Sydney, città spumeggiante, top per Capodanno
10. Australia. Sydney, capitale piena di energia dove respiri futuro.
Il 31 dicembre mentre noi saremo seduti a pranzo a Sydney esploderanno i festeggiamenti del Capodanno con brindisi e tripudio di fuochi d’artificio che si riflettono nella baia più magica del mondo. Qui il Capodanno coinvolge circa un milione di persone e il programma inizia alle 19.30 con la cerimonia aborigena, in cui si brucia legno di eucalipto, che serve a purificare la città dagli spiriti maligni. Quello di Sydney è uno dei primi Capodanno dell’anno, dopo quello in Nuova Zelanda, nella città australiana (che, stranamente, non è la capitale della nazione) famosa per la sua vitalità ed energia.
Nonostante sia la città più vecchia di Australia (1788) ha soltanto poco più di due secoli, poca storia e tanto futuro. Se nelle città europee senti la storia qui respiri futuro. La prima sensazione di benessere ed energia che provi quando ti affacci sulla baia di Sydney, è “Benvenuto nel futuro”. In realtà è “un fiordo lungo 25 chilometri” mentre la “linea costiera del porto… si estende per duecentoquaranticinque chilometri” (Bill Bryson, p. 79).
Lontana secoli e chilometri dall’outback, nonostante la presenza qui degli Aborigeni, è senz’altro proiettata verso il domani, con i suoi grattacieli, una popolazione cosmopolita, i musei, la frizzante vita notturna e i dintorni dalla natura indomita. La sua baia – a destra l’iconica Opera House con le sue vele e a sinistra l’Harbour Bridge – è tra gli scenari urbani più spettacolari e famosi del pianeta.
Attraversano la baia, oltre le navi di ogni grandezza, gli inconfondibili traghetti verdi e gialli, mezzi di trasporto pubblico che collegano ogni punto dell’enorme insenatura. Il punto di imbarco è Circular Quay, snodo nevralgico e importante stazione di treni. Sul lungomare le targhe in bronzo del cammino degli scrittori ripercorrono la storia della letteratura australiana. Per raggiungere l’Opera House si cammina lungo l’East Circular Quay, dove sfilano una sequela di locali e bar.
La Sydney Opera House è l’edificio più iconico d’Australia ed è dal 2007 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Le sue cupole, rivestite con circa un milione di piastrelle bianche, ricordano le vele gonfiate dal vento che fluttuano sull’acqua sottostante o i gusci di conchiglie. L’Opera House è dedicata alla danza e al teatro con cinque spazi interni. Il progetto iniziale prevedeva di ospitare la Sydney Symphony Orchestra con una Concert Hall di 2690 posti.
Fu il figlio di un progettista di yacht, l’architetto danese Jørn Utzon, a definire la forma di quella che lui stesso paragonò a un tempio maya. L’opera finì per costare 10 volte il suo preventivo (102 milioni di dollari australiani). Utzon vinse la gara nel 1957 ma a seguito di controversie e scandali si ritirò nel 1966 per poi tornare come consulente progettuale nel 1999. L’Opera House fu inaugurata dalla Regina Elisabetta II nel 1973. Uno dei modi migliori per goderla è assistere a uno spettacolo serale o cenare al Bennelong, il ristorante al suo interno affacciato sullo skyline della città.
Uno delle più grandi strutture ad arco del mondo è qui a Sydney: l’Harbour Bridge, l’inconfondibile ponte che scavalca il canale. È possibile, a caro prezzo, scalarlo fino in cima per godere di un panorama spettacolare sulla baia (non è permesso, però, portare con sè macchine fotografiche o telecamere).
Ma uno dei modi migliori per godere la famosa baia di Sydney è usare i traghetti per raggiungere le varie località famose e vacanziere dell’insenatura.
Sydney è una delle città più care del mondo ma è possibile mangiare pesce fresco a buon prezzo nel secondo mercato di pesce al mondo (il primo è quello di Tsukji a Tokyo). Il Sydney Fish Market, che è bene visitare la mattina presto per assistere a un’asta, è un autentico spettacolo: metri quadri di ogni tipo di pesce e vivo, acquari dove nuotano granchi, aragoste o grossi pesci.
Una vera orgia di pesce su cui si poggiano avidi gli sguardi del pubblico, specie giapponese. Di quasi tutti potete ordinarne la cottura e gustarli nei tavolini fuori all’aperto davanti alle barche. Il consiglio è arrivare qui a stomaco vuoto.
Sydney ha un’estensione notevole. La sua periferia, che si snoda lungo le coste della baia, sembra infinita ed è un’affascinante parte integrante della città. Basta prendere un traghetto o fare pochi chilometri dal centro e si respira aria di vacanza, da spiaggia.
A soli sette chilometri dal CBD (Central Business District) c’è Bondi, la spiaggia più famosa di Sydney, patria del surf e della cultura da spiaggia australiana. Oltre che ammirare le acrobazie dei surfisti è possibile fare una incantevole passeggiata panoramica, di sei chilometri, che arriva a Coogee.
Un’altra destinazione vacanziera, con una spiaggia sull’oceano e un’altra sulla baia, è Manly. Qui è possibile fare una bella passeggiata sul mare seguendo la Manly Scenic Walkway (10 km, solo andata, per una durata di circa 4 ore). Dopo alcune spiagge, dove gli australiani amano sposarsi, qui ci sono le ville affacciate sul mare più belle e costose di Sydney. A queste segue il Sydney Harbour National Park, con insenature e tratti di foresta pluviale.
Uno degli aspetti più seducenti di Sydney è la sensazione che ‘basta girare l’angolo’ e ti trovi immerso nella natura. Oltre la sofisticata Manly anche la baia di Watsons (raggiungibile con i traghetti che partono dal centro città) con le sue scogliere a picco sull’oceano, The Gap, dove puoi incantarti e vedere le barche che entrano ed escono dalla baia, ha il suo indiscutibile fascino.
In pochi minuti potete seguire un percorso pedonale fino a South Head e raggiungere lo storico Faro di Hornby, a strisce bianche e rosse, in uso continuo sin dal 1840 come punto di avvistamento per le navi in entrata e in uscita da Port Jackson.
In realtà Sydney è un microcosco che riassume l’intera Australia. Basta prendere un treno e raggiungere, all’interno, le spettacolari Blue Mountains, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, per lungo tempo non percorribili. Queste regalano panorami incredibili e itinerari naturalistici spettacolari per gli appassionati di trekking. Devono il loro nome dalla colorazione della foschia blu che si alza dai milioni di alberi di eucalipto.
Queste catene montuose selvagge hanno in cima un altopiano a circa 1000 m, dove nel corso di millenni i fiumi hanno scavato valli profonde nell’arenaria. La pioggia e il vento hanno trasformato queste valli in canyon. Sono celebri anche per le Tre Sorelle, tre pinnacoli che prima venivano scalati e per il pino di Wollemi (scoperto nel 1994), alto 30 m, un fossile che risale all’epoca dei dinosauri. Questi alberi ancora sopravvivono in un canyon della foresta pluviale nel Wollemi National Park.
Katoomba è il punto di arrivo con il treno ed è la cittadina più grande delle Blue Mountains. Qui è bene recarsi al Visitor Centre per munirsi di cartina, orari (c’è un servizio bus che ad orari fissi collega i punti di principale interesse) e suggerimenti in base alle proprie esigenze.
Una passeggiata tra i suoi edifici art déco è senz’altro piacevole. Inoltre è interessante la visita alla biblioteca locale. È stupefacente come in un piccolo centro come questo ci sia una struttura moderna così accogliente e con un panorama incredibile, dove leggere e studiare è un autentico piacere.
Dall’Echo Point (vicino al centro visitatori) si ha una magnifica vista sulle valli sottostanti, l’altopiano e le Tre Sorelle. Una delle attrazioni più gettonate è la Scenic Skyway, una funivia con una cabina dal pavimento a vetri che attraversa la valle. Si consiglia di prenotare la corsa online in anticipo.
Per scendere giù a precipizio nella Jamison Valley si può optare per la Scenic Railway o la Scenic Cableway.
Oltre a un sentiero di 12 km che conduce a un castello in rovina, c’è una passerella lunga 2 km che entra nella foresta ed è dotata di pannelli didattici.
INFORMAZIONI
Tutte le informazioni sulla città:
Sydney.com
Cosa vedere
Sydney Opera House
Bennelong Point
Tour di circa 1 ora
Biglietto: 23 euro circa
Dal catalogo ai souvenir è tutto piuttosto caro nello shop interno
Sydney Harbour Bridge
Bridge Climb
Per salire sul ponte e vedere Sydney a 360 gradi
Biglietto: 168 euro e 2 ore e mezza o più di tempo
Trasporti
Munirsi della comoda e conveniente Opal Card (gratuita) su cui ricaricare i biglietti necessari per tutti i trasporti pubblici. Ricordate di passare la card ogni volta che salite e scendete (tranne sui traghetti: solo quando si sale) o verrete multati. Il tetto giornaliero è di 15 dollari australiani, il festivo di 2,50, potete viaggiare sui traghetti o raggiungere le Blue Mountains con soli 2,50 dollari australiani. Aeroporti esclusi, la tariffa è maggiore.
Dove dormire
Amora Hotel Jamison Sydney
5 stelle, centralissimo, a pochi minuti a piedi dalla baia, Circular Quay (punto di imbarco dei traghetti) e Opera House.
Dove mangiare
Rockpool Bar & Grill
44 Bridge Street tel. 061 292477000
Per gli appassionati di carne wagyu cotta a legna ma anche pesce e crostacei. Menù di quattro portate 100 euro circa
All Hands Brewing House
Indirizzo: 22 The Promenade, Sydney NSW 2000
Telefono: +61 2 8270 7901
Aperto tutti i giorni dalle 11 fino a tardi
Per un pasto informale a prezzi contenuti questo microbirrificio è forse la migliore birreria all’aperto sul molo, ideale per vedere il viavai sul molo. Produzione artigianale di birra in loco, birrificio a vista, utilizzano solo i migliori malti e luppoli senza aggiunta di conservanti o zuccheri, birre naturali al 100%.
The Herring Room
94 Pittwater Road, Manly,
NSW, 2095, Australia(02) 9977 2572
Per un’ottima mangiata di pesce a prezzi ragionevoli nella vacanziera Manly.
Libro consigliato
Bill Bryson, In un paese bruciato dal sole, L’Australia, Tea, 2000.