‘Terroir Marche’, la festa dei vini biologici
‘Terroir Marche’ 2016: due giorni di degustazioni, oltre 120 vini biologici di Marche e Mosella (Germania), 5 laboratori guidati, eventi e proposte di prodotti tipici marchigiani. Questo il programma che è andato in onda il 21 e 22 maggio nel centro storico di Ascoli Piceno, una città da sfogliare.
Ascoli Piceno ha ospitato la manifestazione Terroir Marche mostrando, alla sua seconda edizione, tutte le sue potenzialità. La fiera dei vini e vignaioli biologici delle Marche, seppure all’insegna della qualità che ha soddisfatto appassionati e professionisti del settore (come i laboratori e degustazioni con relatori esperti: Sonja Christ-Brendemühl, Pierpaolo Rastelli, Jane Faulkner, Nicola Perullo, Alessandro Morichetti, Francesco Falcone e Antonio Boco), è stata una vera e propria festa per la sua atmosfera piacevole e la possibilità di rapporti e scambi tra produttori, visitatori e addetti ai lavori. Il programma si è svolto prevalentemente a Palazzo dei Capitani (nella magnifica piazza del Popolo) e la cittadina si è dimostrata accogliente, registrando durante la manifestazione una forte presenza (circa 1.000 persone) di un pubblico giovane sempre più interessato al mondo del biologico e biodinamico.
L’evento prende il nome dal Consorzio Terroir Marche, composto da vignaioli bio con 13 cantine associate e 188 ettari di vigneti, che nell’art. 4 del proprio Statuto definisce la sua mission: “Il Consorzio non ha scopo di lucro e si prefigge la promozione e la valorizzazione della vitivinicoltura biologica/biodinamica marchigiana, la difesa del territorio e dei beni comuni, la diffusione di culture e pratiche per una economia sostenibile e solidale”. Affermazioni di passione per il territorio, rispetto dei beni comuni, economia sostenibile e solidale che catturano mente e cuore prima ancora che il palato.
I protagonisti della kermesse sono stati: il Verdicchio, il Pecorino, il Montepulciano e altri vini autoctoni delle Marche derivanti da agricoltura biologica, oltre i vini (Riesling) della ‘Ecovin Mosel’, che riunisce le cantine biologiche di una vastissima area vitivinicola tedesca. Il tutto abbinato a golosità tipiche e bio della regione.
Tra gli eventi segnaliamo la mostra fotografica “Le Marche di Mario Dondero”, 40 scatti in cui si rintraccia il ‘terroir spiriturale’ di uno dei più originali rappresentanti del fotogiornalismo contemporaneo (scomparso lo scorso 13 dicembre) che aveva scelto le Marche, a partire dagli anni Novanta, come terra da vivere ed esplorare: “Chef Terroir” è la cena d’autore organizzata (da Picenum Tour) al Sestiere Piazzarola nella suggestiva location del Chiostro di Sant’Angelo Magno.
Per la cena a quattro mani gli chef Daniele Citeroni dell’Osteria Ophis di Offida e Andrea Mosca del ristorante Marili di Grottammare hanno proposto sei finger food (4 salati e 2 dolci) abbinati ai vini biologici delle Marche e della Mosella. La ‘Mousse di merluzzo con gelatina al basilico, cipollotto, germogli di piselli e sotto una crema di lumache di mare’ di Andrea Mosca è un autentico piacere estivo.
Difficile scegliere i luoghi imperdibili di una città in cui è possibile ‘sfogliare’ strati di storia e arte (Piceni, Romani, Medioevo, Rinascimento fino al periodo déco). In Piazza del Popolo, un vero e proprio salotto in mattoni rossi e colonne di travertino, si trovano il Palazzo dei Capitani (sede del potere) del XII-XIII secolo, che conserva resti archeologici del periodo romano, e la gotica Chiesa di San Francesco (il santo visse alcuni mesi nella cittadina).
In piazza Arringo si trova il Duomo di Sant’Emidio (patrono di Ascoli e protettore dei terremoti) con la sua artistica cripta, il Battistero di S. Giovanni con la fonte battesimale del XII secolo, la sede della Pinacoteca (Palazzo dell’Arengo) e del Museo Diocesano (palazzo Episcopale).
Con una piacevole passeggiata lungo via delle Stelle, zona medievale e panoramica lungo le mura, si arriva al Ponte Romano, costruito in età augustea, che stupisce per la sua unica campata di 62 metri con cui ha sfidato i secoli; proseguendo si giunge al Tempietto di Sant’Emidio (chiamato con vanto dagli abitanti la ‘Petra delle Marche’ per la sua architettura barocca integrata nella roccia). Il salotto cittadino è il Caffè Meletti (sua l’omonima anisetta), gioiello déco del 1905, ritrovo di artisti e intellettuali, dove incantarsi, all’interno, nei suoi specchi o godere del fresco sotto i portici affrescati.
La manifestazione, al suo secondo appuntamento, è sicuramente destinata a un successo crescente, per la qualità dei vini, per l’impegno, l’etica e la passione dei vignaioli presenti, per la professionalità degli organizzatori, per le sempre più attuali e importanti tematiche ispiratrici ‘sostenibile e solidale’, di cui le persone, in epoca di contraffazioni e inquinamento, hanno sempre maggiore bisogno. Non ultimo abbiamo apprezzato il costo contenuto del ticket d’ingresso (giornaliero 12 euro; 10 euro per soci Ais, Fis, Slow Food, Onav, Fisar, Aies per l’accesso ai banchi di degustazione di oltre 120 vini bio di Marche e Mosella, calice, visita guidata al centro storico di Ascoli, partecipazione a eventi collaterali, esclusi i laboratori).
Sito: Terroir Marche
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Foto e video di Marco De Felicis