Quando il genio supera la morte: Carlo Rambaldi continua ancora a stupirci
Carlo Rambaldi (15.09.1925 – 10.08.2012) è stato il più geniale effettista del cinema internazionale made in Italy. Vincitore di tre premi Oscar sapeva fondere meccanica ed elettronica. Si adattava al ristretto budget delle produzioni nostrane per creare quello che definiva la magia del cinema: gli effetti speciali. Solo più tardi, tentando la fortuna a Hollywood, ha avuto il pieno riconoscimento della sua creatività culminata con gli Oscar per ET e Alien.
A Roma abbiamo ammirato la sua bravura e la sua tecnica in occasione della mostra che il Palazzo delle Esposizioni gli ha dedicato (2019/2020): “LA MECCANICA DEI MOSTRI Da Carlo Rambaldi a Makinarium”. Oggi la sua sapiente mano si unisce con il mondo del calcio e, nello specifico, con gli Europei 2021 che venerdì 11 giugno vedrà il debutto, allo stadio Olimpico di Roma, della nostra nazionale contro quella della Turchia.
Rambaldi è riuscito anche nell’impresa di unire questi due mondi solo apparentemente diversi. La mascotte che accompagnerà per tutta la manifestazione gli azzurri è un’altra sua creazione, che prende vita dopo la sua morte.
Si tratta di un tenerissimo cucciolo maremmano abruzzese che indossa la divisa e tiene in mano il pallone della nazionale italiana. Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha presentato la mascotte in un programma, in prima serata tv, con i nostri ragazzi che parteciperanno al torneo.
Il capo della federazione ha raccontato che ha conosciuto il mai troppo compianto artista nel 2007. Da lui ha ricevuto in dono un album con disegni e bozzetti della mascotte. Rambaldi era entusiasta di aver creato qualcosa che rappresenti e unisca la nostra nazione, visto che non era riuscito a raggiungere questo intento nel panorama cinematografico italiano. Gravina ha concluso il suo intervento con queste parole “Oggi regaliamo a Carlo Rambaldi, simbolicamente, il quarto Oscar e agli italiani tanta dolcezza”.
Dolcezza assicurata vedendo questo cucciolo maremmano perché, come spiega la Carlo negli appunti contenuti nel suo book, è una razza dotata di molto coraggio, decisa e legata alla tradizione millenaria del bel Paese. Niente di meglio del maremmano, secondo il genio, per rappresentare la passione di noi italiani per il calcio apprezzandone allo stesso tempo la competitività, la lealtà e lo spirito di iniziativa.
L’intera genesi, dai primi bozzetti al modello 3D, si potrà apprezzare nello spazio apposito di “Casa Azzurri”. La struttura, per la prima volta aperta al pubblico, sarà ospitata nella suggestiva cornice di ‘PratiBus District’ a Roma. Ogni giorno dalle 12 a mezzanotte concerti, giochi a premi, seminari e tanto altro ancora.
Possiamo concludere affermando che la figura di Carlo non tramonta mai. Fa piacere credere che riesce a creare anche dopo la sua morte.