Il castello Piccolomini di Celano, dominus della piana del Fucino

Il castello Piccolomini di Celano, dal naso all’insù a una visita esclusiva in una location da fiaba

Per tanti anni ogni volta che passavo a Celano, per andare a sciare una giornata in Abruzzo, lo guardavo con il naso all’insù e provavo una stretta al cuore per non poterlo visitare. Questo mi faceva sembrare il castello Piccolomini più inespugnabile di tanti altri. Poi l’apertura, il covid e le ripetute chiusure. Finalmente quest’anno sono stata la prima a visitarlo dopo le recenti chiusure.
In occasione del forte terremoto del 13 gennaio 1915 il Castello subì ingenti danni. Solo nel 1938 venne espropriato dallo Stato Italiano. I lavori per la sua ricostruzione sono stati lunghi, complessi e interrotti dal secondo conflitto mondiale.

Castello Piccolomini

Nel frattempo si cercava di riportare nella Marsica le opere d’arte restaurate a Roma dopo il sisma e custodite nel Museo Nazionale di Palazzo Venezia. Nel 1992 venne aperto al pubblico il Museo d’Arte Sacra della Marsica al primo piano e nel 2002 pervenne al Castello una prestigiosa collezione archeologica.
I discendenti di Alessandro Torlonia, che aveva fatto prosciugare (1875) il Fucino (lago convertito in terreni agricoli), hanno venduto al Ministero per i Beni Culturali reperti antichi di pregio ritrovati in occasione di questi lavori.

Castello Piccolomini, entrata

Dopo il terremoto dell’Aquila (6 aprile 2009) il museo ha realizzato una nuova sistemazione delle opere d’arte. Oggi usufruiscono di uno spazio maggiore nelle sale ampie e luminose. Grazie a pellicole protettive sui vetri delle finestre è possibile anche ammirare l’affascinante paesaggio circostante.
Il Castello svetta sulla piana del Fucino ed è visibile per un raggio di molti chilometri nei dintorni di Celano. Ai lati del blocco centrale, a pianta rettangolare, stanno le quattro torri orientate verso i punti cardinali.

Castello Piccolomini, cortile

L’impianto è di origine medioevale, con i caratteristici merli, ma è stato portato a termine dopo la metà del Quattrocento (Rinascimento). Appena oltrepassata la biglietteria la mole del castello incute soggezione. Ma varcato l’ingresso il suo interno si presenta elegante con la sua corte con doppio ordine di arcate: gotiche nell’ordine inferiore e a tutto sesto nella loggia al primo piano. Questa, con un numero doppio di campate, è sostenuta da colonne rinascimentali i cui capitelli presentano le falci di luna crescente, emblema della famiglia Piccolomini.

Castello Piccolomini, finestre

Al centro della corte sta il pozzo dal quale si attingeva l’acqua piovana raccolta nella sottostante cisterna.
I Piccolomini erano originari di Siena e il loro potere crebbe grazie all’ascesa al trono pontificio nel 1458 di Enea Silvio, Pio II, papa mecenate e appassionato della cultura umanistica.
Suo nipote, Antonio Todeschini Piccolomini, s’insediò proprio a Celano, nel castello affacciato sul Fucino ancora lago non prosciugato, in una posizione particolarmente strategica. Ciò avvenne dopo l’investitura a conte, nel 1463, da parte di Ferrante D’Aragona, sovrano di Napoli, che gli offrì in sposa la figlia Maria. Furono i due sposi a proseguire la costruzione del castello, già avviata dai precedenti signori. La realizzazione del cammino di ronda, del piano nobile e delle quattro torri d’angolo si deve invece a Lionello Acclozzamorra (1451).

Imposte, legno scolpito di acero montano, proveniente dalla Chiesa di San Pietro, Alba Fucens, fraz. di Massa d’Albe (AQ), particolare

La pregevole scultura lignea abruzzese trova la sua massima espressione nelle due porte intagliate con scene evangeliche, provenienti da Alba Fucens, appartenute alle chiese di San Pietro d’Albe (1115 ca.) e Santa Maria in Cellis di Carsoli (1132). Le porte suddivise in 28 formelle, disposte in sette ordini sovrapposti, erano probabilmente policrome. Un fregio a palmette orna l’anta sinistra mentre la destra presenta una decorazione a viticci. La lettura iconografica, dal basso verso l’alto rappresenta il percorso di redenzione dell’uomo compiuto con l’aiuto della Chiesa. Un percorso che va dal Vecchio al Nuovo Testamento.

Rilievo con veduta di città, II sec. d.C.

I reperti lapidei sono particolarmente interessanti, soprattutto i rilievi provenienti da Alba Fucens. Come quello in calcare con veduta di città del II sec. d.C. A sinistra la città chiusa da un muro a blocchi merlato con un alta porta ad arco. Le abitazioni sono su più file, in alto a sinistra un teatro. Nella zona a destra è raffigurata la campagna.

La sala dedicata agli affreschi introduce nel clima culturale tardo gotico, con esempi provenienti dalle chiese della Marsica e dell’Aquilano. Estremamente raffinati quelli trecenteschi provenienti da Alba Fucens.

Affresco proveniente da Alba Fucens, seconda metà del XIV

Nel museo sono proposti anche diversi reperti realizzati in altri centri di produzione, come lo straordinario Trittico di Alba Fucens, con le storie cristologiche protette da cristalli di rocca, o la celebre Croce Orsini, in argento dorato e smalti. Quest’ultima è esposta nella sezione dedicata all’oreficeria insieme ai capolavori dei maestri abruzzesi

Antica Osteria Tiro a Segno

Dopo una bella visita niente di meglio, per rifocillarsi, che un’ottima Osteria come quelle di una volta. Il suggerimento è l’Antica Osteria Tiro a Segno a Scurcola Marsicana (AQ). Dopo le chiusure per lockdown ora l’Osteria è nuovamente operativa. L’interno è accogliente (50 posti): un antico circolo di tiro a segno militare trasformato in un circolo di buongustai. Lo spazio all’esterno (44 posti), sotto un portico, è gradevole. Lo staff, pronto ad accogliervi, è rimasto lo stesso.

Spaghetti con asparagi e guanciale

In cucina Angelo Pietro Bacci, giovane ma con una lunga esperienza sul campo. Originario di Grottaglie è passato presto dal fare il cameriere alla cucina. Il menù di Angelo cambia con le stagioni e ama le contaminazioni tra la tradizione pugliese e quella abruzzese.

Millefoglie di melanzane con olio al basilico

I prodotti selezionati da Angelo sono tutti freschi e di fornitori della zona. Abbiamo gustato gli spaghetti agli asparagi e guanciale (freschi e gustosi), un piatto saporito in cui il guanciale tendeva a mettere in secondo piano gli asparagi. Il Millefoglie di melanzane con olio al basilico era appetitoso, con gli ingredienti in equilibrio al punto giusto. Ultimo peccato di gola: Sfogliatina Crema Pasticcera con Scaglie di Fondente.

Informazioni

Castello Picccolomini
Per gli orari e aperture è consigliabile telefonare
Tel: +39 0863 792922 (uffici) +39 0863 793730 (portineria)
Celano

Dove mangiare

Antica Osteria Tiro a Segno
Uscita casello autostradale di Avezzano (AQ)
direzione Tagliacozzo, nei pressi del Centro Commerciale “I Marsi”
Strada Statale 5 Tiburtina Valeria, km 112
Telefono: 331 239 0056