Basilicata. L’Aglianico del Vulture di Elena Fucci ha un solo “Titolo”
Elena Fucci, una storia di generazioni tra i vigneti
A farci da guida nella visita dell’azienda, dei vigneti e degustazione è stato Salvatore Fucci, il papà di Elena, che con orgoglio e commozione ci ha raccontato la storia dei suoi vigneti, del Titolo, della sua famiglia e di questo straordinario territorio. Un’unica storia ricca di lavoro, impegno e cuore.
Quando in famiglia si discuteva se vendere i bellissimi vigneti di proprietà che circondano l’abitazione, Elena Fucci si oppose e così, nel 2000, nacque la sua azienda. I vigneti risalgono agli anni Sessanta quando il nonno, Generoso, acquistò la parte più alta dei poderi situati in Contrada Solagna del Titolo ai piedi del Monte Vulture. Allora le uve venivano vendute a terzi oppure raccolte per autoconsumo. I genitori di Elena sono insegnanti e lei e i suoi fratelli erano destinati a seguire gli studi universitari lontano da Barile. A Elena non andava giù l’idea di cedere i vigneti, i più vecchi del Vulture (molti tra i 55 e i 60 anni, una parte di questi hanno addirittura circa 70 anni).
Così Elena cambiò i suoi programmi decidendo, insieme alla famiglia, di investire sul territorio e i vigneti (oggi circa sette ettari a 600 m di altitudine), che avevano permesso al padre, e alle precedenti generazioni, di vivere nel Vulture. Quindi con il sostegno del papà Salvatore ha studiato viticoltura ed enologia e ha frequentato un corso con Giacomo Tachis. Dallo studio alla pratica il passo è stato breve e la cantina ha iniziato la sua produzione con la vendemmia 2000. Dopo quattro anni Elena è riuscita a fare a meno anche del supporto di un professionista esterno e dal 2004 segue totalmente la produzione.
Da subito Elena ha puntato tutto su un’unica etichetta: il “Titolo”, Aglianico del Vulture in purezza, quello che i francesi chiamano crù. Un unico vino ambasciatore dell’Aglianico, rappresentante del territorio del Vulture. Un microclima e un terroir che, in Contrada Solagna del Titolo, donano a questo vino una forte identità, espressione del territorio da cui proviene. I vigneti sono situati in una zona di montagna a 600 m di altezza. Sorgono sui costoni lavici del vulcano, il monte Vulture, un terreno minerale, dal colore scuro e pozzolanico. Tutto questo si ritrova nel bicchiere.
Elena è la dimostrazione che una piccola azienda può produrre un grande vino, apprezzato anche a livello internazionale, l’80% della produzione è destinata al mercato estero. Il lavoro si svolge soprattutto in vigna, che viene curata come un giardino. Nessun impiego di prodotti chimici, per legare le viti viene utilizzata la ginestra lasciata a essiccare durante l’estate. In azienda vengono vinificate solo uve dei vigneti di proprietà.
L’attuale cantina è stata ricavata sotto l’abitazione di famiglia, denominata Torre Titolo, dove nonno Generoso ricoverava i mezzi e le attrezzature agricole. Per ospitare la barriccaia è stato necessario scavare direttamente nella roccia vulcanica. I locali ospitano anche tutte le attrezzature necessarie a una produzione a ciclo chiuso: dalla vendemmia, all’imbottigliamento fino all’etichettatura. Per fare spazio al Titolo papà Salvatore ha dovuto rinunciare anche al garage per la sua auto. Una nuova cantina, adiacente al corpo storico e comunicante con un tunnel scavalto nella roccia vulcanica, è stata realizzata secondo i principi della bioarchitettura con materiali di recupero e riciclo, oltre a tecnologie per ridurre gli impatti e i consumi energetici. Infatti la cantina è autosufficiente a livello energetico.
La degustazione
TITOLO Pink Edition, Igt rosato, Aglianico del Vulture 100% dalle uve dei vigneti più giovani (6 – 10 anni). Uve immesse in cisterne d’acciaio per la fermentazione alcolica e la criomacerazione per circa 4 giorni. Dopo una lieve pressatura il vino viene stabilizzato per un paio di mesi. Filtrato, riposa in bottiglia altri due mesi. Color rosa corallo, bouquet ricco di note fruttate (fragole) e agrumate. Buona mineralità, sapidità, freschezza, buona acidità, disseta e lascia la bocca pulita.
TITOLO by Amphora 2018. Aglianico del Vulture in purezza, uve dai vigneti più vecchi (50 – 70 anni), 14% vol. Diciotto mesi in anfora da 700 lt in terracotta non trattata e affinamento di sei mesi in bottiglia. Colore rubino intenso con riflessi violacei, note di frutta rossa (ribes), sentori speziati di pepe e tabacco, vino polposo, sapidità e mineralità pronunciate, lunga persistenza. Ampia struttura e la spiccata personalità dell’Aglianico del Vulture nel bicchiere.
Titolo 2018, Aglianico del Vulture in purezza, uve dai vigneti più vecchi (50 – 70 anni), maturazione in barriques nuove per almeno 12 mesi, in un cunicolo scavato nella roccia e affinamento in bottiglia per 12 mesi. Colore rubino intenso con riflessi granati, note fruttate (confettura di ciliegia, more e ribes) e lieve nota balsamica (rosmarino). Sentori speziati di tabacco e cannella. Buona struttura e lunga persistenza aromatica. Vino minerale con buona acidità (donata dalle escursioni termiche) e tannini eleganti. Premiato con i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2021. Riconoscimento confermato anche nel 2022 per il Titolo 2019.
Informazioni
Azienda Agricola Elena Fucci
Contrada Solagna del Titolo
85022 – BARILE (POTENZA)
telefono 320 4879945