al 2014, un’annata pessima. Solo acciaio. Colore giallo paglierino con riflessi verdi. Vino fresco, delicato come un Pinot bianco e fruttato con note di mela, pesca bianca, minerale e di facile bevuta.
Pinot Bianco 2018 Kristallberg. Vigneto a 600 m. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata e il 15% del mosto fermenta e matura in barrique francesi per 5 mesi. Giallo paglierino, note di frutta a polpa bianca, terreno con porfido e calcare che donano mineralità. Vino elegante e leggermente sapido.

Etichette in degustazione

Sauvignon Vigna Castel Ringberg 2019. Un vino da podio – con 92 punti Wine Spectator e 91 punti di Robert Parker (The Wine Advocate) – che è il risultato di due cloni: uno dell’Alto Adige e un altro di Bordeaux, più floreale e raffinato. Vigneto di 20 ettari. Una parte fermenta in acciaio a temperatura controllata e rimane sui lieviti fino in primavera. Il restante (il 35% circa) fermenta in barrique e in botti grandi di rovere. Invecchiamento dai 3 ai 5 anni.
Colore giallo brillante dai riflessi leggermente verdi, note floreali, fiori di sambuco e uva spina, note fresche di ananas, eleganza, mineralità e sapidità. Nel finale una elegante speziatura di pepe bianco. Coerenza naso-bocca, piacere prolungato, appagante dall’inizio alla fine. Un vino verticale, raffinato, avvolgente e seduttivo.

Kastelaz, Gewürztraminer

Gewürztraminer Vigna “Kastelaz” 2018. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Dopo lungo affinamento sui propri lieviti (sur lie), solo acciaio, in bottiglia un anno dopo. Color giallo oro, limpido, bouquet complesso ed elegante. Freschezza, leggera speziatura, frutta gialla e mandorle amare. Vino appagante, minerale, sapido, buona acidità, lascia la bocca pulita e asciutta. Un vino bianco di classe. Premi: Tre Bicchieri Guida dei Vini del Gambero Rosso 2020; 91 punti Wine Spectator e 92 punti di Robert Parker (The Wine Advocate).

Pinot Nero Ludwig 2017 (10.000 bottiglie l’anno). Vigneti tra 550 – 600 m s.l.m., il 30% circa proviene da un vigneto ai confini del bosco a 450 s.l.m. da Barlei. Fermentazione in acciaio e in parte in legno con macerazione di 10 giorni sulle vinacce e fermentazione malolattica in botte. Premiato al Concorso Nazionale del Pinot nero 2020 come il miglior Pinot nero italiano di quest’anno.
Maturazione in barrique di rovere francese per 16 mesi e un anno in bottiglia. Colore rosso rubino, note speziate e di frutti rossi, ciliegie e ribes. Coerenza naso/bocca, vino corposo ed elegante, destinato a un lungo invecchiamento.

Karoline Walch, degustazione

Lagrein Riserva Vigna “Castel Ringberg” 2016. Vitigno autoctono dell’Alto Adige. Maturazione per 18-20 mesi in barrique di legno francese e 2 anni in bottiglia. Colore rosso granato e bouquet fruttato. Leggera speziatura, note di frutti rossi e prugna. Tannini delicati, freschezza e struttura speziata.

Grande Cuvée Kermesse MMXV (4.000 bottiglie l’anno). Petit Verdot, Syrah, Lagrein, Merlot (in parti uguali), uve vendemmiate nello stesso giorno e lavorate insieme. Il Cabernet Sauvignon matura e viene aggiunto più tardi. Dieci giorni sulle vinacce e poi in botte, affinamento in barrique di rovere francese per 18 mesi. Color rubino, note di frutti rossi e amarena, speziatura di pepe. Finale fresco.
Bonus per l’elegante packaging che aggiunge piacere estetico a un regalo.

Suggerimento. Da non perdere la visita alla piccola chiesa di San Giacomo (colle di Kastelaz), raggiungibile dal centro storico di Termeno con una passeggiata tra i vigneti. L’interno è ricco di affreschi del XIII secolo. Nel registro inferiore una lotta tra mostri dal corpo metà uomo e metà animale.

Kaltern – cooperativa verso il green

Cantina Kaltern, Vinothek

Caldaro è un piccolo comune vitivinicolo con il suo grande lago naturale e balneabile che assicura un clima mite. La storia di Cantina Kaltern risale agli inizi del Novecento. In un secolo cinque cantine sociali si sono fuse tra loro e nel XXI secolo Kaltern è diventata una cooperativa vitivinicola con 650 soci, 450 ettari di vigneti (di cui 15 a coltivazione biodinamica). Ogni viticoltore possiede mediamente 0,7 ettari a cui si dedica spesso per passione avendo un’altra attività lavorativa. La cantina punta alla qualità delle uve che deve essere garantita da tutti i viticoltori della cooperativa. I soci sanno a quale vino, in base a tipologia e qualità, sono destinate le loro uve. La produzione annua è di 3,5 milioni di bottiglie, circa metà bianchi e l’altra metà rossi (la Schiava è un vitigno tradizionale ancora importante in questa realtà). Il mercato è per il 60% italiano.

Lago di Caldaro, vista dai vigneti Kaltern

I vigneti vicini al lago di Caldaro godono di un clima favorevole: montagne situate a Nord, che impediscono all’aria fredda di penetrare, da Sud arriva l’influenza mediterranea con le sue temperature miti e molto sole, che garantiscono maturazione, zuccheri ed aromi intensi. La maggioranza dei vigneti della Cantina Kaltern sono situati intorno al lago di Caldaro fino ad Appiano. Sono esposti a Sud (SE, S, SO). Dal lago di Garda spira ogni giorno l’ora mentre di notte la freschezza alpina conferisce ai vini bianchi la struttura acida.

Vigneto sul lago di Caldaro

Il terroir di Caldaro si è formato nel corso di alcune centinaia di milioni di anni creando terreni vinicoli terrazzati. I vigneti di Caldaro si estendono parallelamente al Passo della Mendola, in direzione Nord e Sud. Ad Ovest, l’area di coltivazione è delimitata naturalmente da una terrazza porfirica e dalle pareti in dolomia delle formazioni rocciose della Mendola. Ad Est del lago di Caldaro, invece, Il Mitterberg in porfido quarzifero separa il comune dalla valle dell’Adige.

Pigiatura

Il porfido quarzifero, una roccia vulcanica formatasi oltre 270 milioni di anni fa, costituisce la più antica formazione e base del sottosuolo. Le forze erosive delle masse glaciali e delle masse d’acqua durante l’ultima era glaciale hanno plasmato il paesaggio formando le tipiche terrazze intorno al lago. Quello di Caldaro è il lago il più caldo dell’intero arco alpino. La Schiava, la cui produzione è notevolemente diminuita negli anni, è una delle varietà autoctone dell’Alto Adige (con il Lagrein), le cui radici risalgono al tardo Medioevo. Da quando la richiesta di vini dalla beva più facile è ritornata in auge anche la Schiava è tornata di moda. Oggi questa varietà occupa circa il 15 % della superficie vitata di tutto l’Alto Adige.

Cantina Kaltern

A partire dall’annata 2018 la Cantina Kaltern si fregia della certificazione di sostenibilità FAIR’N GREEN, che evidenzia l’approccio olistico alla viticoltura, dal punto di vista ecologico, economico e sociale. FAIR’N GREEN è un marchio di sostenibilità in viticoltura che comprende i settori della gestione, della protezione ambientale e dell’impegno sociale. Aiuta i viticoltori responsabili a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità come la riduzione delle emissioni di CO2, maggiore biodiversità e impegno sociale.
Belle le moderne architetture della Cantina Kaltern, sia la Vinoteca, la cui facciata esterna è un progetto dell’architetta Jutta Winkler, che lo spazioso Winecenter .

Cantina Kaltern, botte storica

Pinot Bianco 2019. Importato nel 1852 dall‘arciduca Giovanni d‘Austria in Alto Adige da allora è ritenuto una delle migliori zone per la coltivazione del Pinot Bianco. I vigneti sono situati tra 450 e 600 m s.l.m. Le condizioni meteo dell’annata vitivinicola 2019 sono state piuttosto difficili. Fermentazione a temperatura controllata, maturazione di tre mesi sulle fecce fini in vasche d’acciaio. Color giallo paglierino con riflessi verdi. Fruttato fresco, mela verde, pera e mela cotogna. Sapido con una buona acidità, lascia la bocca pulita.

Pinot Bianco Vial 2019. Vigneti con esposizione a est, altitudine tra 500 e 550 m s.l.m.. Ai piedi della Mendola con forte escursione termica con giorni caldi e notte fresche, le condizioni di maturazione delle uve sono ottimali per vini fruttati e freschi. L’uva è pressata delicatamente, in parte intera, in parte diraspata e macerata. Fermentazione lenta a temperatura controllata, maturazione sulle fecce fini in vasca d’acciaio (il 10 % in botti grandi di legno) per 5 mesi, filtrazione e imbottigliamento a marzo. Colore giallo paglierino, vino croccante, fresco, note fruttate (mela, pera), crosta di pane, mineralità, sapidità e buona acidità, struttura e persistenza.

Cantina Kaltern, Winecenter

Sauvignon Stern 2019. Introdotto in Alto Adige assieme al Semillon, verso la fine del XIX secolo, Il Sauvignon Blanc si è ben integrato nella regione. Vigneto esposto a sudest tra 450 e 500 m s.l.m. Vigna con notevole escursione termica nel periodo di maturazione e terreno calcareo porfirico. Macerazione a freddo dell’uva diraspata per 10/18 ore, pressatura soffice, decantazione naturale del mosto, fermentazione lenta a temperatura controllata (20% in botte grandi), maturazione sulle fecce fini per 5 mesi, filtrazione e imbottigliamento a marzo. Colore giallo paglierino con riflessi verdi. Note di fiori di sambuco e frutta gialla, pesca polposa. Vino minerale, sapido, elegante e lunga persistenza. Buon rapporto qualità/prezzo.

Solos Bianco 2019 Bio (Pinot Grigio, Pinot Bianco, Sauvignon e Chardonnay). Diversi vigneti condotti in regime biologico e biodinamico. Parziale macerazione a freddo a contatto con le bucce per una notte, fermentazione in parte spontanea seguita da 7 mesi di affinamento sur lies, 25% in tonneaux e barriques. Filtrazione finale ed imbottigliamento a maggio. Colore giallo paglierino con riflessi dorati. Note di frutto a polpa gialla, erbe essiccate, crosta di pane. Freschezza, retrogusto asprigno. Leggera sapidità, sorso asciutto e in finale bocca pulita. Buono il rapporto qualità/prezzo.

Cantina Kaltern, vini in degustazione

Quintessenz Pinot Bianco 2018. Vigneti situati a 550-600 m s.l.m. a St. Nikolaus e rivolti verso Est. Pigiatura lenta delle uve intere, fermentazione spontanea del mosto non filtrato in botti di rovere da 500 l e in botti grandi di legno, maturazione in legno per 10 mesi, sulle fecce fini con bâtonnage continuo. Colore giallo paglierino brillante con riflessi verde chiaro. Ampio bouquet con note di pera matura, sfumature di erbe/fieno, crosta di pane. Vino elegante, minerale, finale sapido e persistente, struttura e acidità croccante. L’annata 2017 è stata premiata con i Tre Bicchieri la guida dei “Vini d’Italia” 2020 del Gambero Rosso.

Passito Quintessenz 2015

Quintessenz Kaltersee Classico Superiore 2018. (Schiava). Selezione da vecchie vigne a St. Josef con esposizione a sud e ad altezza tra i 230 e 500 m s.l.m. Terreno argilloso, ciottoloso calcareo, ben drenato e caldo. Età delle viti da 30 ai 70 anni. Fermentazione in rosso con macerazione sulle bucce di 10 giorni, maturazione sulle fecce fini per sei mesi in cemento e grandi botti di legno. Colore rosso rubino. Note di frutti rossi (ciliegia, ribes). Sorso sapido, con tannini delicati. Fruttato anche nel finale.

Quintessenz Cabernet Sauvignon Riserva 2017. Vigneto orientato verso sudest, altitudine tra 220 e 260 m s.l.m. Microclima caldo e terreno ciottoloso calcareo con argilla. Fermentazione con macerazione sulle bucce di 4 settimane in botti di rovere, maturazione per 18 mesi in barrique (50% nuove), imbottigliamento con leggera filtrazione. Colore rosso carminio, speziato, note di frutti di bosco. Tannini scalpitanti, struttura ruvida, buona acidita e corpo.

Cantina Kaltern, Winecenter, interno

Quintessenz Sauvignon 2018. Vigneto collinare a Pianizza di Sopra, esposizione a est, 500 m s.l.m., ben soleggiato, con grande escursione termica e terreno con strati di porfido e granito. Pigiatura lenta delle uve intere, fermentazione spontanea del mosto non filtrato in botti di rovere da 500 l e in botti grandi di legno, maturazione in legno per 10 mesi, sulle fecce fini con bâtonnage continuo. Colore giallo paglierino con riflessi verdi. Fruttato con sentori di ribes nero e pesca. Sapido, avvolgente, elegante mineralità, finale lungo e salato.

Passito Quintessenz 2015. Vigneti esposti a sudovest a 300 m s.l.m. Microclima mite. Terreno con argilla e sabbia.
Vendemmia tardiva di uve Moscato Giallo, appassimento in fruttaio per 5 mesi. Maturazione per 24 mesi in tonneau.
Colore oro rosso. Frutta matura, mango, note forti di miele, avvolgente, frutta esotica nel retrogusto e lunga persistenza. Ci ha guidato nella visita e degustazione il sig. Christoph Fischer (Export Manager per l’Europa).

St. Michael-Eppan – San Michele Appiano – Cantina Cooperativa dell’anno 2021

San Michele Appiano

Premiata come Cantina Cooperativa dell’anno dalla Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso 2021 quella di San Michele Appiano (1907) è una cantina importante dai grandi numeri. La cooperazione è sempre stata un importante supporto all’attività agricola, garantendo la sopravvivenza di molti contadini disseminati sul territorio, proprietari di piccoli appezzamenti. Oggi la Cantina di San Michele Appiano conta 330 soci (viticoltori), 385 ettari di superficie di coltivazione (poco più di un ettaro ciascuno) per una produzione: 2,5 milioni di bottiglie all’anno di cu il 70% vini bianchi (Pinot Bianco, Gewürztraminer e Sauvignon) e 30% vini rossi (Pinot Nero). Bonus per il Wine Time (punto vendita e non solo) per la parte didattica dedicata alle uve e ai vigneti che mira a fare del vino una esperienza e non solo vendita.

San Michele Appiano, il punto vendita Wine Time

Quando è arrivato negli anni Settanta Hans Terzer – nominato dalla guida “I Vini d’Italia” del Gambero Rosso uno dei migliori dieci winemaker al mondo – si produceva prevalentemente, e ovunque, Schiava, vino che veniva venduto sfuso a poco prezzo. Poi nel tempo la produzione è stata indirizzata verso la qualità, contemplando una resa più bassa, che i contadini inizialmente non vedevano di buon occhio. Ma nel 2019 il fatturato ha raggiungo i 21,7 milioni.
La maggior parte dei vigneti di Pinot Bianco, Sauvignon e Pinot Nero si trova nella zona nota come Appiano Monte, da 400 a 700 metri s.l.m. Mentre il Pinot Grigio, Chardonnay e Gewürztraminer sono coltivati invece sulle colline che costeggiano la Strada del Vino dell’Alto Adige, intorno alla Cantina, ad un’altitudine di 400 metri s.l.m..

San Michele Appiano, wineshop

Nella cantina sono conservate quattro grandi botti storiche con il fondo intagliato raffigurante scene conviviali o personaggi importanti ma soprattutto è possibile, tramite il numero sulle botti, il tracciamento delle uve.
La composizione geologica dei terreni varia di vigna in vigna. Proprio questa diversità del suolo garantisce una preziosa biodiversità che si ritrova nella diversità dei vini. Ad esempio i terreni porfirici, dalla colorazione rossastra, sono composti da rocce vulcaniche disgregate, mescolate ad argilla e sabbia. Questi terreni asciutti e poveri di humus accumulano calore, sono permeabili alla luce, ben aerati e quindi adatti soprattutto alla produzione di Sauvignon. Motivi per i quali personalmente adoro, e consiglio, i Sauvignon altoatesini.

San Michele Appiano – Sala degustazione

Pinot Bianco Schulthauser 2019 (I Vini di Veronelli 90 punti). Nel 1982 Hans Terzer ha convinto per la prima volta un gruppo di soci a ridurre le rese per ettaro e a vendemmiare a maturazione completa delle uve. Così è nato il Pinot Bianco di Schulthauser che conserva ancora la sua storica etichetta. 85% del vino è fermentata in tini d‘acciaio, il rimanente in botti di legno. I due vini sono assemblati nel mese di febbraio. Colore giallo paglierino, limpido. Freschezza, note di fiori bianchi, di mela e pera. Buon rapporto qualità/prezzo.

San Michele Appiano – Sauvignon in degustazione

Il progetto Sanct Valentin, la linea di punta della Cantina, nasce nel 1986. Vigneti scelti delle zone più vocate con produzione limitata. Selezione delle migliori uve, acciaio per i vini aromatici (Sauvignon e Gewürztraminer) e fermentazione e affinamento in barrique/tonneau per i restanti vinii (Pinot Bianco, Pinot Grigio, Chardonnay, Pinot Nero, Lagrein, Cabernet e Merlot).
Weissburgunder Pinot Bianco Sanct Valentin 2018. Il 50% svolge in barrique-tonneaux le fermentazioni alcolica e malolattica e una macerazione sui lieviti. La parte rimanente è vinificata in grosse botti di quercia. Dopo poco meno di un anno i due vini sono assemblati e maturano per altri 8 mesi in contenitori d’acciaio. Colore giallo paglierino con riflessi verdognoli. Note di frutta bianca, vaniglia, mineralità, sapidità e persistenza.

Vini in degustazione e l’Appius

Chardonnay Sanct Valentin ’18 è stato premiato con i Tre Bicchieri della guida “Vini d’Italia” 2021 del Gambero Rosso. Fermentazione e affinamento sui lieviti in barrique/tonneaux. Assemblaggio dopo quasi un anno e ulteriore maturazione di almeno 8 mesi in tini d’acciaio. Colore giallo paglierino. Note di frutta gialla, esotica, vaniglia, mineralità, sapidità, buona acidità. Vino di carattere (gradazione 14%). Buono il rapporto qualità/prezzo.

Sauvignon Sanct Valentin 2019. Il 75% fermenta in tini d‘acciaio, dove il vino giace sui lieviti fini fino ad aprile. La parte rimanente è vinificata e affinata in parte in tonneaux (15%) e in parte in botti grandi (10%). Colore giallo/verde. Note leggermente fruttate ribes e sambuco. Salino, poca coerenza naso/bocca.
Sauvignon Sanct Valentin 2016. Raccolta e selezione manuale delle uve. Il 90% in tini d‘acciaio, poi sui lieviti fini fino a fine aprile. La parte rimanente è vinificata e affinata in legno. Color oro con sfumature verdi. Note di frutta gialla, esotica, ribes e note floreali di sambuco. Struttura, coerenza naso/bocca, minerale e salino. Buono il rapporto qualità/prezzo.

Sanct Valentin

Sauvignon Sanct Valentin 2010. Color oro con riflessi verdi. Bouquet complesso, note di frutta gialla, pesca. Vino potente, strutturato, bel tessuto, minerale e sapido. Persistenza e buon invecchiamento.

Sauvignon 2016 The Wine Collection. (The Wine Hunter Platinum, I Vini di Veronelli 95 punti). Di questa linea fanno parte soltanto le annate memorabili di un vino in purezza. Seconda edizione del vino bianco più famoso della Cantina, con una produzione limitata . Vigneti da 25 a 35 anni con uve selezionate da parcelle della zona di Appiano Monte. Terreni ghiaiosi a contenuto calcareo, allevamento a guyot. Tre giorni di macerazione a freddo e pressatura soffice, macerazione sulle bucce per qualche ora. Fermentazione e affinamento in barrique/tonneaux non di primo passaggio. Dopo il primo anno ancora un passaggio sui lieviti per un totale di 18 mesi in un tino di acciaio. Colore giallo paglierino con riflessi verdi, al naso fruttato con frutta bianca (pesca e uva spina), ma anche banana e sambuco. Al palato buona acidità, elegante, minerale. Produzione 3.300 bottiglie.

San Michele Appiano – degustazione

Appius Alto Adige Doc 2015. (Luca Gardini: 100 punti). Il nome Appius rinvia immediatamente all’origine romana del nome Appiano. Il progetto per la creazione di un vino d’eccellenza nasce nel 2010. Cuvée di Chardonnay 55%, Pinot Grigio 20%, Pinot Bianco 15%, Sauvignon Blanc 10%. Le percentuali dei vini che lo compongono vengono decise ad ogni vendemmia dal winemaker Hans Terzer. La produzione è di circa 6600 bottiglie numerate. Ogni bottiglia rispecchia una precisa annata, così il design dell’etichetta che cambia ogni anno. Il meglio delle uve e dei vigneti di età tra i 25 e 35 anni ad Appiano con esposizione sud-est sud-ovest, su terreni calcareo ghiaiosi e morenici con allevamento a guyot. Le uve vengono raccolte e vinificate separatamente.

Fermentazione alcolica e malolattica (escluso Sauvignon), affinamento in barrique e tonneaux. Dopo quasi un anno assemblaggio e successivo affinamento sui lieviti per altri tre anni in tini di acciaio. Colore oro brillante, complesso già al naso con note in evoluzione di fiori bianchi, gelsomino e balsamiche di montagna. Note fruttate tropicali (ananas, papaya e banana), pera, albicocca e pesca; leggera sfumatura di tabacco. Al palato eleganza, armonia ed equilibrio tra freschezza, note fruttate, minerali e sapide. Sorso intenso e persistenza aromatica. Potenziale di invecchiamento.
CI ha guidato alla scoperta dell’azienda e dei suoi vini: Kata Bicciato (marketing).

Cantina Girlan – modernizzazione

Cantina Girlan

La cantina Girlan è un’azienda vitivinicola “tipica”, nata nel 1923 in un maso storico del XVI secolo con soli 23 viticoltori, oggi la cooperativa vanta al suo attivo 220 ettari vitati e 200 soci, con una produzione del 55% di vini bianchi e 45% di rossi. Il maso è stato donato (nel 1923) dalla proprietaria senza eredi alla cantina cooperativa che si stava per costituire. La produzione privilegiata è per i vini bianchi: Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon e per i rossi: Pinot Nero e la Schiava. La cantina produce tre distinte linee di vini: Classici, Vigneti e Selezioni.

Girlan, barricaia

La maggior parte (80%) dei vigneti si estende a Cornaiano, frazione di Appiano vicino a Bolzano, a un’altitudine compresa fra i 448 e i 550 metri s.l.m. con una produzione annua di 1,5 milioni di bottiglie. Il mercato dell’azienda è per il 75% italiano, il 10% è formato da Svizzera, Germania e Austria.
A partire dal 2010 il trasporto delle uve è a caduta. L’impianto fotovoltaico assicura alla cantina energia elettrica da fonti rinnovabili.

Girlan, scala che conduce alla cantina

In occasione del rinnovamento (dal 2012 al 2016) del punto vendita è stato valorizzato un locale con volte storiche e ripristinata un’antica scala, appena riscoperta, che mette in comunicazione il predetto locale e la cantina. I vignaioli vengono pagati non solo per la quantità ma soprattutto per la qualità dell’uva conferita.
I vini della linea Vigneti provengono da uve selezionate provenienti dalle migliori zone di produzione. Le uve sono vinificate separatamente, lasciate fermentare e affinare. Questi vini mostrano tratti freschi e fruttati, un’elegante acidità, unita ad un carattere deciso.
Per i vini bianchi viene praticata una vendemmia manuale, una pigiatura soffice a grappolo intero e sfecciatura per sedimentazione naturale del mosto.

Girlan, sala degustazione

Indra Sauvignon 2019. Area di produzione Le colline di Cornaiano di 400-500 m di altezza. Fermentazione e affinamento sui lieviti fini in serbatoi d’acciaio per 6 mesi. 100% solo acciaio. Profumo di frutta esotica, meno coerente naso/bocca del Flora Sauvignon 2018, sapidità.
Le Selezioni sono il fiore all’occhiello della produzione aziendale, vini sottoposti a severissimi controlli di qualità.

Vini in degustazione, Marc Pfitscher

Ci ha guidato nella visita e degustazione Marc Pfitscher (responsabile vendite e marketing). Nella zona di “Cornaiano il terreno è di origine vulcanica ricco di porfido. Terreni poveri per cui le viti non hanno rese alte ma le radici delle viti vanno sul porfido. I vini sono molto salini”.
Flora Sauvignon 2018 Alto Adige DOC Le uve migliori provengono dalle zone di produzione di Cornaiano, Monticolo e Appiano Monte tra 450 e 500 m s.l.m. Il vino è il risultato della combinazione di diversi terreni di produzione. Fermentazione a temperatura controllata in tini d’acciaio. Affinamento sui lieviti fini in serbatoi d’acciaio e grandi botti di rovere per 8 mesi. Color oro limpido, al naso profumo di sambuco e pesca, freschezza e vivacità in bocca, mineralità, sapidità e buona acidità.

Girlan, vino bianco in degustazione

Flora Chardonnay 2018. Anche le uve scelte per questo vino provengono dalla zona di Cornaiano (450 – 500 m s.l.m.), da diversi vigneti di età compresa tra i 15 e 20 anni. Il terreno è vulcanico, ricco di minerali (porfido), derivati da sedimenti dell’epoca glaciale. La fermentazione avviene in botti di rovere francese da 12 e 15 hl con successiva fermentazione malolattica. L’affinamento sui lieviti fini in botte dura 12 mesi e successivamente 6 mesi in bottiglia. Colore dorato, limpido, elegante struttura con note fruttate intense (sambuco e pesca bianca). Vino sapido e minerale di lunga persistenza al palato.

Girlan, vini in degustazione

Il Pinot Nero è coltivato in Alto Adige fin dal 1800. Tra i vini rossi è considerato uno dei più nobili e raffinati e rappresenta una sfida per i viticoltori. Su circa 10 ettari coltivati a vite a Mazzon si trovano i migliori appezzamenti di Pinot Nero della Girlan.
Trattmann Pinot Noir Riserva 2017. La gran parte delle uve (95%) proviene dalle zone di produzione di Mazzon (Maso Trattmann), caratterizzate da terreni argillosi contenenti limo, con detriti derivanti dal disfacimento della roccia calcarea, che conferiscono eleganza e finezza al vino. Le uve restanti provengono dalla zona di Pinzon e da Cornaiano nell’Oltradige, conferiscono colore, acidità e struttura. Dopo la diraspatura (90% delle uve) il mosto cade per gravitá nei tini d’acciaio per la fermentazione (20-24 giorni).

Girlan, riconoscimenti

Dopo la fermentazione malolattica affinamento per 12 mesi, il 50% in grandi botti di rovere e l’altro 50% in barrique. Ulteriore affinamento per 8 mesi nella botte grande (70 hl) e per 6 mesi in bottiglia.
Color rosso rubino con sfumature granate, profumi intensi e complessi, note di frutta matura, ciliegia e marasca e speziatura (pepe). Gusto morbido, tannini fruttati, di buona struttura e persistenza. Buon potenziale per l’invecchiamento. A conferma della qualità di questo vino vale la pena citare il riconoscimento dei Tre Bicchieri della Guida dei Vini del Gambero Rosso conseguito, oltre che per il 2021, per ben otto anni consecutivi.

Girlan, enoteca

Pinot Noir Riserva Vigna Ganger 2016 risale a un progetto nato nel 2008. Espressione del territorio dal quale proviene, della geologia del terreno e del microclima. Vigna “Ganger” è un vigneto di 25 anni, un ettaro situato accanto al maso Trattmann a Mazzon (360 – 380 m s.l.m.), esposto a sud-ovest. Resa bassissima, produzione limitata a 2500/3000 bottiglie e solo nelle annate migliori. Uva selezionata e raccolta manualmente a metà settembre. L’uva – di cui un quinto vinificato a grappolo intero – viene passata per gravità nei tini d’acciaio per la fermentazione (25 giorni). Affinamento per circa due anni in barrique (1/3 barrique nuova e 2/3 usata) e poi 18 mesi in bottiglia. Colore rosso rubino, speziatura (pepe e incenso) e frutta matura (ciliegia, marasca e lampone). Tannini morbidi e raffinati, buona struttura, lunga persistenza e una buona acidità e sapidità.

Vigneto

Per gli appassionati del Pinot Nero quest’anno a Mazzon hanno inaugurato il sentiero del Pinot Nero.
Pasithea Oro 2018 Gewürztraminer. Uve provenienti da un singolo vigneto situato nelle vicinanze del Lago grande di Monticolo (Cornaiano). L’alto tasso di umidità del vigneto favorisce lo sviluppo della putredine nobile. Vendemmia tardiva eseguita a mano a fine novembre. Dopo una breve macerazione e pigiatura a grappolo intero segue la sfecciatura per sedimentazione naturale del mosto. Fermentazione di sei mesi in piccole botti di rovere e affinamento nelle stesse botti per altri 15 mesi. Colore oro rosso, sentori di frutta secca, albicocche, miele e buona acidità. Bonus all’azienda per le etichette disegnate da un artista.

Cantina Terlano – longevità

Cantina Terlano

La Cantina Terlano è stata fondata nel 1893. Nel 2008 c’è stata la fusione con la cantina di Andriano (250 soci con 270 ettari) però sono state mantenuto due linee diverse. Terlan è una cooperativa con 143 soci che coltivano 190 ettari di vino per una produzione annua di 1,5 milioni di bottiglie di vini DOC, il 70% bianchi e 30% rossi. L’azienda punta soprattutto alla longevità dei suoi vini che riesce ad ottenere grazie all’elevata struttura minerale dei terreni e vecchie viti con un equilibrio di crescita ottimale. Le rocce porfiriche rosse di origine vulcanica (stratificazione di lave acide e lapilli vulcanici) dei loro vigneti formano tante piccole terrazze al sole. La maggior parte sono pietre quarzifere su una matrice che va dalla grana fine alla struttura vetrosa.

Terlan

I vigneti di Terlan sono collocati sui versanti esposti a Sud e Sud-Ovest della media valle dell’Adige, godendo così di molte ore di sole fino al tramonto. La vinificazione in botti di legno è unita al metodo sur lie, in cui i vini maturano, anche per anni, sui lieviti fini, prima di passare alla bottiglia. Grazie a questa lenta maturazione acquistano struttura, carattere e complessità.
I vigneti sono situatii tra i 250 e i 900 m s.l.m. Le zone a fondovalle sono più vocate per uve come il Lagrein, il Cabernet o altri vitigni da vini rossi corposi. Il Pinot nero e i bianchi prediligono invece i versanti più freschi.

Terlan, fusto d’acciaio con Terlaner del 1979

Le annate migliori vengono scelte per la linea Rarità, speciali vini bianchi invecchiati. Vengono fatti affinare prima in botti di rovere per un anno, dopo vengono travasati in piccoli fusti d’acciaio da 2.500 litri. Lì rimangono da 10 a 30 anni, per sviluppare sui lieviti fini tutti i loro aromi e la loro struttura complessa. Quando l’enologo, testandoli un paio di volte l’anno, ritiene che abbiano raggiunto il grado ideale di equilibrio vengono imbottigliati e fatti invecchiare per altri 4-5 anni prima di essere pronti per la mescita. Lo scorso anno è stata la volta del Pinot Bianco del 2006, mentre tre anni fa è stato imbottigliato il Terlaner del 1991. Attualmente, con questo metodo (di Sebastian Stocker, enologodal 1955 al 1993) stanno invecchiando in fusti d’acciaio annate, che risalgono fino al 1979. Si tratta dei vitigni: Pinot bianco, Chardonnay, Sauvignon blanc e Terlaner.

Terlan, botte storica

Negli anni Settanta i soci volevano vendere tutto il vino a disposizione così Stocker, per testare il potenziale d’invecchiamento, iniziò a nascondere alcune bottiglie di vino nei muri della cantina che furono ritrovate dopo otto anni. Ogni anno sono rese disponibili circa 3.300 bottiglie di vini rari.
Ci ha guidato nella visita alla cantina e alla degustazione Loris Leiter. La vendemmia è fatta manualmente e l’uva arriva a caduta. La selezione dei bianchi prevede un po’ di acciaio e un po’ di botte grande. Le radici raggiungono anche i sei – sette metri di profondità. La cantina Porphyr è realizzata tutta in porfido quarzifero, qui le barrique (70% usate e 30% nuove) sono utilizzate per il Pinot Nero, il Lagrein e Merlot.

Terlan, cantina

Ad ogni presidente viene dedicata una botte decorata. L’archivio enologico a 13 m di profondità conserva 100.000 bottiglie di tutte le annate storiche. Dal 1955 in poi sono state conservate 100 bottiglie di ogni vino di ogni annata. Ci sono vini bianchi di 50 anni che conservano ancora la loro freschezza, acidità e aroma. La bottiglia più antica conservata risale al 1893. Il mercato è per il 70% italiano.
Weissburgunder Pinot Bianco 2019. Vinificato in purezza, In acciaio per 6-7 mesi. Colore giallo paglierino limpido, freschezza, mela verde, pera, minerale e sapido, note di mandorla in finale. Coerenza naso/bocca, buona acidità. Lascia la bocca pulita e asciutta.

Terlan, barricaia

Pinot Bianco Vorberg Riserva 2017 (Robert Parker’s Wine Advocate : 94+ punti e Tre Bicchieri Guida dei Vini d’Italia del Gambero Rosso 2021). Vigneti ad un’altitudine di 450-650 m. su un terreno ricco di porfido quarzifero. Un anno di botte grande e un anno in bottiglia. Colore giallo paglierino, note fruttate (melone, pesca bianca, pera e ananas), note minerali di pietra focaia. Vino elegante, sapido e con un potenziale di invecchiamento di almeno 10 anni.
Pinot Bianco Vorberg Riserva 2010. Un anno in botte grande più otto anni in bottiglia. Color oro con venature verdi. Note di frutta esotica, mineralità, sapidità. Vino elegante, vellutato, minore acidità e note dolci nel finale.

Terlan, sala degustazione

Pinot Bianco Rarity 2007. Affinamento per 12 mesi sui lieviti fini in botti di legno grandi, dopo undici anni sui lieviti fini in serbatoi di acciaio. Suolo ricco di porfido quarzifero. Imbottigliato in agosto 2019 (3330 bottiglie). Colore oro con riflessi verdi. Note erbacee, cacao, albicocca candita e crosta di pane. Mineralità, pietra focaia. Acidità vivace, struttura, eleganza e lunga persistenza.
Quarz Sauvigno 2018. Bottiglie 60.000 – 80.000 l’anno. Annata con inverno nevoso, primavera piovosa ed estate variabile. Fermentazione lenta a temperatura controllata e affinamento per 9 mesi sui lieviti fini, in parte in botti di legno grandi (50%) e in parte in fusti di acciaio (50%). Assemblaggio tre mesi prima di imbottigliare. Colore verdolino e cristallino. Bouquet esotico, pesca gialla, ananas, mango, papaya. Sentore erbaceo di tè verde, note minerali di pietra focaia. Una sinfonia, e perfetto equilibrio tra note fruttate e minerali, buona acidità, freschezza e retrogusto salino.

Terlan, vino in degustazione

Terlaner I 2017 Grande Cuvée (Robert Parker’s Wine Advocate : 96 punti). Progetto iniziato nel 2011. Un blend con 70% Pinot Bianco, 27% Chardonnay e 3% Sauvignon Blanc. Fermentazione lenta in botti di rovere grandi (12 hl) e affinamento per 12 mesi sui lieviti nelle botti di legno tradizionali, assemblaggio e imbottigliamento nel 2019. Colore giallo paglierino brillante. Bouquet ricco, note di ginestra, frutta esotica gialla, leggera speziatura di pepe bianco. Nonostante la percentuale bassa il Sauvignon si avverte nettamente. Complessità, carattere, forte mineralità e note finali di mandorle. Persistenza e grande potenziale di invecchiamento.

Terlan, etichette in degustazione

Lagrein Porphyr Riserva 2017. (Robert Parker’s Wine Advocate : 94 punti). Tre vigneti storici. Vinificato in barrique, deve il suo nome al porfido, la pietra prevalente nei terreni dei vigneti. Color rubino con riflessi violacei. Sentori di ciliegia, ribes, note di fumo e pietra focaia, caffè, tabacco, cioccolata fondente, speziatura di tè nero e chiodi di garofano. Un vino maschio dai tannini eleganti.

Video di Marco De Felicis

INFORMAZIONI

Tiefenbrunner Srl – Schlosskellerei Turmhof
Via Castello, 4 – Niclara
I-39040 Cortaccia sulla Strada del Vino (BZ) Alto Adige
Telefono +39 0471 88 01 22
Email: info@tiefenbrunner.com

Elena Walch
Via Andreas Hofer, 1
39040 Tramin/Termeno – Alto Adige
Telefono (+39) 0471/860 172
Email: info@elenawalch.it

Kellerei Girlan • Cantina Girlan
St. Martinstr. 24 · Via San Martino 24
I-39057 Girlan · Cornaiano (BZ)
Tel +39 0471 662403
Email: info@girlan.it

Kaltern
Vinoteca
Via Cantine 12 – 39052 Caldaro
Tel: +39 0471 966 973
vinothek@kellereikaltern.com

St. Michael Eppan – Cantina Produttori San Michele Appiano Soc. Agr. Coop
Via Circonvallazione 17-19 – 39057 Appiano sulla Strada del Vino
T. (+39) 0471 66 44 66
Email: office@stmichael.it

Cantina Terlano
Via Silberleiten 7
39018 Terlano (BZ)
Tel: +39 0471 257135
E-Mail: office@cantina-terlano.com

Consorzio vini Alto Adige